Elisa è tornata in camera. Percepisco un senso di nostalgia.
Sospiro.Il suo compleanno deve essere un giorno particolarmente difficile.
Niente chiamate, messaggi né tantomeno visite da parte dei suoi genitori. Nessuna possibilità di celebrarlo con la famiglia.
Sbuffo e torno a prestare attenzione ai fornelli. Inizio a far rosolare il pollo.Credo che il nostro regalo sia esattamente ciò di cui ha bisogno. Soprattutto in questo momento. O almeno, lo spero.
Guardo l'orologio, Max doveva essere qui 10 minuti fa. Potrei quasi preoccuparmi, soprattutto per quel povero cristiano che possa aver cercato di mettersi sulla sua strada.
Inizio a fischiettare per ingannare il tempo.Sento la porta che sbatte 'Ehi sono a casa' urla Max dall'ingresso, come se tutto quel fracasso non fosse stato sufficientemente eloquente.
'Sei in ritardo' dico con un tono piatto
'Scusami, non è stata colpa mia. C'era questo tizio che non mi si scrostava di dosso' sento un moto di antipatia verso questo cosiddetto tizio
'sarà' rispondo scrollando le spalle.'Hai il regalo?' annuisce vigorosamente 'lo adorerà, ne sono sicuro'
'speriamo, non c'è bisogno che ti ricordi la delicatezza della questione'
'certo che no, non prendo mai un compleanno alla leggera.'
Alzo gli occhi al cielo e sussurro 'Certo che no'.Sorride a 32 denti e si passa una mano tra i capelli biondi.
'Sarà meglio che mi vada a dare una sistemata. Dress code elegante per un ristorante con uno chef stellato' fa un mezzo inchino e corre in camera.
Dovrò darmi una sistemata pure io, ma non ho idea di che vestiti mettere.
Sono troppo lontano dal concetto di stile o moda. Non mi interessa per nulla. Lascio volentieri questo aspetto a Max, lui è decisamente sul pezzo in questo campo, tralasciando il fatto che anche in accappatoio sta meglio di molti in smoking.
Forse non importa i vestiti che metti, ma il modo in cui li porti.
Ma probabilmente questo vale solo per Max.'La cena è pronta' Max scatta in piedi dal divano su cui si era stravaccato dopo la doccia veloce
'corro a chiamare Eli'.
Quanta energia, mi fa sorridere. Di nuovo.Elisa ha un sorriso tirato dipinto sulla faccia e le occhiaie sono decisamente visibili.
Aspetto che si siedono al tavolo prima di portare la pentola ancora bollente.Max si sfregamento le mani contento mentre vedo come una luce malinconica sia ccende negli occhi di Elisa. Fa male, un male quasi fisico.
'Pollo all'arancia con contorno di patate e zucca. Buon appetito.'
'Buon appetito, ho già l'acquolina in bocca. Un applauso per lo chef' dice mentre afferra il piatto per riempirselo.Sa quanto le cattive maniere a tavola mi danno fastidio e basa un'occhiata per fargli capire che il primo piatto spetta ad Elisa, in particolare oggi.
Si schiarisce la gola e Max passa il piatto colmo di cibo alla festeggiata.'Allora, come vi sembra il pollo? Avevo paura fosse troppo poco croccante'
'Non essere ridicolo è perfetto come sempre, vero Eli?'
'È molto buono Nico, grazie.' È decisamente sconsolata.'Come è andata oggi?' Tento di nuovo.
Lei appoggia la forchetta nel piatto e fa un sospiro profondo 'Non dobbiamo fare per forza conversazione. Non dobbiamo fare nulla di tutto questo' dice indicando il tavolo ben apparecchiato e i fiori che ho messo al centro.La mia intenzione era solamente di fare una cosa carina per lei, ma forse non avrei dovuto, forse non avremmo dovuto. Faccio per parlare ma Max mi interrompe.
'Aspetta un secondo solo, non ti muovere, arrivo subito'. Si alza bruscamente dal tavolo e vedo i fiori oscillare. È un movimento triste.Spero vivamente che non se ne sia andato solo per lasciarmi qui da solo, il silenzio è asfissiante.
Non riesco a distogliere lo sguardo dai quadratini della tovaglia, è tutta colpa mia.
