Capitolo 15

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BECCATA!

È ormai passata una settimana dall'incidente delle finestre e i lavori di riparazione procedono velocemente.
Stasera mi incontro con gli altri per andare al cinema dato che è appena uscito "Assassinio sul Nilo" tratto dal libro di Agatha Christie. Non sono un'amante dei film gialli, ma i suoi libri sono dei veri capolavori.
Ho appena finito di cenare e mi trovo già in camera a scegliere cosa mettermi mentre aspetto che Abbie mi passi a prendere. Finalmente febbraio è finito lasciando il posto al mese di marzo, dato che siamo solo alla prima settimana e le temperature non si sono ancora alzate, opto per un vestitino di cotone rosa con le maniche lunghe a palloncino. Mi infilo poi le collant nere, la cintura e la borsa del medesimo colore, mi infilo i miei anfibi anch'essi neri e prima di uscire dalla porta mi infilo il mio cappotto dello stesso colore del vestito.
Saluto i miei genitori e mi precipito fuori dove vedo Abbie arrivare e fermarsi davanti il mio vialetto.
« Buonasera bambolina.»
« Buonasera autista.»
« Penso che dovresti iniziare a pagarmi sai...» dice lei ironicamente accompagnando le sue parole con una leggera risata.
« Pagarti? Dovresti essere grata di scortare questa celebrità!» le rispondo io facendo la finta snob.
« Oh giusto, mi scusi tanto mi lady.»
« Perdonata.» entrambe scoppiamo in una grossa risata.
« Tra poco torneremo a scuola.» sbuffa lei annoiata.
« Già, la nostra vacanza è già quasi finita.»
« Come sta andando con il tuo sexy vicino?»
Rimango in silenzio. Non saprei nemmeno cosa rispondere, nell'ultima settimana non ci siamo visti molto a dire il vero. In questi ultimi giorni l'ho sentito molto distaccato, non so se sia il lavoro a tenerlo impegnato o altro, ma dopo che è praticamente piombato in camera mia quella sera, ci siamo visti solo per un caffè il giorno dopo.
« Non sta andando bene?» Abbie mi domanda notando il mio silenzio.
« Ultimamente non ci siamo visti molto, settimana scorsa si è praticamente arrampicato per entrare dalla finestra della mia camera-.»
« Aspetta, cosa? È entrato dalla finestra?»
« Si, voleva farmi una specie di sorpresa.»
« Beh ci è riuscito, è molto romantico.»
« Si mi sentivo in un film. Quella sera è andato tutto bene, abbiamo parlato un po' e ci siamo baciati. Il giorno dopo ci siamo incontrati per un caffè durante la sua pausa, dopo è completamente sparito.»
« Lui ti ha detto qualcosa?»
« No, ci siamo mandati qualche messaggio ma nulla di che.»
« Che strano.» risponde lei con espressione confusa.
« Già, spero solo che stia bene e che non abbia detto qualcosa che lo ha offeso.»
« Non dire scemenze, sicuramente sarà impegnato con il lavoro.»
« Lo spero.»
Con la testa piena di pensieri arriviamo al cinema dove ci sono già tutti gli altri ad aspettarci.
« Buonasera ragazzi!» salutiamo io ed Abbie in coro.
« Buonasera ragazze.» ci salutano anche loro in coro.
« Pronti per risolvere un omicidio?» domanda Cheryl con leggero entusiasmo.
« Non vedo l'ora.» rispondo io eccitata.
Tutti insieme compriamo i biglietti, entriamo e ci dirigiamo subito a comprare i pop corn. Prendo il mio sacchetto e la mia Coca Cola ed entriamo in sala sedendoci ai nostri rispettivi posti. Alla mia sinistra c'è Cheryl mentre alla mia destra c'è Jaxon, sullo schermo stanno dando ancora la pubblicità così inizio a sgranocchiare qualche pop corn per passare il tempo.
« Come va Edith?»
« Va tutto bene grazie, tu come stai?» rispondo educatamente alla domanda di Jaxon.
« Sto bene. È il primo film tratto dai libri di Agatha Christie che vedi?»
« No, ho visto anche "Assassinio sull'Orient Ecpress".»
« Si anche quello è davvero molto bello.»
« Si, poi ho un debole per Johnny Depp, appena ho saputo che ci sarebbe stato lui nel cast mi sono praticamente precipitata al cinema.» dico io ridendo.
« Anch'io lo adoro, è veramente un bravo attore bisogna ammetterlo.» ride anche lui.
« Dato che la nostra serata cinema di oggi è in condivisione...» gli dico indicando gli altri alle mie spalle « Che ne dici se facciamo settimana prossima da te?»
« Certo.»
Gli sorrido e continuo a sgranocchiare qualche pop corn fino a quando non arriva una famiglia con un bambino piccolo alle nostre spalle.
