VII Capitolo

222 17 0
                                    


"Mi dai il tuo numero per favore?" Esclamò Luke all'improvviso interrompendo un momento di silenzio che si era creato tra i due "Cioè, non si sa mai che alla festa ci perdiamo di vista... O che nei prossimi giorni riusciamo a vederci... Insomma per tenerci in contatto!" Era la seconda volta in quella sera che aveva quell'atteggiamento sfacciato e disinibito; non era da lui. Alice gli sorrise e tirò fuori il suo telefono per salvare il numero, poi gli fece uno squillo in modo che anche lui avesse il suo.
Dopo qualche minuto di cammino, arrivarono finalmente al locale; anche se la festa era iniziata da pochissimo, l'aria era già pesante e faceva davvero caldissimo. Alice e Luke individuarono nella folla Ashton e Brittany e andarono a sedersi al tavolo con loro.
"L'anno scorso ho posato per ben tre riviste, uno sfinimento: mi facevano alzare alle otto del mattino e poi fino alle undici dovevano scattarmi foto. Quest'anno invece ho fatto campagna pubblicitaria per i nuovi costumi di Jennifer Lopez, ecco, questi sono gli scatti migliori..." Brittany era veramente insopportabile: parlava solo di sè, delle sue foto, del suo lavoro, del suo fisico, della sua dieta, senza curarsi minimamente se chi le stava intorno stesse male, bene o avesse qualsiasi tipo di problema. Alice non conosceva così bene Ash ma quella non le sembrava per niente la ragazza giusta per lui, non si adattava bene al suo carattere, era egoista ed egocentrica... Malgrado questi suoi pensieri, decise di fare ciò che le riusciva meglio in queste situazioni: stare zitta e farsi gli affari propri. Dopo un'ora Alice non ce la faceva più: faceva caldo, l'aria era pesante ed afosa, non si respirava e Brit (così la chiamava Ashton) non la smetteva di autoelogiarsi; decise di uscire, lo Stars Palace dava sul mare e per questo decise di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Luke era confuso: dove era finita Alice? Aveva capito perfettamente che Brittany non le stava simpatica, d'altronde nemmeno a lui andava a genio quella biondina. Iniziò a cercare Alice in ogni punto del locale, sperando di vedere i suoi occhi blu come l'oceano o le sue labbra rosse come le rose.
Nulla.
Si ricordò che tempo prima si erano scambiati i numeri di telefono e così la chiamò:
"Pronto Alice!"
"Ciao Luke..."
"Dove sei? Stai bene?"
"Si si sto bene, non riuscivo più a stare lì dentro e così sono uscita."
"Ok, ma dove sei?"
"Sono qui... Sulla spiaggia, sono seduta davanti al mare."
"Vuoi stare sola?"
"No Luke, voglio te. Vieni!"
"Ok arrivo subito."
La raggiunse correndo: era spaventato, l'idea che quella ragazza così giovane, così indifesa potesse stare sola,di notte, su una spiaggia lo aveva davvero terrorizzato. Appena arrivò si sedette vicino a lei e le prese la mano, era gelida, così la strinse e iniziò a riscaldarla.
"Grazie per essere venuto..."
"Ti pare? Non ti lascio sola, non lo farei mai."
"Posso chiederti una cosa?"
"Certo."
"Come fa una persona che conosci da 10 ore a diventare tutto ciò di cui hai bisogno, la parte essenziale di ogni attimo, il tuo presente e il tuo futuro?"
"Non lo so... Veramente, è da quando sei entrata nel nostro camerino che continuo a farmi la stessa domanda. Penso sia per quel mito greco... Non so se lo hai presente: Ogni uomo è come la metà di una mela intera scagliata nell'universo, per tutta la vita cerca la sua altra metà e quando la trova, beh, quando la trova non può più farne a meno."
Alice lo guardò, Luke stava per caso dicendo che erano anime gemelle? Che il destino aveva stabilito il loro incontro? Che i loro cuori erano uniti da un filo invisibile? Che era giusto innamorarsi nel giro di 10 ore?
"Dammi la mano" disse lui interrompendo i suoi pensieri "Vieni, camminiamo un po'."
Alice gli prese la mano, si alzò e si affidò completamente a quel ragazzo.

BESIDE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora