CAPITOLO 10

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Driiin!

Lo squillo del telefono mi fece sobbalzare, l'orario diceva che fossero le 8.

La sveglia sarebbe suonata comunque poco dopo.

Risposi al telefono e dopo quella telefonata corsi a chiamare Harry.

<<Cosa succede?>>.

Non tardò a capire che fossi agitata.

<<Hanno trovato quel ragazzo Harry, mi ha chiamata il Commissario>>.

Harry non poteva sapere quale dei due uomini che cercavamo fosse stato trovato.

Quindi alzò un sopracciglio affinché io potessi continuare a parlare.

<<In realtà li hanno trovati entrambi, ma sembra che questa mattina i poliziotti abbiano portato in caserma l'uomo che mi ha salvato la vita>>.

Non feci in tempo a dire altro che Harry presi le chiavi della macchina, così, ancora in tuta, mi portò alla stazione di polizia.

Avevo chiesto espressamente al solito signore della segreteria, di dire al Commissario che ero arrivata.

Mi guardai in giro sperando di non essere arrivata troppo tardi.

<<Mi dispiace, il Commissario ha detto che non può stare qui. Dovrebbe aspettare fuori, ce ne sarà per molto e mi ha chiesto di dirle che le ha fatto solo una cortesia ma che per ragioni di privacy, non può dirle altro riguardo l'uomo che hanno in custodia>>.

Annuii. C'era da aspettarselo in fondo. Non potevo di certo arrivare lì e trovare un foglio con su scritto il suo nome e il suo cognome.

Io e Harry allora decidemmo di restare in macchina e di aspettare che lui uscisse.

Quella era la sola entrata e la sola uscita della stazione, avremmo dovuto vederlo per forza.

<<Perderai la tua lezione Harry, posso aspettare qui da sola>>.

Scosse la testa.

<<No, la recupererò un altro giorno, o altrimenti mi farò passare degli appunti. Non voglio lasciarti sola>>.

Sorrisi e poi mi girai a guardarlo distogliendo lo sguardo dalla stazione di polizia.

<<Ti ho già detto che devi smetterla di pensare a me>>.

I suoi occhi si fecero cupi, se non quasi spaventati, ma capii in quel momento che l'uomo era finalmente uscito.

Mandai giù la saliva, e, nella mia testa, prima di girarmi anche io, chiesi a Dio che fosse qualcuno che poteva interessarmi per davvero.

<<Cazzo!>>.

Appena lo vidi cercai di nascondermi il più possibile, non sembrava che mi avesse visto o che avesse visto Harry, così chiesi anche al mio amico di abbassarsi il più possibile.

<<Non posso crederci>>.

Fu il Commissario a bussare alla porta della nostra auto qualche minuto più tardi, mentre noi sembravamo dei criminali appostati davanti ad una stazione di polizia.

<<Dannazione ragazzi, abbiamo delle telecamere nella stazione. Credevate che non vi avrei visti?>>.

Ci alzammo con la consapevolezza di essere colpevoli, anche se non sapevamo bene di cosa.

<<Ci scusi Commissario, ma Emma aveva bisogno di sapere chi fosse e spero che lei possa comprenderla>>.

Lui annuì sbuffando.

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