È solo perchè mi sto affezionando a lei e voglio che sia felice. Dopotutto si merita di essere felice.'Scusa' sussurro.
Quando, dopo qualche secondo di immobilità, alzo finalmente lo sguardo, vedo che i suoi occhi sono pieni di lacrime.Un rumore roboante nel corridoio annuncia il ritorno di Max. Sono decisamente felice di vederlo.
'Ta daa' urla facendo cadere in braccio a Elisa un pacchetto regalo.
Vede che è sull'orlo delle lacrime e aggiunge sorridendo 'di solito prima si apre il pacchetto e poi ci si commuove, ma sentiti libera di fare il contrario'.
Stappa un mezzo sorriso a entrambi.
'Okay, grazie'.Brilla una luce diversa nei suoi occhi: curiosità.
Trattengo il respiro mentre estrae dalla carte un lungo vestito blu notte. È magnifico, anche per chi, come me, non capisce assolutamente nulla di moda. È perfetto per Elisa.
Il suo viso si illumina, le piace.
'Grazie, è favoloso' dice. Il tono poi si incrina 'se solo potessi davvero indossarlo'.Max le porge una poccola busta marrone, sgualcita e piegata, prima di fermarsi accanto a me a sussurrare 'scusa se non te l'ho detto, spero le piaccia'.
Apre con delicatezza l'involucro e, mentre estrae quella che credo sia un'immagine, un foglio bianco ripiegato cade a terra. Si piega per raccoglierlo e lo appoggia sul tavolo.
Le sue dita scorrono lungo i bordi della carte stampata, un sorriso le si dipinge in volto mentre la gira per farla vedere: siamo noi tre, il giorno in cui abbiamo preso Toby.
Era un giorno nuvoloso.
Max aveva la stessa espressione del nuovo cucciolo, avrebbe addirittura scodinzolato come lui, se avesse avuto la coda. Il viso di Elisa era un misto tra imbarazzo e paura. Non aveva mai toccato un cane prima d'ora. Posso quasi vedere la sua mano appoggiata sul manto di Toby tremare attraverso l'immagine. Io ero lì di fianco, in piedi diritto, immobile.Un fruscio di carta mi fa alzare gli occhi dalla fotografia. In controluce riconosco la grafia di Max sul foglio che Elisa sta leggendo.
Deve essersi impegnato veramente moltissimo, so quanto sia difficile per lui concentrarsi su una cosa simile, per non parlare scriverla di proprio pugno.
Quando finalemnte Elisa alza gli occhi le sue sono ora lacrime di felicità, si alza di scatto e ci abbraccia, mentre cerco di mascherare l'imbarazzo sento le sue braccia aggrapparsi al tessuto della mia maglietta. Istintivamente rispondo alla stretta e mi lascio andare.
'Bene, ora che hai uno splendido vestito e l'occasione per indossarlo non ci resta che trovare qualcosa per Nico' esclama Max sorridendo.
Elisa fissa di nuovo il fogliettino bianco 'Non posso ancora crederci, andrò veramente a una festa, grazie ragazzi, so quanto sia difficile per voi, ma sappiate che lo apprezzo veramente'.
Mi gratto la testa con una mano, non sono abituato alle dimostrazioni d'affetto e sono piuttosto sicuro di essere bordeaux ora come ora 'beh ecco, ci teniamo che tu sia felice e sappiamo che questo l'avrebbe fatto. Devi però prometterti che ti comporterai responsabilmente e starai a debita distanza dal ragazzo del bar. Quel tipo non mi piace proprio'.
Max sbuffa 'bla bla bla, sei proprio noioso sai? Tu vai e divertiti, ci penso io a far distrarre questo nonno durante la festa. Magari riuscirò anche averlo ballare. Ti immagini?'
Scoppiano entrambi in una sonora risata.
Domani sarà una lunga serata.
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Prendi uno paghi tre
ActionSarà masochista, ma quanto cazzo è bello il rumore dei tuoni. È una scossa di adrenalina che fa rizzare i capelli sulla nuca. Metto in tasca il pacchetto di sigarette appena comprato, è anche meglio di questa merda. I tuoni sono come la sveglia d...