Capitolo 2

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Gli occhi erano ancora chiusi, la luce del sole spuntava tra le tende socchiuse e colorava d'arancio la minuscola camera.

Le assi del tetto scricchiolavano sotto la leggera brezza del mattino.

Lily sapeva che doveva alzarsi, ma l'idea di tornare a Scuola era un macigno che la schiacciava.

"Lily è ora!" urlò una voce femminile dal piano di sotto.

Sua madre non le avrebbe dato tregua finché non si fosse assicurata che era perfettamente sveglia, così si affrettò ad urlare una risposta, aveva capito: solo non era ancora pronta a tornare alla realtà, e di certo non voleva litigare di prima mattina con sua madre.

Si sedette sul letto e guardò la sua stanza che non avrebbe più rivisto fino all'estate dopo.

Era piccola, la finestra era storta e lasciava numerosi spazi di accesso alle folate di vento gelido durante le giornate rigide dell'inverno, il suo letto occupava la maggior parte dello spazio rimanente insieme ad una minuscola stufa che dall'angolo riscaldava la stanza.

Un baule chiuso giaceva ai piedi del letto.

Tutto era stato preparato con cura la sera prima, Harry dopo aver aiutato Albus si era avventurato fin lassù per aiutare Lily a far stare la scopa e i nuovi materiali scolastici, più tutti gli ingredienti extra che le servivano quell'anno. 

La sua bacchetta era posata sul minuscolo comodino che sbatteva contro la porta.

Si tolse in fretta il pigiama e poi si vestì con degli abiti fuori moda che ben presto sarebbero stati sostituiti dalla divisa verde e argento della sua amata casa.

Prima di scendere offrì il braccio a Voldi il quale con un sibilo si arrotolò fino alla spalla e poi intorno al collo per accoccolarsi nel posto più caldo.

Come animale aveva sempre desiderato un piccolo serpente, mentre i suoi cugini chiedevano gufi o civette lei voleva un amico con cui poter parlare. Lei era l'unica ad aver ereditato quel dono, l'unica che in quella famiglia riuscisse ancora a parlare con quegli animali nonostante suo padre avesse perso il dono; e così, ad appena cinque anni suo padre, con grande disappunto di sua madre, le aveva regalato un pitone albino, un blue eyed, che non era più lungo del suo braccio ma che comunque destava sempre grande stupore tra le persone.

Voldi, il nome invece era stata un'idea sua, quando era piccola era tanto affascinata dalle imprese di suo padre. Peccato che poi quando era arrivata a scuola il primo anno, si era resa conto delle aspettative che premevano sulle sue spalle e aveva odiato con tutta se stessa la fama della sua famiglia.

Recuperò la bacchetta che come al solito mise nella tasca posteriore dei vecchi jeans consumati e scese le infinite scale che conducevano alla cucina per fare colazione.

"Lily, James mi perseguita" una voce lamentosa la raggiunse appena mise piede nel soggiorno che comunicava con la cucina.

Fred subito venne a nascondersi dietro la cugina.

I suoi occhi si posarono sul ragazzo seduto a tavola che ridacchiava da dietro la sua tazza di latte.

Lily amava Fred, era molto legata al ragazzino che sembrava sempre sul punto di dover essere salvato, era identico a lei, non sembrava essere bravo in niente ma avere un gran talento nel disegnare, era il cugino più piccolo e sembrava pesare su quel ragazzino il fatto di non essere mai ben voluto da nessuno.

Lily si avvicinò al fratello.

Fred continuava a seguirla.

"Chiedi scusa" disse dandogli una pacca nel coppino e facendogli immergere la testa nel latte.

Lily Potter e il ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora