𝑥𝑖𝑖𝑖.i'm worse at what i do best

144 9 0
                                    







CHAPTER THIRTEEN !
— corazza fredda
(the tell,,, st1 ep5)

CHAPTER THIRTEEN !— corazza fredda(the tell,,,  st1 ep5)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬


IL SOLE ERA UNA PRESENZA che, almeno nella vita di Margot Beil, non era essenziale. Ma sentire il suo torpore sulla pelle, le provocava un effetto stranamente piacevole.

     Il cielo, limpido e brillante, era d'un azzurro che avrebbe fatto invidia a qualsiasi pittore, poiché impossibile da replicare. Nessuna nuvola ad occupare uno spazio preciso, a muoversi soave nel vuoto... Era tutto così immacolato che la ragazza avrebbe tanto voluto tuffarcisi dentro, come se fosse una piscina, una di quelle in cui ti ci puoi rispecchiare.

     Nel completo silenzio, il tempo pareva non scorrere più. Amava quel mondo tutto suo, quella bolla così maestosa e confortevole.
«Hai intenzione di darmi una mano, oppure vuoi startene lì impalata?» la richiamò la voce gracchiante della cara nonna materna.

     «Stavo prendendo il sole» dichiarò abbassandosi gli occhiali lungo il naso.

     «Tesoro, tuo zio ti ha mandata qui per metterti in riga e non credere che un'anziana come me non sia capace di farlo. Ho cresciuto due figli e, alla tua età, ero già sposata—»

     «Nonna! Erano altri tempi e poi, la storia di come tu e il nonno vi siete conosciuti, me l'hai già raccontata più di un milione di volte!» si lamentò l'adolescente.

     L'anziana signora, con le proprie scarpe impermeabili, si diresse verso l'orto che coltivava nell'enorme giardino della casa in campagna. Con passo lento e felpato, evitando di sporcare la lunga veste di un verde scuro, si piegò per raccogliere i pomodori, quelli che ormai erano maturi e pronti per un'insalata fresca con i fiocchi.

     Margot, per quanto acida e cinica si mostrasse, le voleva così bene che non riusciva a stare ferma ed in silenzio. S'alzò, di mala voglia, dalla sdraio cocente e si diresse verso la nonna. Incominciò a raccogliere le carote che fuoruscivano dal terreno, così grosse, succose e d'un arancio brillante.

     «Stai facendo uscire tuo zio fuori di cervello» sibilò la cara nonnina «Dovresti essere più comprensiva»

     «Lo sono! Cioè, potrei esserlo...» fece un grande respiro: l'odore di concime fresco le pervase le narici.
«È che... Non voglio essere la ragazza intelligente dal destino già scritto» continuò.

     «Ovvero?»

     «Tutti credono che, con le mie abilità, dovrei fare dei lavori importanti, come il medico, l'avvocato, lo scienziato o cose simili; trovare una cura per il cancro o risolvere l'ennesimo problema di matematica come Einstein. Ma io non voglio tutto questo...» confessò cercando di trattenere le lacrime, le quali cercavano di sfuggire al suo controllo.

WITH THE LIGHTS OUT  ( teen wolf ) ¹ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora