Cheers

12 4 0
                                        

Quattro volte, quattro fottutissime volte sono dovuto casualmente passare per il parco prima che lei se ne accorgesse. Ho avuto fortuna, lo ammetto. Non erano molte le probabilità che fosse proprio in quel parco, anche se sembra essere il centro di tutti i suoi spostamenti: considerando l'area circolare tra il supermercato e l'università di lettere, il parco si posiziona proprio in mezzo. Non potevo essere sicuro che mi avrebbe riconosciuto, anche se questa mattina sembrava piuttosto interessata.
Certo non deve esattamente brillare di intelligenza se decide di seguire uno straniero quando sa di essere sotto scorta.
Appena capisco che il mio piano sta funzionando trattengo un moto di soddisfazione. 

Mentre fingo di dirigermi con una certa fretta verso la metropolitana faccio in tempo a notare che è sola, eddai, così è troppo facile, manco rubare le caramelle a un bambino. 

Quando raggiungo la metropolitana salterei volentieri i tornelli, se solo lei non mi stesse guardando, ma devo mantenera la reputazione di Andrea. Mi dirigo da bravo bambino verso la macchinetta per fare il biglietto. A essere onesti non so cosa farò ora, sono sorpreso che abbia funzionato fino a qui. 

Cerco di farmi venire in mente qualcosa mentre seleziono la lingua. Non che importi molto in realtá, parlo più di 6 lingue, ma devo prendere tempo. Seleziono il numero di biglietti e procedo al pagamento. 

Solo moneta. 

Reprimo le numerose parolacce giusto in tempo per sentirla parlare. 'Potrebbero servirti' mi dice, porgendomi una moneta da due euro. Ha le dita macchiate d'inchiostro, deve avere scritto molto oggi.

'Grazie mille, ma non c'è problema, posso andare anche a piedi, non vado lontano' 'ci mancherebbe, sono solo due euro, prendili' Vede che esito ancora, allora inserisce la moneta nella macchinetta. 'Poi qualche giorno mi offrirai una birretta magari' dice porgendomi il biglietto. 

Ecco come continuerà il piano. Avrei preferito qualsiasi altra cosa, ma se questo è ciò che serve lo farò. Poi Andrea, a differenza mia, non ha alcun problema a reggere l'alcool. 

'Grazie ancora' dico sorridendo 'quindi devo una birra a…?' 'Elisa, piacere' dice porgendomi la mano 'piacere tutto mio, Andrea' dico io stringendola. 

'Dove stai andando di bello?' chiedo, dopo un attimo di esitazione risponde 'dovevo andare a vedere un amico, ma mi ha appena scritto che ha avuto un'emergenza e non ci sarà', non male come scusa su due piedi, perlomeno non è andata in panico e il suo colorito è ancora lontano da quello di un pomodoro. 'Tu?' mi sento chiedere 'Ehm io sto andando a trovare mia nonna' sono sicuro che sia suonato piuttosto patetico, ma Andrea è sicuramente un tipo che fa visita ai familiari, o che per lo meno li ha. Cala il silenzio, un imbarazzante silenzio in cui né io né lei accenniamo a parlare e rimaniamo fermi a guardarci. 

'È st-' 'Che ne-' rompiamo il silenzio contemporaneamente e scoppia a ridere. A quanto pare alcune ragazze preferiscono i ragazzi timidi e insicuri, non il mio caso, ma Andrea sembra perfetto per attirare la sua attenzione. 

'Prima tu' dico alzando piano gli occhi da terra 'Ecco, no, io volevo solo dire che è stato un piacere conoscerti' eh no cara, non te la cavi con così poco, non ho né un contatto telefonico né informazioni utili sulle sue abitudini. 

'Tu cosa stavi per dire?' 'Ah no nulla, se devi andare non voglio essere io a trattenerti' So di star calcando la mano, ma lei stessa ha detto prima di non avere più motivo di andare da questo suo amico. 'No no tranquillo, io non ho da fare, è solo che non volevo trattenerti, sai, tu hai un appuntamento con tua nonna' mi sarei tirato uno schiaffo da solo se non ci fosse stata lei, non posso essere io l'impedimento alla mia stessa missione. 'Sono sicuro che mio fratello può sostituirmi per una volta' dico sorridendo.
Ottimo Leo, continua a aggiungere dettagli impossibili da fingere nella vita reale, se solo avessi detto cugino sarebbe stato un danno minore. Un altro ceffone mentale. 

'Cosa proponi allora?' chiede inclinando la testa, è decisamente interessata ad Andrea. 'Beh ho pensato che avrei potuto estinguere subito il mio debito' dico alzando le spalle e indicando il cellulare 'posso sempre pagare con il cellulare'. 

'Per me va bene' dice sorridendo 'hai in mente qualche posto in particolare?' 'Onestamente no, sono uscito di casa pensando di andare a trovare una vecchia zitella e mi ritrovo a uscire con una bella ragazza. Sono un po' spiazzato onestamente' dico allargando le braccia con fare plateale. Vedo che arrossisce al complimento. 'Dato il mio imperdonabile stato di disorganizzazione ho deciso di lasciarle carta bianca, andremo dove la signorina preferisce' aggiungo con un inchino.

Sono piuttosto sicuro di sembrare ridicolo, insomma, c'è davvero qualcuno che parla così al giorno d'oggi? L'unica cosa che mi impedisce di uscire dal personaggio è il fatto che sembra funzionare alla perfezione. 'Beh se il signor Andrea è così gentile non posso far altro che ringraziare' dice ridendo 'purtroppo però io non sono esattamente una ragazza da sabato sera in discoteca, quindi non conosco molti locali carini in cui poter bere qualcosa'.
Ci scommetto, sei un topo da biblioteca tu, per non menzionare il fatto che andare a ballare con la scorta non è esattamente il top.

'Ti capisco, molto meglio leggere un bel libro, magari con una buona tisana' riesco a leggere lo stupore sul suo viso, devo avere fatto centro. 'Grazie a Dio, finalmente qualcuno che mi capisce! Magari un giorno di questi ti porto nella mia tisaneria preferita, se ti va' 
ti prego no, tutto ma non quegli intrugli disgustosi  'certo, sarebbe un piacere' dico sorridendo.

Mentre parliamo iniziamo ad allontanarci verso l'uscita della metro, vorrà dire che userò il biglietto un'altra volta. Quando poi ci ritroviamo di nuovo nei pressi del parco entriamo nel primo locale non troppo affollato. 

Prendi uno paghi treDove le storie prendono vita. Scoprilo ora