CHAPTER TWENTY FIVE ! — uno stupido scherzo (wolf's bane,,, st1 ep9)
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
«CAZZO! CAZZO! CAZZO!» imprecò Margot mentre tentava di togliere dalla pelle la maschera peel-off al carbone attivo.
«Aspetta, non devi fare così!» disse Allison, tentando di non soffocarsi dalle risate «Devi toglierla tirando dal basso verso l'alto»
«È una cazzata! Fa male lo stesso!» continuò a sbraitare, in preda al dolore più acuto e lancinante che avesse mai provato.
Erano appena scoccate le sette di sera e le due giovani ragazze avevano deciso di dare inizio alle danze con una, innocua, maschera facciale. Certo, il retro della scatola prometteva risultati incredibili: pelle priva d'impurità, morbidezza e niente punti neri. Peccato che avessero dimenticato di scrivere quanto facesse male levarla. «Prova con dell'acqua calda...» propose la corvina, osservando la scena esilarante dal riflesso dello specchio. Margot fece come aveva detto, anche se non credeva ai miracoli. Nonostante la riluttanza, pezzo dopo pezzo, il velo scuro come la pece che ricopriva la pelle candida della ragazza, incominciò a sciogliersi sotto il tatto bollente del getto d'acqua. Tutto questo, finché non sentirono l'acuto e stridulo suono del campanello squittire per tutta casa. Le due amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa, fugace ed effimero. Sapevano perfettamente di chi si trattasse: dell'unica persona capace di fare tardi persino ai compleanni altrui, una di quelli in cui si era auto-invitata.
«Lydia...» sospirano entrambe.
Allison uscì dal bagno per poi dirigersi verso l'ingresso di casa Argent, seguita a ruota dalla festeggiata, la quale portava ancora sul volto alcuni pezzi di carbone scuro. La proprietaria aprì la porta, una ventata fredda e silenziosa s'insinuò tra le due, causando loro alcuni brividi lungo la schiena. Allison indossava dei leggings neri, che le fasciavano alla perfezione le lunghe gambe snelle, ed una maglietta fin troppo leggera; Margot, invece, portava dei pantaloni sportivi color grigio topo ed una t-shirt a maniche corte che le arrivava fin sotto le ginocchia. Di certo non era il modo più accurato di vestirsi in pieno novembre, soprattutto quando la rossa sulla soglia era avvolta da un morbido sciarpone e dei guanti di lana a illanguidirle le mani affusolate.
«Sei in ritardo, come sempre!» la sgridò, in modo goffo, la giovane Argent.
«Dovevo prendere un paio di cose...» rispose entrando nella calda dimora. Si tolse la giacca in eco pelle marrone, ricoperta da una soffice stoffa, e l'appoggiò sul sofà, così come gli altri capi che indossava.
