Lily Potter e il ritorno alle origini

Capitolo 8

Purtroppo la sera arrivò prima del previsto e mentre gli altri si dirigevano a cena verso la sala grande, Lily salutò gli altri e andò nella direzione opposta verso l'aula di Difesa contro le arti oscure.

Bussò e poi aprì la porta delicatamente, Severus era già al centro dell'aula che parlottava con il signor Modric, "oh bene eccoti finalmente signorina Dimitrov" disse sbuffando, Lily gettò un'occhiata all'orologio appeso sopra la porta dell'ufficio e notò che mancavano ancora ben cinque minuti alle 7, "il signor Piton, aveva pensato di arrivare prima per poter permettermi di cenare insieme agli altri professori" continuò con piena aria di superiorità il professore, "beh signore" calcò appositamente l'appellativo, "Piton non ha pensato di avvertire anche me dato che la punizione era di entrambi" disse poi voltandosi verso il ragazzo con gli occhi che lampeggiavano furiosi.

Si prospettava una lunga serata, "Signorina tenga a bada quella lingua, se no sarò costretto a prolungare la sua punizione o a mandarla dal preside" disse severo, Piton alle sue spalle sebbene all'inizio fosse arrossito sotto lo sguardo della ragazza ora era divertito della piega che la conversazione stava prendendo.

"Bene allora mi mandi dal preside" disse stizzita, era sicura che Silente sarebbe stato più clemente nonostante quello avrebbe rovinato il loro piano, ma era pronta a rischiare. "Oh avevo immaginato che avrebbe preferito far visita a Silente" pronunciò compiaciuto, ma prima che Lily potesse aprire la bocca per rispondere a tono "oh no signorina io eviterei di parlare se fossi in lei anzi..dato che non riesce a tenere la bocca chiusa sarà il caso di far in modo che non disturbi più" disse lui alzando la bacchetta, "non lo farei" disse Lily estraendo la sua, "vuole attaccare un professore?" chiese sempre più divertito "sì se questo professore vuole incantarmi" disse a denti stretti.

"Professore" disse flebilmente Severus intervenendo "la punizione...la sua cena" disse cercando di calmare le acque, Lily non voleva che si intromettesse ne tanto meno che la salvasse perché sarebbe stata poi in debito con lui.

"Giusto" disse rimettendo via la bacchetta, "voglio un tema lungo una pergamena e mezza sui duelli e sui vari incantesimi di difesa e attacco" aggiunse dirigendosi verso la porta, "entro domattina sulla mia scrivania" disse, arrivò fino alla porta poi si voltò e sorrise al ragazzo, "mi aspetto il meglio..ah, vediamo se qualcuno dei due riesce a trovarmi degli incantesimi interessanti da utilizzare a lezione" disse e mentre spalancava la porta per andare a cena, "mi aspetto grandi cose da te...Severus" pronunciò l'ultima frase con un tono tagliente sorrise e poi richiuse la porta alle sue spalle.

Lily scosse la testa.

"Senti" iniziò lui, "mi spiace" continuò il ragazzo.

"Ma smettila" disse lei rabbiosa, "ti avrebbero espulso anche se avevi tutte le ragioni per attaccarlo" disse facendo un passo nella sua direzione.

"Non ti crede nessuno" disse lei andando a recuperare dei libri dallo scaffale e andando a sedere su un banco sotto le finestre, estrasse la piuma e l'inchiostro che Remus le aveva prestato.

Agitò la bacchetta e una pergamena apparve di fronte alla ragazza, Piton rimanendo in silenzio fece lo stesso nel banco adiacente.

La prima ora passò senza che volasse una mosca, l'unico rumore: quello delle penne che graffiavano la pergamena e le pagine che venivano girate furiosamente.

Lily era a buon punto, aveva quasi finito la sua pergamena rispondendo alla descrizione del duello e stava iniziando la descrizione dei vari incantesimi quando Severus la interruppe.

"Scusa.." iniziò, Lily si bloccò con la piuma a mezz'aria, "non ho fatto a meno ecco di notare che quell'incantesimo non l'ho mai sentito ecco" disse aspettandosi una risposta da parte della ragazza, Lily non si era accorta di aver scritto a margine un Cor impetum. Si meravigliò di non ricordarsi neanche di averlo appuntato, deglutì. "Mi stai copiando per caso?" chiese lei dura, era arrabbiata che l'avesse notato, che avesse notato il suo piccolo segreto. "No, guarda vabbè ma per cosa ti parlo a fare sei una" non finì la frase.