Il bambino si siede sulla poltrona esattamente dietro alla mia in mezzo ai suoi due genitori, speravo che non succedesse ma ovviamente neanche ho il tempo di pensarlo che il bambino inizia a muoversi scalciando sullo schienale del mio sedile.
Cerco di stare più calma possibile sperando sia solo l'euforia del momento, ma dopo dieci minuti i calci continuano.
Sia Jaxon che Cheryl possono notare il fastidio sul mio viso, per fortuna il film non è ancora iniziato e vedendo che i genitori non gli dicono nulla, decido di intervenire io.
« Scusami tesoro, potresti gentilmente evitare di tirarmi i calci sullo schienale?» cerco di parlare più educatamente possibile, non ci tengo a farmelo nemico altrimenti mi farebbe passare tutto il tempo del film così.
L'unica risposta che ricevo dal bambino, che al momento mangia i pop corn con il sacchetto in mezzo alle gambe, è una pernacchia.
L'unica cosa che mi viene da fare è di guardare i suoi genitori in totale schock.
« Cerca di capire cara, ha solo tre anni.» mi risponde sua madre.
« Signora mi scusi, io capisco che suo figlio abbia solo tre anni, ma credo che dovrebbe perlomeno insegnargli a non tirare calci sulle poltrone altrui.»
« Che ragazza maleducata!»
« Maleducata io?» sono ancora più allibita di prima.
Nessuno dei due genitori proferisce parole e il bambino mi fa un'altra pernacchia ridendo di me.
Ora sono arrabbiata, guardo con insistenza il bambino che beve la sua bibita con espressione mista di rabbia e schock. E in un attimo la sua bibita e i suoi pop corn gli finisce completamente addosso a tutti e tre.
I loro sguardi increduli insieme al pianto del bambino mi riportano alla realtà.
« Oh mio Dio!» esclama la madre toccandosi i capelli intrisi di Coca Cola.
« Ma che diavolo è successo?» per la prima volta sento la voce del padre.
« Vieni tesoro andiamo a casa a pulirci.»
Entrambi si alzano dalla loro poltrona trascinando il figlio in lacrime per poi uscire dal cinema.
« Edith i tuoi occhi...» solo la voce di Jaxon mi fa distogliere lo sguardo dalla famiglia che è appena uscita dalla sala.
« Cosa?» sbatto una volta le palpebre prima di guardarlo.
« Mi è sembrato di vedere-»
« Ragazzi è stato pazzesco, come é possibile?» la ragazza dai capelli rossi  di fianco a me lo interrompe prima che possa finire la frase.
« Se lo meritavano, insomma dare della maleducata a Edith...» si esprime Emily.
« Beh menomale che non hanno bagnato anche noi.» risponde Killian sistemandosi sulla poltrona.
« Certo che è davvero strano che siano letteralmente esplosi! Sbaglio o ultimamente succedono molte cose strane?»
Prima che qualcuno di noi possa rispondere ad Abbie le luci si spengono e il film inizia.
Sono letteralmente nei casini, insomma è inevitabile che si chiedano cosa ci sia che non va. Ho perso di nuovo il controllo, si capisce davvero troppo che sono io la colpevole, per non parlare del fatto che Jaxon potrebbe aver visto qualcosa.
Che cosa mi invento adesso?
L'attenzione sulla vicenda è ormai distolta per il film, ma per tutto il tempo non faccio altro che pensarci.
Quando appaiono i titoli di coda sul grande schermo, tutte le persone si alzano dalle loro poltrone per dirigersi all'uscita della sala.
« Sapevo che era stato lui, era ovvio.» esclama Killian commentando il film.
« Io non ci ero arrivata, non indovino mai queste cose.» gli risponde Abbie.
« Io pensavo fosse stato l'ex fidanzato.» questa volta è Emily a dire la sua.
« No sarebbe stato troppo ovvio.» le risponde Cheryl.
L'unica cosa che riesco a fare è stare in completo silenzio, le loro voci iniziano a ovattarsi lasciando posto ai miei pensieri.
« Tu che ne dici Edith?» si rivolge a me la gemella.
« Cosa?» mi riprendo dal mio stato di trance.
« Ti ho chiesto se ti è piaciuto il film...»
« Oh... Si è stato bello.»
« Stai bene Edith?» si intromette Emily.
« Si sto bene, mi sono solo distratta un attimo.»
« Dai usciamo.»
Ci dirigiamo tutti insieme verso l'uscita del cinema, appena varco le porte l'aria fredda colpisce il mio viso. Prendo un profondo respiro e butto fuori tutta l'aria che ho nei polmoni.
« Scusate ragazzi ma si è fatto davvero tardi, è meglio che torni a casa subito.» Jaxon pronuncia quelle parole con un livello di agitazione troppo alto per una persona che ha passato una semplice serata in compagnia di un film.
