Era una giornata soleggiata, il vento che di solito mitigava l'afa estiva, sembrava sparito.
Solo le voci dei ragazzi interrompevano il flusso di pensieri che stava sommergendo Lily.
Era sdraiata sul suo letto, cercando conforto dal sole caldo e godendo di quel breve attimo di tranquillità che sempre meno era possibile d'estate con tutte quelle persone ad affollare la casa.
Lily si drizzò a sedere.
Era a casa, ce l'aveva fatta, era tornata indietro, erano salvi, si tastò il petto, era vestita con il mantello dei Serpeverdi, Voldi si dimenava sul collo. Scese dolcemente e andò a rifugiarsi sul davanzale della finestra.
Estrasse il libro che poco fa, sua nonna le aveva consegnato; sembrava fosse passato un'eternità ma in realtà erano solo pochi minuti, si disse la ragazza.Era entusiasta.
Scoppiò a piangere di felicità, iniziò a ridere e le lacrime si mischiarono alla gioia.
Si asciugò di fretta gli occhi e andò nel bagno per cambiarsi e indossare dei vestiti più comodi. Afferrò dei jeans corti ormai logori e una maglietta gialla appariscente.
Quando riemerse si appoggiò allo stipite della porta, tutta la sua vita, tutta la casa, ogni singola asse di legno le era familiare. Era a casa, era tornata. Non riusciva a capacitarsi di come avesse potuto non adorare quel piccolo condominio di persone che alla fine l'amavano.
Estrasse la bacchetta dal mantello per infilarla nella tasca posteriore e notò che il segno che dalla mano portava al cuore era diventato di un rosso pallido appena visibile.
La gioia scomparve. Chiuse gli occhi e rivide il volto di Severus, con un ampio sorriso che tagliava maldestramente le bacche. Quella era l'immagine che voleva conservare di quel gran uomo, che tutti pensavano di conoscere ma che lei aveva conosciuto veramente; sarebbe stata per sempre legata a lui, quel segno, quel tatuaggio era il ricordo di quella amicizia.
Un gufo volò dritto nella sua stanza, Lily per un attimo pensò di non avvicinarsi, non voleva aprire quella pergamena, sapeva che apparteneva alla sua migliore amica, ma temeva che ci fosse scritto dell'oggetto, temeva che fosse stato tutto invano eppure questa volta sarebbe stata pronta si disse.
Srotolò il messaggio dalla zampa e lo lesse:Lily ha funzionato, ha funzionato!!!!
Ps: Scorp mi dice di dirti che ti ama... blee non voglio sapere.
Brucia il biglietto.
Tua Narcissa Malfoy e suo fratello.
Lily lo rilesse più volte, lo rilesse finché non le fu chiaro che erano tornati e che era tutto come prima, quello era il giorno prima della sua partenza per Hogwarts che ora era molto più allettante di qualche mese prima.
Un ampio sorriso le spuntò sul volto, prese la bacchetta e fece come le chiedeva Narcissa e la pergamena bruciò, prima di toccare il suolo.
Afferrò il libro e corse giù dalle scale, intercettando Hugo che la stava cercando.
"Ehi dove corri? Ti stavamo cercando per la partita" disse mentre Lily lo superò diretta verso la cucina, "arrivo" urlò al cugino.
Appena varcò la soglia sorrise a suo padre.
"Papà papà" gridò euforica precipitandosi verso di lui, "cosa succede Lily?" chiese Hermione voltandosi nella sua direzione "vi devo raccontare una cosa" disse saltellando dall'entusiasmo.
Hugo li sorpassò lanciando delle occhiate ambigue prima alla cugina, poi ai suoi genitori, "arriviamo o forse per stasera salta la partita, salutami lo zio George appena arriva" disse Lily non riuscendo più a contenersi.
"Lo zio George?" chiesero in coro Ron e Hugo e proprio in quell'istante una voce interruppe ogni dubbio: "tesori cari, lo zio George è appena arrivato" si sentì urlare la signora Weasley dal giardino.
Lily sorrise, "visto?" disse solo con una vaga alzata di spalle.
Hugo lasciò la cucina scuotendo la testa, considerando la cugina più pazza di prima.
I tre si sedettero al tavolo attorno alla ragazza.
Lily non aspettò neanche che chiedessero e iniziò il suo racconto, disse del treno, della clessidra di Narcissa, delle lezione ad Hogwarts, dei genitori di Harry, il quale, a sentire i loro nomi si alzò di scatto con le lacrime agli occhi; ma lei proseguì spedita, raccontando di Severus, della gita ad Hogsmeade e del gruppo di Serpeverde, raccontò di Silente e di come fossero riusciti a tornare indietro, con un piccolo regalo.
"Ecco" disse consegnando il libro al padre, lui lo esaminò "ne ho già uno" disse scettico, poi lo sfogliò e a metà circa trovo tre lettere, una di James e Lily, una di Sirius e una di Lupin.
Harry deglutì cercando di mantenere il controllo.
Lily scambiò un'occhiata con Hermione ed entrambe si alzarono seguite da Ron che non stava capendo, la moglie lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dalla cucina. Volevano lasciare del tempo ad Harry per poter leggere da solo le lettere.
Andò verso i suoi cugini che stavano attendendo l'inizio della partita che non si sarebbe celebrata.
Corse dritta verso sua madre e la strinse in un forte abbraccio, cogliendo Ginny di sorpresa.
Andò ad arruffare i capelli ad Albus e ad abbracciare prima James e poi Sirius i quali cercarono di divincolarsi in tutti i modi.
Poi Harry uscì in giardino con un ampio sorriso stampato sul volto e si diresse a grandi falcate verso la sua bambina. Le corse incontro.
Si trovarono di fronte, in mezzo al giardino, gli occhi di tutti puntati su di loro.
Avevano gli stessi occhi: verdi smeraldo, lo stesso sguardo colmo di lacrime, Lily si trovò a pensare che quella scena l'aveva già vissuta, quando un attimo prima, aveva guardato sua nonna.
"Grazie" le disse Harry, prima di stringerla in un abbraccio.
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Lily Potter e il ritorno alle origini
Teen FictionSperiamo non sia magia nera, si trovò a pensare la giovane, continuando a fissare la clessidra. Si promise di recarsi immediatamente in biblioteca appena sarebbero arrivate, per avere maggiori informazioni su un oggetto del genere. Poi però i suoi...