Poker face

9 3 0
                                    

Mentre la vedo perdersi nei suoi pensieri penso che questa è decisamente la ragazza che sto cercando. E scommetto che dietro quella scusa di voler diventare indipendente non si trova una storia troppo felice. Non lo sono mai quando vengo chiamato io.

Sorrido come se non avessi notato nulla di strano. Ora devo trovare un modo per creare un contatto stabile con lei. Per quanto avverso sia a queste cose, l'unica idea al momento punta in direzione della festa in università.

Il rifiuto titubante a questo invito non è una sorpresa: ovvio che per una ragazza sotto scorta non è possibile andare a una festa con uno sconosciuto.
La guardo, è palese che non si tratti di un rifiuto convinto, entro la fine di questo pomeriggio riuscirò a convincerla, devo solo darmi un attimo da fare. 

Il mio entusiasmo si spegne subito alla vista di due ragazzi che si dirigono a passo spedito verso di noi. Sono consapevole di avre due opzioni: andarmene seduta stante oppure continuare la scenetta con due guardie specializzate e rischiare la copertura.
Mi stampo un sorriso in volto e mi preparo per la danza.

'Piacere, sono Andrea', stringo la mano prima al biondo palestrato, che mi disarma completamente nella sua espansività, poi quella del ragazzo serio e composto. Da entrambi non traspare assolutamente nulla. Eppure sento che mi stanno studiando, perlomeno, il moro lo sta sicuramente facendo.

'Possiamo unirci a voi?' 'Certo, assolutamente' rispondo facendo un cenno alla sedia di fianco a me. Chiamo sventolando la mano la cameriera che ha preso le nostre ordinazioni, Joy.
'Scusi, potrebbe portare una sedia?' 'Certo' risponde sorridendo. Subito Max si propone di aiutarla 'lascia stare, faccio io' e si dirige verso il tavolo vuoto all'angolo. Una volta presa la sedia siamo tutti e quattro attorno allo stesso tavolo.

La cameriera è pronta a prendere le loro ordinazioni, la penna ben posizionata in cima al block notes. 'Che vi porto?' Il biondo è preceduto da Nico 'Due succhi di frutta, grazie'. Non che mi aspettassi altro, non si beve sul lavoro.

Mentre lei si gira e torna al bancone mi ritrovo a fissare i due ragazzi ai lati di Elisa, sono giovani. Avranno circa la mia età.
Sono sorpreso, che siano anche loro giovani prodigi? Solitamente ho a che fare con persone adulte, decisamente più grandi di me. Questo mi dà un'enorme vantaggio, solitamente non vengo nemmeno notato, chi mai prenderebbe in considerazione un semplice ragazzo?
Sono abituato a essere sottovalutato, e questo va assolutamente a mio favore. Alla fine tutti questi adulti navigati imparano che non bisogna mai sottovalutare un Sokolov.

'Allora, che coincidenza, cosa vi porta qui?' sento Elisa chiedere ai due, come se non fosse perfettamente consapevole di essere in un mare di guai.
'Nico voleva andare a bere qualcosa ed eccoci qui' risponde allegramente Max alzando le mani in aria a indicare il locale 'è un posto stupendo, non che avessi dubbi, Nico mi porta sempre in posti favolosi'.

La sua sincerità è disarmante, dubito seriamente possa mentire. Vedo Nico inizialmente infastidito, ma potrei scommettere che sotto sotto, abbia apprezzato.

Posso vedere il leggero cambiamento nel tono della sua voce 'Esatto, voleva o fare una pausa dallo studio. Tra l'altro, se non sbaglio anche tu hai i parziali tra poco? Vero Elisa?'  Il tono è quasi accusatorio, come un padre che riprende il figlio disobbediente. Lei arrossisce e balbetta un 'Sisi, dovrei proprio studiare'.

La scena è quasi comica, mi scappa un sorriso quando decido di cambiare argomento.
'Eggià, periodo di esami per tutti. Direi che dopo aver studiato duramente per questi parziali potremmo concederci un momento di relax. Sapete che danno una festa al campus questo venerdì?' dico sorridendo.

La reazione è immediata: Nico si mette a sedere ancor più rigido di prima, Elisa lo guarda speranzosa, come farebbe un bambino quando chiede il permesso ai suoi genitori, mentre Max sembra il più eccitato di tutti. A stento riesce a trattenersi dal non balzare in piedi.

'Sarebbe troppo figo' sbotta 'tutti e quattro alla ricerca di un pò di divertimento'. Se lo sguardo potesse incenerire Max sarebbe già un mucchio di carbone.

Credo di avere una panoramica più completa ora: Nico, genitore single, con una ragazza adolescente in cerca di spazio e un bambino dell'asilo.
Posso affermare con una certa sicurezza che Nico sia la mente e Max il braccio, con tutti i muscoli che si trova. Nel frattempo arrivano i nostri ordini.

'Ottimo allora' colgo la palla al balzo 'brindiamo al divertimento' dico alzando il calice di spritz. Elisa sorride e avvicina il bicchiere, rischio di rovesciare il liquido sulla tovaglia quando incontro il bicchiere di Max e sfioro appena quello di Nico.

La differenza di entusiasmo tra i due è spiazzante: Nico sembra dosare la propria forza e controllare la propria persona alla perfezione, come un uomo fatto e finito, Max, d'altro canto, mette tutto se stesso in ogni singolo atto che compie, come farebbe un bambino. Strano assortimento. Per qualche misterioso motivo sembrano funzionare a meraviglia, tanto che hanno dovuto chiamare me per risolvere la questione.
Sarà che sono talmente simili al ragazzo medio che si mescolano perfettamente alla folla. Eppure, nello stesso momento, un'accoppiata simile si nota subito. 

'Magari potremmo andare in palestra un giorno di questi' propongo a Max. I suoi bicipiti parlano per lui, chissà quanto alza in panca piana. Sicuramente più di me.
Il suo viso si illumina 'Certo! Nico non vuole mai venire, finalmente potrò avere un compagno di esercizi. Sarebbe stra bello!'
Se gli sguardi potessero uccidere Max sarebbe morto una seconda volta.
Mi scuso un secondo e vado in bagno.

Prendi uno paghi treDove le storie prendono vita. Scoprilo ora