Capitolo 12

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"Stiamo camminando da ore" si lamentò Sev, "non è possibile, saranno al massimo cinque minuti" disse divertita la ragazza.

"Sangue, umani, tanti umani nel bosco", Lily si bloccò facendo sbattere contro di sé Piton. "Cosa?" iniziò lui ma la ragazza alzò una mano per farlo zittire.

"È qui" disse lei lentamente, "come lo sai?" bisbigliò all'orecchio il ragazzo, la voce che tremava.

"Ragazzi nel bosco, carne fresca" Lily deglutì, ma non si mosse, spense la luce e Severus la imitò.

Completamente immersi nella notte, era ora impossibile distinguere qualcosa, solo una flebile luce proveniente della luna sembrava far distinguere i contorni delle piante.

Lili sbattè più volte gli occhi, per adattarsi alla nuova luminosità.

Riusciva a distinguere i contorni dei tronchi ma non vedeva nulla che si muovesse nel sottosuolo.

"Sangue" sentì ancora ma in lontananza, si girò verso la direzione del suono che stava svanendo alla loro sinistra.

"Andiamo" disse e iniziò a seguirlo schivando alberi che non si vedevano fino all'ultimo, più volte dovette aspettare che Severus la raggiungesse, sembrava che vedesse ancora meno di quel poco che già vedeva Lily.

"Mi spieghi cosa stiamo facendo?" chiese in un sussurro Sev, "la ricerca dei Serpens Tenebrae" disse ridacchiando lei, "grazie" rispose ironico sbuffando.

Un urlo interruppe i loro pensieri, entrambi si guardarono, gli occhi scuri di Severus che si riempivano di terrore, il cielo si illuminò improvvisamente di rosso, sembrava diventato di colpo giorno ma con un colore più tenue come una eterna alba, Lily, riguardò il suo amico e poi partì all'inseguimento del punto da cui sembrava essere partito l'urlo, era poco distante da loro, nella medesima direzione di dove il serpente si stava dirigendo.

Iniziò a correre, più veloce che poteva, una strana sensazione le stava divorando il petto, non poteva essere Scorpius eppure il suo sesto senso la stava schiacciando, il cuore pulsava adrenalina al cervello, la sensazione che stesse per succedere qualcosa di terribile la stava facendo annegare, il grido era femminile, il grido non era suo, l'avrebbe riconosciuto, si ripetè nella mente.

Vide una luce e iniziò a rallentare, si voltò indietro ma non vide più la presenza costante di Severus, l'aveva seminato. Rallentò, il buio stava tornando ad oscurare la foresta.

Guardò dritto davanti a lei e lo vide: un serpente, ritto davanti a due figure, le squame scure si confondevano col buio della notte, le zanne bianche affilate aperte pronte a scattare, attorno alla testa un piumaggio che ricordava le matasse di polvere scure.

Deglutì, una ragazza pietrificata era di fronte alla creatura, "non ti muovere" disse una voce fin troppo familiare. Il serpente continuava a sibilare, una lingua nero biforcuta scattava avanti e indietro, riusciva a percepire la paura della creatura, si sentiva minacciata.

La ragazza alzò la bacchetta, le piume dell'animale si tinsero di un rosso intenso mentre la giovane gridò: "stupeficium" un saetta si schiantò al suolo, poco distante da dove si nascondeva Lily.

La scena si mosse al rallentatore, il tempo sembrava essersi dilatato, la ragazza con la faccia ancora rigata dalla paura, la bocca aperta in un urlo silenzioso non si era mossa, Scorpius le aveva afferrato il braccio, la prese per farle scudo e ci fu un attimo, un rapido momento in cui Lily comprese; le bastò una frazione di secondo, per capire, la ragazza perse un battito.

Si lanciò nella sua direzione, eppure lo spazio tra lei e il ragazzo sembrava infinito, cercò di proiettarsi in avanti ma il serpente conficcò le zanne nel braccio del ragazzo.

Lily Potter e il ritorno alle originiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora