Mentre compone la musica di Believe Justin è animato da una grande voglia di dimostrare ai suoi detrattori che è un vero artista, dotato di talento e di creatività, e non un prodotto creato dallo show biz. Il suo scopo è far sentire è far sentire fico chiunque ascolti la sua musica.
Ora che Justin è un vero professionista ha intenzione di seguire l'intero processo creativo del suo nuovo album, a differenza di quanto aveva fatto durante la creazione di My world quando aveva delegato ad altri professionisti tante scelte artistiche.
"Molti mi chiedo perché ho chiamato l'album Believe. Lascio volutamente libera l'interpretazione. Believe può riguardare quello in cui credi, che sia te stesso, qualcun altro, la tua relazione, Dio, o una forma di potere superiore. Il titolo è anche sul credere in me e in noi affinché sempre più persone credano in quello che sto facendo come artista."
Il primo singolo, Boyfriend, ha un sound nuovo e i fan lo hanno amato subito, come dimostrano i 521.000 pezzi venduti nella prima settimana solo negli Stati Uniti.
Il 29 settembre prende il via il secondo tour mondiale di Justin, un altro tour de force a dire il vero: 128 tappe in meno di un anno. Non sarà un tour facile, Justin è perseguitato dalla stampa che segue ogni sua minima mossa ed è affiamatissima di gossip sulle sue condotte ribelli o problematiche.
Ed effettivamente i nervi di Justin in qualche caso sembrano cedere: a volte ha reazioni rabbiose contro i paparazzi che lo assillano (ed è tutto comprensibile?) e a volte i concerti iniziano in ritardo causando pettegolezzi a non finire e deludendo i fan.
Se a questo si aggiungono gli alti e bassi della storia con Selena, bè, il tour di Believe si sta rivelando un'avventura complessa, che è una grande consacrazione e allo stesso tempo una gara di resistenza.