Posso notare gli altri che lo guardano straniti e confusi dopo che il ragazzo moro ci ha voltato le spalle per poi imboccare una piccola via proprio dietro il cinema.
« Ma che gli prende?» ci chiede Emily notando il suo strano comportamento.
Devo assolutamente scoprire che cosa è riuscito a vedere Jaxon, si comporta davvero in modo strano ultimamente e non è da lui.
« Vado a controllare che stia bene, magari è successo qualcosa che lo ha turbato.» le parole escono dalle mie labbra ancora prima di rendermene conto.
Cammino verso la via che ha imboccato Jaxon poco prima e seguo i suoi passi fino a raggiungerlo.
« Jaxon stai bene?» gli poso una mano sulla spalla e la sua reazione mi lascia senza parole.
Si allontana di scatto come se lo avessi appena bruciato, si volta verso di me puntando il suo sguardo confuso e impaurito nel mio.
« No non sto bene Edith.» è molto agitato e le sue mani tremano leggermente.
« Che cosa è successo?»
« Non lo so, dimmelo tu!» queste sue ultime parole confermano i miei pensieri. « Che cosa sei tu?»
Rimango spiazzata, non so cosa dire o fare per potermi in qualche modo giustificare. Lui sa, l'ha capito.
« Jaxon io-»
« No! Non provare a giustificarti, so che c'è qualcosa di strano in te.» mi indica con gli occhi pieni di confusione. « Da quando sei arrivata in questa città accadono cose strane: esplodono frappè, l'incidente delle finestre e ora questo!» urla riferendosi al recente incidente con i pop corn.
« Jaxon ti prego calmati...»
« Calmarmi? Ti ho visto, ho visto i tuoi occhi!» urla ancora strabuzzando gli occhi.
« Mi stai facendo paura.»
« Sei tu che mi fai paura!» si avvicina pericolosamente a me prendendomi per le spalle e spingendomi con violenza contro il muro dietro di noi. « Dimmi che cosa sei!»
« Jaxon ti prego calmati, mi stai facendo male!»
« Dimmelo!»
« Ti prego basta...»
« Vuoi farmi passare per pazzo non è vero?»
« Ora basta!» urlo con tutta la rabbia che ho dentro.
Prima di capire cosa è realmente successo, Jaxon finisce a terra e tutto il mio corpo si riempie della solita nube viola.
Vedo i suoi occhi increduli guardarmi con paura, striscia sull'asfalto cercando allontanarsi da me.
« Jaxon mi dispiace! Lasciami spiegare-»
« Oh mio Dio Edith...» capisco di aver peggiorato la situazione quando sento la voce di Cheryl provenire dall'inizio di quella via stretta e buia.
Emily, Abbie, Cheryl e Killian sono lì in piedi che mi guardano con lo stesso sguardo impaurito di Jaxon.
« Io... Io posso spiegare...» nessuno di loro emette un suono. « Vi prego, lasciatemi spiegare, non voglio fare del male a nessuno.»
Ho la voce tremante con gli occhi ormai ricolmi di lacrime.
« Che cosa sei?» mi domanda Abbie mentre Killian aiuta Jaxon a rialzarsi.
« Che cos'era quella cosa?» mi chiede anche Emily riferendosi ai miei poteri.
« Voglio spiegarvi ogni cosa, ma non posso farlo qui. Non è un posto sicuro e ho già fatto abbastanza casini in pubblico.»
« Vediamoci tutti a casa mia.» dice Cheryl offrendo la sua casa, poi si rivolge direttamente a me « Mi sto fidando di te Edith, non farmene pentire. Spero solo che tu non voglia farci del male.»
« Non lo farei mai.»

Siamo tutti a casa di Cheryl e Killian, siamo seduti sui suoi divani in pelle in soggiorno e ho cinque paia di occhi puntati addosso.
Mentre venivano qui Abbie non ha spicciato parola, era impaurita, lo sono tutti.
« Ti prego di qualcosa, hai appena scaraventato il nostro amico dall'altra parte della strada.» parla Emily con la pazienza ormai al limite.
« Si e poi che diavolo era quella luce viola? E i tuoi occhi, sembravano spiritati!» parla Abbie per la prima volta dopo l'incidente di prima.
« Ragazzi state calmi okay? È scossa e spaventata, se le facciamo un interrogatorio del genere non fate altro che peggiorare la situazione.» si intromette Cheryl in mia difesa notando la mia espressione sconvolta con gli occhi che iniziano ad inumidirsi.
« Lei è scossa? E allora noi!» le risponde Emily.
« Anche se ve lo dicessi non mi credereste mai.» sussurro io pronunciando quelle semplici parole dopo un eternità di silenzio.
Tutti loro mi guardando ancora più confusi.
« Ti abbiamo vista scaraventare Jaxon solo con la forza del pensiero! Potremmo credere a qualsiasi cosa.» urla di nuovo.
Poso di nuovo il mio sguardo su quello di tutti loro finche non incontro quello di Cheryl che mi sorride e cerca di tranquillizzarmi.
« Io sono una strega.» butto fuori quelle parole tutte d'un fiato.
Cerco di guardare altrove per evitare ogni loro possibile reazione, ma sentendo solo silenzio intorno a me li guardo per capire cosa mi sarei dovuta aspettare.
« Una strega?» annuisco all'ennesima domanda di Emily. « Tipo quelle dei film con i poteri magici e tutto il resto?»
« Si.»
« Questa è una follia, le streghe sono frutto di fantasia non esistono davvero!» dice Killian alzandosi dal divano iniziando a camminare ansiosamente avanti e indietro.
« Ne hai una davanti!» le risponde sua sorella indicandomi. « Hai visto che cosa ha fatto, come lo credi possibile?»
« Mi dispiace, non volevo farti del male.» mi scuso nuovamente rivolgendomi a Jaxon che non ha ancora detto niente.
« Dici di non voler farmi del male, eppure mi hai scaraventato al suolo prima.»
« Ero sconvolta, non sapevo cosa fare. Vederti in quel modo mi ha spaventata!» il suo sguardo muta, e dalla paura passa al dispiacere mentre ripensa alla nostra conversazione di prima. « E poi... Ho dei problemi a controllare i miei poteri.»
« Aspetta cosa?» mi domanda Abbie stranita.
« Cosa sei una di quelle streghe che ha appena scoperto di esserlo?» mi chiede sempre Emily.
« No lo sono dalla nascita ma, c'è una leggenda che si tramanda nel mondo magico, e io sono la strega di quella leggenda. Il mio potere si è intensificato dopo che ho raggiunto la maggior età, e io non riesco a controllarlo.»
« È per questo che sono successe tutte quelle cose?» mi chiede Jaxon riferendosi a tutti i precedenti incidenti.
« Si.» rispondo sussurrando mentre mi torturo le mie mani tremolanti.
« Quali cose? Di cosa parla?»
« I frappuccini di Kimberly e Rachel, l'incidente delle finestre a scuola e stasera i pop corn e la bibita del bambino.» elenca i miei disastri Kaxon rispondendo ala domanda si Emily.
« Sei stata tu? Insomma tutte quelle cose le hai causate tu?» mi chiede la ragazza dai lunghi capelli rossi.
« Io non volevo fare del male a nessuno, quando mi arrabbio o provo delle emozioni forti i miei poteri si attivano.»
« Beh suppongo che dovremmo ringraziare te per le due settimane di vacanza da scuola.» cerca di sdrammatizzare Killian.
« Avrei potuto fare del male a qualcuno, per fortuna non si è ferito nessuno.»
« Quindi sei una strega... Che cosa sei in grado di fare quindi?» mi chiede Abbie.
« Di solito le streghe possono fare molte cose ma hanno dei limiti dettati dalla natura, il mio potere invece va contro queste leggi. Sono in grado di fare qualsiasi cosa.»
« Puoi farci vedere qualcosa?» la curiosità di Emily inizia a farsi sentire.
« Non posso.»
« Perché no?»
« Emily ti ha appena detto che non lo controlla!» esclama Jaxon.
« Sto cercando di non usarli per evitare di fare danni, ma a volte si attivano da soli e non so come evitarlo.»
Seguono interminabili minuti di silenzio.
« Capisco se non  vorrete più avere nulla a che fare con me. Di solito quando le persone scoprono la magia subentra la paura...»
« Scherzi vero? Nessuno di noi ha intenzione di abbandonarti.» mi rassicura Abbie.
« Sarà anche assurdo tutto questo, ma sei nostra amica e ti vogliamo bene nonostante ci conosciamo da poco.» continua Cheryl.
« E poi ci fa comodo un'amica strega, insomma Kimberly e Rachel se lo meritavano.» ride Killian.
« Mi dispiace avervelo nascosto, non è mai consigliato dirlo agli umani.»
« Perché?» chiede curioso Jaxon.
« I processi alle streghe come quello di Salem sono veri, di solito quando gli umani scoprono la magia hanno paura di noi. Li capisco da un lato, sapere che esiste qualcosa più grande di te che non hai la possibilità di controllare fa paura. Ma esistono streghe o stregoni buoni e cattivi, non siamo tutti uguali.»
« Non abbiamo paura di te, sappiamo che non ci faresti mai del male, non intenzionalmente almeno.» torna a consolarmi Cheryl.
« Grazie ragazzi, è bello poter essere finalmente me stessa anche con voi.»
Tutto si avvicinano a me corcondandomi in un fantastico abbraccio di gruppo, proprio quello di cui avevo bisogno.

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