CHAPTER THIRTY ONE ! — non fare il muso (formality,,, st1 ep11)
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MARGOT ODIAVA PROFONDAMENTE I CENTRI COMMERCIALI, la facevano sentire in gabbia come un uccellino che, vedendo il cielo azzurro e le nuvole bianche, desiderava ardentemente volare tra di loro ma non poteva, poiché delle catene lo tenevano rilegato in uno spazio angusto. E quando ci si sente in trappola, è impossibile prestare attenzione alle cose che ci circondano, si pensa solo a ciò che ci manca, alla libertà, al senso di soffocamento, alle goccioline di sudore che scivolano lungo la fronte, e, fino ad allora, niente può distrati da tali sensazioni.
La giovane Bleil sperimentava ciò ogni giorno, dal momento in cui metteva piede nella macchina dello zio con l'intento di andare a scuola. Dunque, quando Allison le aveva proposto di scegliere i vestiti per il ballo assieme, pur sapendo che costei non ci sarebbe andata, l'idea le parve assai folle. Ma, nonostante tutto, era lì, da Macy's, in compagnia della corvina e dell'adorabile rossa, con lo scopo di scegliere un abito elegante che avrebbero indossato solo per una sera.
«Terra chiama Margot?» Lydia la riportò con i piedi per terra, saldandola al metallo delle scale mobili.
«Si?»
«Stai bene?» chiese Allison, visibilmente preoccupata a causa dello stato di smarrimento dell'amica, in aggiunta alla carnagione spaventosamente pallida.
«Sì, certo. Stavo solo pensando ad altro...» mentì, cercando di sorvolare sul suo stato attuale.
«Potreste almeno sorridere... Entrambe!» sbuffò la rossa «Avete mai sentito dire: "non fare il muso, qualcuno si innamorerà del tuo sorriso"?» Tutt'e tre risero assieme. Certo, Margot era ancora arrabbiata con Lydia, due anni di prese in giro e malefatte non si dimenticano facilmente. Ma quel giorno, la rossa, era stranamente felice e su di giri. Ciò, come un virus che si espande dalle viscere per poi prendere il controllo dell'intero corpo, rese più allegra anche la cincia Bleil. «Sorridete, ragazze! Vi comprerò un vestito» ammise quest'ultima con un sorriso a trentadue denti.
«Come modo di chiedere scusa, è molto più di quanto mi aspettassi» rispose la corvina.
«Eccellente» insinuò la rossa.
Le tre amiche arrivarono sulla soglia del quarto piano di quel maestoso gigante della distribuzione di prodotti americani. Potevi davvero trovarci qualsiasi cosa: dai cosmetici ai saponi per il viso, dai videogames a pentole e padelle, dai materassi per letti a boutique d'abiti firmati e non.
