Capitolo 21

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IL GRAN GALA

Gli ultimi raggi di sole filtrano dalla finestra illuminando il rosa delle pareti della mia stanza, le giornate si sono allungate e i boccioli si aprono rivelando i primi fiori dai bellissimi petali colorati. L'aria fredda invernale è ormai scomparsa lasciando il posto ad aprile e al suo tempo incerto. La primavera è la mia stagione preferita insieme all'inverno, ma è tanto bella quanto imprevedibile. Compaiono i primi caldi che potrebbero essere spazzati via dal vento o dalla pioggia, posso finalmente sfoggiare i vestiti più belli del mio armadio senza preoccuparmi dei congelare o di rimanere sepolta nelle lenzuola con l'influenza, ma soprattutto, rimane una temperatura adeguata senza rischiare di sudare appena usciti dalla doccia.
Un mese è praticamente volato senza che nemmeno me ne accorgessi: la scuola sta andando stranamente bene, i miei amici sembrano essersi ripresi al meglio e con Tom va tutto a gonfie vele. All'apparenza sempre davvero tutto perfetto, ma non posso far altro che pensare ai miei poteri completamente fuori controllo e allo stato dormiente di Alexander. Da quando ho fatto volare il vaso sul portico di Tom cerco sempre di evitare qualsiasi momento intimo con lui, e se all'inizio le frivole scuse che inventavo sembravano funzionare, ora non più. La distanza da parte mia inizia a sentirsi e anche lui comincia a notare il mio strano comportamento, anche se finge sempre che vada tutto bene.
Riguardo ad Alexander invece, il suo silenzio mi spaventa. Ormai è passato poco più di un mese dal suo attacco e da allora non si è più fatto ne vedere ne sentire, non so come interpretare questo suo strano comportamento.
Sta progettando qualcosa? È in attesa di qualche mossa da parte mia? O semplicemente è sparito nel nulla?
Sarebbe troppo bello credere che se ne sia semplicemente andato, ma anche se tutti gli altri stanno cercando di andare avanti con le proprie vite, io non posso fare a meno di stare allerta a qualsiasi movimento strano.
So che è ancora la fuori, so che mi sta osservando, so che attende il momento adatto per uscire dall'ombra e prendersi finalmente quello che più desidera, ma quello che ancora non mi è chiaro è il suo temporeggiare. È un uomo talmente potente che potrebbe distruggere il mondo con uno schiocco di dita e invece si ferma davanti a una ragazzina, qualcosa non torna.
I miei pensieri vengono interrotti da un leggero bussare alla mia porta.
« Tesoro sei pronta? A breve Tom sarà qui.» mi domanda mia madre entrando.
« Ad essere sinceri no, temo di essermi persa nei meandri dei miei pensieri. Sarà meglio che mi sbrighi.»
« Stai bene Edith?»
« Sto bene mamma, ero solo soprappensiero e ho perso la cognizione del tempo. Vado a vestirmi.»
Scendo dal letto, prendo il mio lungo abito nero e mi reco in bagno per prepararmi. Per fortuna mi ero già portata avanti con i capelli questo pomeriggio, ora dovevo solo occuparmi del trucco e infilarmi il meraviglioso abito di raso. È lungo fino ai piedi, con un'ampia gonna tagliata da uno spacco, le spalline sottili che sostengono il corpetto aderente e una scollatura morbida e leggermente arricciata. Mi faccio aiutare da mia madre ad allacciare il nastro dietro la schiena e dopo essermi infilata i miei sandali con il tacco a spillo anch'essi neri lucidi, aggiungo un fermaglio con un fiocco di raso sempre nero ai miei capelli, poi prendo la mia pochette del medesimo colore e scendo in salotto dove Tom è già lì ad attendermi.
« Sei già qui? Non ti ho nemmeno sentito entrare.» gli domando andando verso di lui.
« Sono qui solo da qualche minuto.» mi risponde mentre fa scorrere i suoi occhi blu su ogni centimetro del mio corpo.
« Scusa tanto per l'attesa.» mi scuso cingendogli le spalle con le mie braccia mentre le sue mi circondano i fianchi.
« Direi che n'è valsa la pena, sei davvero splendida stasera.» avvicina il suo volto al mio per unire le sue labbra alle mie, ma vieniamo interrotti da mio padre che si schiarisce la voce.
« Non eravate di fretta? Non credo che aspettino voi per dare inizio all'evento.»
Il ragazzo dai capelli biondi si allontana da me imbarazzato con un leggero rossore sulle guance, non lo avevo mai visto arrossire, di solito è sempre così sicuro di se.
« Giusto è meglio andare.» farfuglia tenendo lo sguardo sul pavimento.
« Buona serata, non divertitevi troppo voi due a casa da soli.» rispondo io avvicinandomi per salutarli con un tenero bacio sulla guancia.
Metto il mio soprabito e insieme a Tom esco da casa mia e saliamo sulla sua auto.
« Non mi hai ancora detto dove si terrà l'evento.» gli domando prendendogli la mano che è già appoggiata sul cambio marcia.
« So che questa cosa ti piacerà molto: l'evento si terrà nella villa dei Rogers.» sgrano gli occhi non appena termina la frase.
« Stiamo andando a casa di Cheryl e Killian?»
« Esatto.»
« Come è possibile?»
« La nostra azienda ha diversi contratti di lavoro con i Rogers, loro sono una famiglia molto importante. Amano fare beneficenza e organizzare questo tipo di eventi, e poi la loro villa è il luogo più elegante della città e adatto a questo tipo di eventi.» solleva la sua mano per portare la mia alle sue labbra e mi stampa un dolce bacio sul dorso.

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