Capitolo 14 💞

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Presi velocemente una ciotola pulita e ripresi subito a preparare quello che sarebbe stato il secondo piatto. Stavo preparando tutto per la cena di Natale. Sarei dovuta passare da mia madre a prenderla tra un paio d'ore. In tutto questo il piccolo falchetto dormiva ancora stretto alle coperte.

Era completamente arrotolato tra piumone e lenzuola, si vedeva solamente dal naso in su il suo viso. Sembrava essere in pace quindi non avevo avuto il coraggio di svegliarlo, nonostante un paio di mano e mille piume circa mi avrebbero fatto comodo e anche molto.

Iniziai a sentire dei movimenti molto leggeri grazie alle mie orecchie da ghepardo, Hawks si era sicuramente svegliato, si fece vivo finalmente dal corridoio, aveva i capelli arruffati, stava sbadigliando ed era avvolto in un plaid, nemmeno le sue ali si vedevano.

"Buongiorno, pulcino.." dissi ridendo per farlo contento, mi lavai le mani e mi avvicinai, gliele appoggiai sulle guance ma mi lasciai spazio sulla sua guancia destra,
"Auguri. Buon Natale!" dissi per poi dargli un bacino sulla guancia.

"Mia!" mi ritrovai in un attimo nel plaid con lui, mi sentii stretta abbastanza forte, ero stretta dalle sue ali. Avevo pochissimo spazio, ero stretta al suo petto. Nascose il volto sulla mia spalla e sbadigliò di nuovo.

"Non ti faccio più gli auguri!" dissi ridendo. Mi feci un po' di spazio e avvolsi le braccia attorno a lui accarezzandogli la schiena nuda. Qualsiasi stagione, e qualsiasi temperatura ci fosse, lui dormiva costantemente in boxer. Probabilmente se non ci fossi io nel letto dormirebbe nudo. Solo la prima settimana ha dormito con un pantalone di pigiama, poi ci ha rinunciato.

"Io invece vorrei sapere perchè non mi dai il buongiorno così tutte le mattine, mi migliorerebbe la giornata" disse,
"L'ho fatto principalmente perchè hai detto che questo sarà il tuo primo vero Natale, è la stessa ragione per cui ti ho lasciato dormire fino alle undici di mattina!" dissi ridendo mentre continuavo ad accarezzarlo.

Lo sentii sbadigliare di nuovo sentendo anche il suo alito caldo sul mio collo, non era spiacevole,
"Hawks, dovresti liberarmi, non vorrei che la cena facesse schifo!" dissi ridendo. Sentii dei lamenti da parte sua ma mi lasciò andare,
"A che ora devo andare a prendere tua madre?" si sedette ancora avvolto nel plaid,
"Oh, tranquillo vado io. Poi non mi fido a lasciarvi soli, devo esserci o mi dite qualcosa su di me. Non mi fido di nessuno dei due su questo" dissi mentre riprendevo a cucinare.

"Proprio per questo volevo andare, volevo sapere qualche annedoto dolce e divertente su di te, gattina" disse ghignando divertito,
"Ah ah...che divertente! Be', non lo saprai" dissi ridendo,
"Anche perchè non ne esistono" continuai a ridere,
"Sono sicuro di sì!" disse.

"Dai voglio andare io!" e dopo due ore stava ancora continuando,
"Dannazione! E va bene! Vai tu!" dissi sbuffando,
"Evvai! Grazie!" mi abbracciò forte. Sembrava davvero un bambino,
"Non osare dire qualcosa di imbarazzante o ti spenno!" dissi.

Mi sistemai le cuffie e gli occhiali e partii velocemente. Ero curioso di sapere, sicuramente ci sarebbe stato qualcosa di divertente da sapere. Ma in ogni caso mi avrebbe fatto guadagnare punti sia con sua madre che con lei, quindi sarebbe andata bene in ogni caso.

"Dovrebbe essere questa" mi fermai direttamente davanti alla porta, il quartiere non sembrava male, ma si vedeva che non era esattamente benestanti. Tutto sommato però sembrava un luogo tranquillo.

Suonai al campanello e la porta venne aperta subito dopo da una donna che aveva gli stessi tratti del viso della mia gattina. Non potevo sbagliarmi. Sfoggiai il mio sorriso migliore,
"Salve, signora. Lei deve essere la madre di (T/n), piacere io sono Hawks, l'accompagnerò a casa nostra!" dissi sorridendo. Cavolo! Mi ero confuso di nuovo, avevo detto nostra, invece che mia. È che per me lei poteva rimanere...

Between flames and feathers [Hawksxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora