'Chi me l'ha fatto fare' penso mentre corro attraverso le strade di Milano.
Essere una guardia del corpo è un lavoro faticoso, ancora di più se non ci si deve limitare a seguire la persona in custodia, ma bisogna inseguirla.
Guardo il display e individuo il pallino rosso a poche centinaia di metri da qui.
'Diritto' urlo a Max mentre il suono dei suoi passi si fa sempre più vicino. Dall'esterno potrebbe sembrare una scena quasi comica. Due ragazzi, vestiti a caso, giusto per non prendersi una broncopolmonite, che corrono a perdifiato seguendo quello che potrebbe sembrare un navigatore satellitare. Ringrazio il cielo che Max sia così sbadato, se non fosse entrato per caso in bagno non ce ne saremmo mai accorti. Chissà quante altre volte questo stratagemma ha funzionato. È davvero imbarazzante, è una cosa tanto sciocca e demenziale da essere assolutamente efficace.
Soprattutto con due guardie di sesso maschile che, a quanto pare, non hanno realizzato che per fare una doccia le donne non necessitano di mezza giornata fino a quando non hanno fatto i conti con la realtà. 26 anni e non sentirli.
I superiori non dovranno mai venire a conoscenza di questo episodio. Devo assicurarmi che Max tenga la bocca chiusa.
Aumentiamo il passo man mano che ci avviciniamo al luogo segnato in rosso. I contorni dei palazzi sfumano e le figure dei passanti intraviste con la coda dell'occhio sono sfocate. Il nostro obiettivo si trova tra cento metri sulla destra.
80, 50, 10, 0. Mi fermo di colpo davanti a un locale. Mi sposto appena in tempo per evitare di essere travolto da Max e lo afferro per il cappuccio della felpa per evitare che cada. 'Mi sono visto spiattellato sul marciapiede, un secondo di troppo e mi avresti dovuto raccogliere con il cucchiaino' lo sento sospirare 'grazie Nick' dice tirandomi una pacca sulla schiena. 'Figurati' rispondo mentre alzo gli occhi al cielo. Dovrei essere innervosito dalla sua mancanza di professionalità, ma mi ritrovo a dover trattenere un sorriso.C'è poco da sorridere. Perdere di vista un soggetto del genere potrebbe avere ripercussioni su molteplici livelli. Speriamo non influisca sul processo. Se si sapesse che la figlia del testimone di maggiore peso non è adeguatamente controllata verremmo licenziati su due piedi. Inoltre il timore di un padre che teme per l'incolumità della figlia potrebbe portarlo a non testimoniare.
Sono anni che è aperta l'indagine sui Marrazzo, molti sono già rinchiusi, ma credo che il colpevole di tutta questa storia sia ancora in libertà.
Sono già state prese tutte le misure preventive, la confisca dei beni e la limitazione della libertà di circolazione, ma solo ora, con un testimone a rompere il circolo omertoso, c'è un'effettiva prova per incastrarlo definitivamente.
Gli arresti domiciliari non gli impediranno però di mettere le mani su quella povera famiglia. Un padre costretto a vivere nascosto dalla società, nascosto da tutti e dal mondo, in un luogo non meglio identificato e una madre incinta, prossima al parto, perfetta vittima sacrificale nonchè esca. Ci mancava soltanto una figlia incapace di comprendere la gravità della situazione.Ci troviamo di fronte a un locale. Non è presente alcuna insegna, le pareti sono di un legno caldo e accogliente e le fotografie appese ai lati delle finestre donano uno stile antiquato a tutto il locale. 'L'ho sempre detto io che ci meritiamo una pausa con una birretta' sento Max dire con voce allegra 'e questo posto è fantastico' strilla come un bambino girando su se stesso mentre osserva il soffitto tappezzato di poster.
Preso dall'eccitazione rischia di urtare una povera cameriera. Dal suo sguardo di apprezzamento capisco che deve trovare qualcosa di attraente nella chioma riccia e nel sorriso accogliente della ragazza. 'Joy' leggo sulla targhetta. Sento un moto di gelosia, represso in parte dall'ingenuità di quello che si può definire mio collega. 'Se solo avessero anche camerieri carini sarebbe perfetto' lo sento aggiungere mentre squadro il locale in cerca del motivo per cui ci siamo fatti mezza maratona. Trattengo un sorriso e mi dirigo verso una figura familiare. Mentre mi avvicino alla chioma castana che ben conosco rifletto sul da farsi.Opto per un approccio soft, contando sul fatto che Max imitare il mio comportamento. Le appoggio una mano sulla spalla e non aspetto che si giri per salutare.
'Ehi, Eli, ciao, che coincidenza' si gira di scatto e cerca di mascherare la sorpresa
'Ciao Nico' risponde con un sorriso tirato 'e ciao Max' dice mentre il biondo ossigenato sbuca da dietro di me.Capisco subito che non ha problemi a calarsi nella parte, anzi, non ha bisogno di recitare. Lui veramente è genuinamente suo amico. Sorride mentre si fionda verso di lei con le braccia allargate.
La felpa non riesce a mascherare del tutto i suoi muscoli definiti, non capirò mai la sua passione per la palestra, ma gli si addice. Sembrano veramente felici.
'Così mi strangoli' sento Elisa bisbigliare.
'Scusa scusa, è che sono molto felice di vederti'.
Dalle sue parole traspare la preoccupazione, dopo aver pensato il peggio siamo entrambi molto sollevati dal rivederla sana e salva. E in compagnia di un ragazzo.
Ho un brutto presentimento, questa storia non mi piace.
'Tu chi sei?' chiedo senza ulteriori preamboli.
'Lui è Andrea ed è uno studente di lettere come me. Andrea ti presento i miei coinquilini, Max e Nico' risponde Elisa al suo posto.
Questa cosa mi irrita ulteriormente, sono già così vicini da rispondere alle domande per l'altro? Spero di no. Magari è solo un modo per proteggerlo. Il che sarebbe anche peggio.
'Piacere' dice il ragazzo seduto di fronte a noi.Lo squadro da cima a fondo, letteralmente. Capelli biondi che sfiorano le spalle, occhi marroni e un sorriso cordiale che non mi convince del tutto. Indossa una camicia abbattonata con cura fin sotto il mento e dei pantaloni beige. Trasuda affidabilità e serietà da tutti i pori. Sembra smilzo, ma mentre mi porge la mano vedo i muscoli del braccio guizzare.
Non riesco a comprendere bene che tipo di persona sia. Lo osservo mentre aspetta una mia reazione che non arriverà. Capisco che sta studiando i tratti del mio viso per capire cosa penso di lui. Nulla da fare, non lascio trasparire nulla.
Stringo la sua mano subito dopo quella di Max.
'Piacere'
Ha una stretta salda, mani curate, ma abituate a lavorare. Posso sentire i calli. Ci guardiamo negli occhi. Anche lui è bravo, non riesco a capire cosa stia pensando.
Non mi piace questa situazione. Devo vederci chiaro.
'Vi dispiace se ci uniamo a voi?'
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Prendi uno paghi tre
ActionSarà masochista, ma quanto cazzo è bello il rumore dei tuoni. È una scossa di adrenalina che fa rizzare i capelli sulla nuca. Metto in tasca il pacchetto di sigarette appena comprato, è anche meglio di questa merda. I tuoni sono come la sveglia d...