7. PER TE, QUANTO CONTA DARE UN BACIO?

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Briseide

"Raggio di Sole, sveglia. Su su, è ora di partire" dice un Leo tutto pimpante mentre mi tirava i miei bagagli addosso.
"Coglione" sbiascicai nel sonno.
"Sei bellissima appena sveglia ma lo sei ancora di più lavata, vestita e pronta per il viaggio."
"Sveglia gli altri intanto" dico tirando la coperta sulla testa.
"Gli altri sono già sull'Argo II, Raggio di Sole. Mancate solo tu, il tuo ego smisurato, il tuo sarcasmo e il tuo culo perfetto" dice ammiccando.
Mi alzo a sedere.
"Mi hai guardato il culo?" Chiedo alzando le soppracciglia.
"Vedi, ti sei alzata. Ora prendi la roba e andiamo"
Mi prende le mani e mi alza. A forza.
"Leo, mi hai guardato il culo?" Chiedo sorridendo. Prendo la roba e mi dirgo in bagno.
"Sto aspettando una risposta" poggio la mano sulla maniglia e lo guardo.
"Sì...no...forse..." fa spallucce e sorride.
"Smettila di sorridere" gli punto il dito contro.
"Smetterò di farlo solo se ti vai a cambiare e mi dai un bacio".
Sospirai, aprì la porta e mi chiusi dentro.
"Coglione" urlai.
Andai davanti allo specchio. Sorrisi come un ebete.
Aprì l'acqua e mi sciacquai la faccia.
Mi misi un top da palestra bianco sotto la maglietta del campo mezzosangue.
Feci salire dei pantaloncini neri sulle mie gambe e ci misi dentro la maglietta arancione.
Mi legai i capelli ondulati e mi misi un filo di mascara e feci una linea perfetta di eyeliner.
Uscì dal bagno e trovai Leo con la sua faccia da schiaffi fermo ad aspettarmi, poggiato con una mano allo stipite della porta.
Si battè l'indice sulle labbra.
Io feci lo stesso ma aggiunsi un no con il dito.
Gli feci l'occhiolino.
"Perchè vuoi tanto un mio bacio?"
"Non posso volerlo?"
"No"
"Perchè no?"
"Perchè tanto per te sarà solo uno stupido bacio, non conterà niente perchè non arriverai mai ad amarmi. Nessuno lo ha mai fatto e nessuno lo farà" dico mettendomi la felpa.
"E tu che ne sai?"
"Mi chiamo Briseide, e questo basta per sapere che non verrò mai amata. Per questo evito di dare amore alle persone, tanto nessuno ricambierà mai" strinsi i capelli nella coda e portai due ciuffetti dietro l'orecchio.
Aveva corrugato le sopracciglia.
"Per te, dare un bacio, quanto conta?" Mi chiese ad un tratto.
"Troppo Leo, veramente tanto."
Rilassò le sopracciglia. Sembrava quasi dispiaciuto.
"Qualcuno ti amerà, ne sono certo" si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla. Rabbrividì a quel contatto.
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Scherzi,Raggio di Sole? Ti conosco da poco ma posso dire che sei una ragazza speciale, stupenda e soprattutto bellissima. Hai degli occhi ipnotici, un sorriso contagioso e un fisico da paura..."
Sorrisi.
"...sei una ragazza così sarcastica e provocante ma è solo una copertura. Usi questo strato per coprire l'anima rotta che hai al tuo interno, l'anima di una persona mai amata"
Mi girai verso di lui mentre una lacrima scendeva dal mio occhio.
Mi mise una mano sulla guancia e la asciugò.
"Qualcuno ti amerà veramente per tutto quello che sei e aggiusterà quella che ora è la Briseide rotta, ti cucirà la ferite ma è una cosa che non può fare solo chi ti ama. Devi esporti. Devi farti amare Briseide..."
Non mi chiamava mai così. Suonava strano detto da lui, sbagliato. Per Leo io non sono Briseide, io sono e sarò per sempre Raggio di Sole.
Volevo farglielo notare ma lui continuò a parlare.
"Lasciati andare, fidati delle persone. Solo così guarirai il tuo cuore e spezzerai la maledizione".
Ormai i nostri volti erano veramente vicini.
Il suo sguardo passava dai miei occhi alle mie labbra.
Mi avvicinai al suo volto facendo toccare i nasi.
Mi portò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e lasciò la sua mano sulla mia guancia.
Il mio respiro cambiò. Si fece corto. Non era una attacco di panico, no, era qualcosa di diverso, di bello.
"Ragazzi-" Jason si interruppe appena varcò la porta.
Noi ci staccamo e Leo diede un paio di colpi di tosse, si grattò la nuca e arrossì violentemente. Improvvisamente la stanza si fece più calda, come se il rossore di Leo si fosse sparso nello spazio. Strano.
"Cosa sta succedendo?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Perchè eravate così vicini?" Continuò sogghignando indicando lo spazio tra me e il castano.
"Perchè fa caldo qua dentro?" Guardò Leo. Allora non ero matta io, non era solo una mia sensazione.
Il figlio di Efesto abbassò lo sguardo.
Jason alzò gli occhi al cielo.
"Non glielo hai ancora detto?"
"Dirmi cosa?" Feci curiosa.
Nessuno rispose.
Jason mi squadrò
"Perchè pangi?" Mi chiese.
"Perchè fai tutte queste domande?" Fa Leo leggermente infastidito.
"Scusa bro, solo che dovevamo partire un'ora fa. Siamo in ritardo"
"Arriviamo" dissi prendendo i bagagli.
Il figlio di Zeus si avvicinò a Leo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Il riccio annuì e mimò un "glielo dirò" con le labbra.
"Ok, vi aspettiamo su"
Jason scomparve dalla visuale.
"Aspetta, ti aiuto" dice Leo prendendo il borsone dei vestiti.
Chiusi la porta della cabina a chiave e ci dirigemmo al molo dove era attraccata la nave.
"Leo"
"Dimmi"
"Cosa devi dirmi?"
Pausa di riflessione.
"Va bene se te lo dico dopo?"
Annuì.
Arrivammo davanti al pontile, gli afferrai la mano prima che potesse mettere piedi sul primo gradino.
"Hey, Leo, grazie"
Lui mi strinse la mano e sorrise.
"Non c'è di che. È a questo che servono gli amici, no?"
Annuì.
"Leo" continuai.
"Dimmi Raggio di Sole"
"Posso abbracciarti?"
Lui sorrise.
"E me lo devi chiedere?"
Gli buttai le braccia al collo e lui mi circondò la vita.
Chiusi gli occhi e inspirai quello che era il suo odore: olio di macchine bruciato e arance fresche.
Gli scompigliai i ricci e gli lasciai un bacio sulla spalla.
Lui mi stringeva a se.
"Hey, piccioncini" urlò Annabeth dalla nave. Ci staccammo subito.
"Noi non siamo picc-"
"Si,certo,come no" mi interruppe.
"Salite, su, muovete quelle chiappe innamorate."
Alzai gli occhi al cielo.
"Nessuno mi ama,vita mia" urlai mentre attraverso il pontile.
"Aspetta qualche settimana" urla lei di rimando.
Scuoto la testa e entrai nella nave.
Era il momento dell'impresa.

~𝑅𝑎𝑦 𝑜𝑓 𝑠𝑢𝑛𝑠ℎ𝑖𝑛𝑒~ 𝐿𝑒𝑜 𝑉𝑎𝑙𝑑𝑒𝑧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora