La pioggia e l'umidità, fecero sì che per strada ci fosse della nebbia; questo ci permise di stare tranquilli e ci permise di fare il percorso senza dover prendere strade secondarie.
Il mio quartiere non si trovava in centro, e l'unica casa così vicina da poter osservare la mia, era quella di Harry.
Mentre Axel si preparava ad accendere la macchina, mi ricordai di scrivere al mio migliore amico. Gli dissi che stavo bene e che gli avrei raccontato non appena tornata a casa.
Le sue lezioni dovevano essere terminate quando, al nostro arrivo davanti casa mia, vidi la sua macchina parcheggiata nel vialetto.
Sorrisi al professore e feci per scendere.
<<Emma, potresti evitare di raccontare al tuo amico quello che è successo?>>.
Volevo davvero raccontarlo a qualcuno, esprimere la mia gioia con qualcuno, soprattutto con il mio migliore amico. Lui però mi stava chiedendo di tenerlo segreto, di tenere segreto qualcosa che avrei voluto che mi capitasse in età giusta, magari a 15 anni piuttosto che a 26.
Axel non sapeva e non poteva sapere, che non solo non avevo mai fatto l'amore, ma non avevo neanche baciato nessuno prima di allora. Non poteva sapere che c'era una storia profonda dietro, una storia che poteva spiegare anche chi fossi davvero.
<<E tu quando mi dirai perché stavi cercando quel ragazzo?>>.
Era una domanda che dovevo fargli e che, dalla sua espressione, lui sperava che io non gli facessi.
<<Non credo che te la racconterò mai>>.
Cambiai espressione anche io.
<<Dovresti...>>.
Mi stava invitando a scendere.
<<Sì, grazie per il passaggio>>.
Mi sorrise abbassando lo sguardo.
Poi mi lasciò andare.
Tornai in casa solo per vedere se mia madre fosse dentro, e per aspettare che Axel uscisse dal raggio di vista di casa mia. Non volevo che si accorgesse della velocità con cui mi sarei lanciata in casa di Harry.
Bussai a quella porta quasi con disperazione.
<<Emma, entra dai>>.
Cominciai a girare in tondo per tutto il salone, evitando il suo sguardo e pensando a cosa mi avesse chiesto il professore qualche minuto prima.
Mi fidavo di Harry, sapevo che non lo avrebbe mai raccontato a nessuno, ma dirglielo era come tradire Axel.
<<Vuoi dell'acqua?>>.
Scossi la testa.
<<Vuoi partire cominciando a dirmi perché sei vestita come un uomo e diversamente da come ti ho lasciato stamattina?>>.
Mi resi conto solo in quel momento che indossavo ancora i suoi abiti.
<<Sono di Axel>>.
Sapeva il cognome, non il nome. Mi guardò interdetto, ma aveva capito a chi mi stavo referendo.
<<Gesù Emma, parla>>.
Allargai le braccia.
<<Ok, ma devi promettermi che manterrai il segreto anche sotto tortura>>.
Cominciò a ridere.
<<Ho mai detto a qualcuno i tuoi segreti?>>.
Scossi la testa.
<<Ci siamo baciati, e volevo dirtelo così per non indorare la pillola>>.
Bastò affinché si agitasse.
<<Cazzo! Emma, siete proprio degli sciocchi. Io, io non posso crederci>>.
Cercai di fermare la sua ira.
<<Non è stata colpa sua, è stata tutta colpa mia e vorrei che tu sapessi anche come è andata prima di arrabbiarti a morte>>.
Mi guardò nervoso prima di sedersi di nuovo.
<<Dopo essere stati alla polizia, mi ha fatto entrare dentro la macchina per parlare, ha iniziato a camminare e mi ha portato a casa sua. La situazione è più grave di come l'abbiamo pensata noi>>.
Presi un respiro.
<<Lui stava cercando quel ragazzo da tempo, e aveva bisogno delle prove contro di lui per incastrarlo. Io, dopo che te ne sei andato, e dopo aver parlato con il Commissario, ho convinto quel ragazzo a ritirare la denuncia>>.
Forse il bacio con Axel non era poi così male in confronto.
<<Ovviamente ho dovuto ritirarla anche io affinché il professore potesse essere libero>>.
Harry non mi stava interrompendo perché altrimenti sarebbe esploso di rabbia.
<<Bè, quando l'ho detto ad Axel la sua reazione non è stata il massimo dato che aspettava solo la mia denuncia per provare che quell'uomo fosse davvero un criminale. Non mi ha detto altro>>.
Guardai fuori dalla finestra.
<<Le cose si sono complicate e io ho cercato di andarmene da sola, ma pioveva a dirotto e non trovavo la fermata. Quando sono tornata indietro, lui mi ha baciata. Mi ha anche chiesto di non dirti nulla Harry, ma non potevo nasconderti la verità>>.
Sorrise e aspettai che parlasse prima di dire altro.
<<Davvero? Voleva anche che non mi dicessi niente? Certo, deve essere tutto un segreto>>.
Sapevo che il suo ragionamento stava prendendo una via sbagliata.
<<Harry, lo hai detto anche tu che non possiamo farci scoprire. Lui perderebbe il lavoro e io la laurea che ancora non ho. È normale che non vuole che si sappia>>.
Sbuffò.
<<No, non ha detto di non raccontarlo a nessuno Emma, ha detto di non raccontarlo a me. Era ovvio che nessuno dei due avrebbe detto al rettore del vostro incontro>>.
Non stavo capendo.
<<Oddio Emma, sei così intelligente ma su queste cose, e non per colpa tua, non puoi arrivarci. Mi dispiace>>.
Continuai a fissarlo.
<<Non credo che abbia visto quel bacio come una cosa importante, credo che si sia reso conto dell'errore e per questo ti ha detto di non dirmelo, perché sarei arrivato a questa conclusione anche io>>.
Lo guardai pensando che lui non mi avrebbe mai detto nulla solo per farmi soffrire.
<<Non sono innamorata Harry, posso sopportarlo un bacio, anche senza sentimenti alla base>>.
Scosse la testa.
<<No, non puoi sopportarlo un bacio. E non perché tu non sia capace, ma perché purtroppo stai vivendo emozioni che avresti dovuto vivere anni fa, Emma. Viverle adesso è complicato, e non ce la fai già a stargli lontano, figurati se continuate in questo modo. Non porterà a nulla di buono>>.
Sbuffai allungandomi sul divano.
<<Evita di stare con lui, vedi se è lui a venire da te qualche volta>>.
Mi scese una lacrima.
<<Non è lui in sé, non che non ne sia affascinata, ma non mi sono legata a lui così tanto e in così poco tempo perché si chiama Axel Moore. Mi sento legata a lui perché può darmi quello che cerco da una vita intera, quindi scusami se ne ho avuto il bisogno, se non l'ho evitato...io>>.
Cominciai a piangere e lui si mise seduto a terra, vicino al mio viso.
<<Mi dispiace>>.
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Neverthless
RomanceSotto la pioggia dell'Inghilterra, noncurante dei miei vestiti fradici, vedevo tutta la mia vita andare in frantumi, impotente dinanzi a ciò che il destino aveva riservato proprio a me.