𝘄𝗶𝗳𝗲𝘆

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⋆.• Ship: RainPayu

Parole: 2.967

⋆.• SMUT alertA Rain piace, vero? Gli piace essere solo mio, giusto? A Rain piace... che sia io a farlo?

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Sospiro.

Prendo il bicchiere d'acqua tra le mani, lo rigiro tra le dita.

Fa così caldo che vorrei leccare i cubetti di ghiaccio qua dentro per darmi un po' di sollievo. Non che non possa farlo, ma sono costretto ad attenermi alle buone maniere se voglio uscire di qui, dopo questa cena del cazzo, che dura più del travaglio da cui sono nato.

Bevo un sorso.

Lancio un'occhiata verso Macao, che sta conversando con Porschè al suo fianco, senza rendersi conto dello sguardo fisso di Kim su entrambi.

Siamo una famiglia un po' particolare.

Ci manca solo un po' di sangue sui resti del pesce cucinato dalla domestica, che possiamo completare questa cena di famiglia con il botto.

«Vuoi andare?» Sussurra papà, al mio fianco, con lo sguardo fisso sul suo piatto ormai vuoto. «Convinco Vegas a farti andare via con la scusa di comprare il dolce, che ne dici?»

Sorrido d'istinto.

Pete mi guarda confuso.

È il compagno di mio fratello maggiore, Vegas, da quando ne ho memoria. Lo scorso anno sono andati fuori città a festeggiare il diciassettesimo anno di matrimonio, lasciandomi il via libera con Rain.

Quanto mi manca Rain.

È il mio ragazzo.

Lo conosco...

Ma oggi non è potuto venire qui, purtroppo. Se si tratta di affari, è sempre meglio che stia fuori da tutto ciò. Sa che sono figlio di una famiglia mafiosa, tanto vale che non entri a farne parte ufficialmente fin quando non lo deciderò io stesso.

Pete è... come se fosse mio padre, ormai. Assieme a Vegas mi hanno salvato in ospedale, dopo che mia madre ha deciso di abbandonarmi nella senza lasciare un biglietto.

Un orfano, insomma.

Che rottura, eh?

Sono figlio di un uomo mafioso, che dovrebbe essere mio nonno, ucciso durante la guerra fredda tra le nostre famiglie.

Sono stato cresciuto da Pete, di fianco a Vegas che lo osservava innamorandosi ogni giorno di più.

Ma è come se fossero i miei padri.

Macao a malapena lo considero mio zio.

È come se fosse mio fratello.

«Vegas, ti va di andare a prendere il vino invecchiato che ti ha regalato Kinn? È in dispensa.»

Guardo Pete.

Vegas accenna un sorriso, annuisce con la testa.

«Così potrai provare il nostro vino, signor Kim.» Aggiunge rapido, prima di rivolgere un'altra occhiata a Pete che sembra dire solo per te.

Kim sorride.

«Non chiamarmi in quel modo, Pete. Non lavori più per noi, te lo sei scordato?»

Mi lecco le labbra.

Non so quasi nulla del passato di Pete, se non che è profondamente legato alla famiglia di zio Kinn da tanti anni.

«E noi dobbiamo tornare presto a casa, dato che Chè lavora domani mattina.»

☽ 𝗯𝗼𝘆𝘀 𝗹𝗼𝘃𝗲 𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗵𝗼𝘁 ᵈʳᵃᵐᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora