<<Mi ha baciata, di nuovo>>
Harry mi stava ascoltando dopo esser venuto a casa mia nel pomeriggio.
<<Stavolta è stato diverso, più intenso. Poi mi ha chiesto di andare via>>.
Harry sorrise. Lui sapeva perché Axel aveva voluto che me ne andassi.
<<E per di più non vuole che io mi faccia seguire dall'assistente di Collins, dice che non è una brava persona>>.
Giravo per il salone come una trottola impazzita. Eppure non avevo ceduto a svenimenti o cose varie.
<<Bè, potresti anche dire qualcosa Harry>>.
Lo esortai a dirmi almeno quello che pensava, non mi interessava se fosse stato d'accordo o no, volevo solo ascoltare il suo pensiero.
<<Emma, credo che tu piaccia al professor Moore>>.
Rimasi a fissarlo per un po', sbigottita, dato che era stato il primo ad avere dei dubbi su di lui.
<<Si, non guardarmi così. Prova attrazione nei tuoi confronti e ha cercato di tenerti lontana. Oggi vi siete rivisti e la situazione è crollata nel suo ufficio, quando non ha resistito all'impulso>>.
Presi posto sul divano.
<<Sa che è una cosa sbagliata, quindi ha evitato di farti da tutor per la laurea, sapeva che avreste potuto superare la fase del bacio. Lo ha dimostrato oggi. Quando ti ha chiesto di andare via>>.
Inclinai la testa di lato per fargli capire che doveva essere più esplicito.
<<Se tu non fossi stata una ragazza pura, probabilmente ti avrebbe spogliato su quel divano>>.
Sentii un calore improvviso fuoriuscire da ogni parte del mio corpo.
<<Voleva solo evitare di andare oltre. Per la questione dell'assistente di Collins non so cosa dirti. Si conoscono, ma Axel potrebbe solo essere geloso di Liam oppure potrebbe averti detto la verità>>.
Sbuffai.
<<Quindi cosa dovrei fare?>>.
Harry scosse la testa.
<<Non lo so, starei attenta se fossi in te. Ad entrambi. Anche se Axel ha dimostrato che gli piaci, non può continuare a baciarti all'infinito e poi ad evitarti. E tu hai già visto cosa succede se si tratta di lui e le cose non vanno bene>>.
Annuii.
<<Ho passato settimane bruttissime e avevo promesso a me stessa che sarei stata lontana da lui. È bastato tornare e guarda che succede>>.
Harry sorrise.
<<Non si può mica sfuggire al destino ragazzina>>.
Gli lanciai un cuscino, mi stava prendendo in giro.
<<Ti vedo più tranquilla però>>.
Aveva ragione.
<<Sì, ma il mio umore non può continuare a dipendere da quello che fa Axel o da quello che non fa>>.
Prima di andarsene Harry sospirò e poi disse un'ultima cosa.
<<Se vorrai continuare questa folle storia, o se dovesse mai ricapitarti di trovarti insieme a lui da soli, per favore Emma, raccontagli la verità. So che non vorresti farlo, ma in quel caso deciderà se lasciarti stare per sempre oppure il contrario>>.
Pensai a quel bacio per l'intera serata.
Mia madre aveva deciso di ordinare cinese e riuscii a mangiare solo qualcosa.
Lei non c'era mai, non sapevo dove andasse o cosa facesse, sapevo solo che non stava bene da quando papà se ne era andato.
Avevo provato a parlarle ma senza risultati.
Non avrei mai voluto una fine così per lei; avevo sempre pensato che fossero innamorati persi, eppure neanche avevo notato il loro allontanamento.
Anche un grande amore come il loro era giunto al termine ed io non avevo superato neanche una piccola cavolata.
Mi dispiaceva così tanto sapermi immatura, mi dispiaceva non potermi vivere le cose nella maniera più normale possibile.
Mi dispiaceva pensare che dire al mondo quello che mi era capitato, avrebbe potuto allontanare chiunque o far avvicinare tutti.
Dovevo davvero dirgli ogni cosa? Dovevo davvero aprirmi con qualcuno che non voleva neanche avermi davvero?
Lo incolpavo, sia del bacio, che della mia situazione, sapendo di essere grande abbastanza per decidere della mia vita.
Lo incolpavo sapendo che la colpa era solo la mia.
Ogni suo tocco mi mandava in estasi, ogni suo tocco per il mio corpo era sempre il primo.
Avevo passato tutta la vita senza avere un abbraccio e di punto in bianco, un uomo mi stava sopra e mi stava baciando, toccando, sfiorando.
Io che non sopportavo neanche che qualcuno mi sfiorasse, avevo lasciato che quell'uomo avesse libero accesso.
Forse era quello il motivo per cui non potevo lasciarlo andare, oppure era proprio quello il motivo per cui pensavo che mi piacesse.
Non volevo tornare nel mio mondo oscuro, ora c'era davvero qualcuno che poteva darmi affetto.
Speravo solo che quell'interesse verso di me che aveva Axel, non sparisse.
La mia testa continuava a dirmi che fosse tutto così sbagliato, che in ogni caso stavamo continuando a rischiare ogni cosa, ma il cuore pulsava da far male.
Avrei voluto sentirlo, mandargli un messaggio e sapere a costa pensando lui, volevo capire quali mostri avesse anche lui dietro le spalle.
Volevo conoscere la sua vita, volevo sapere ogni cosa che potesse anche solo riguardarlo.
Lui era sempre stato così vago con me, sapevo ben poco, e lui sapeva comunque qualcosa in più di me.
I suoi occhi ghiaccio mi tormentavano ogni notte, a volte con incubi, a volte con sogni proibiti che avrei voluto vivere davvero.
Volevo prendere la macchina e correre a casa sua, farmi spogliare o spogliarmi di tutto, guardarlo dormire e abbracciarlo, proprio come non avevo fatto mai con nessuno.
Con lui avrei potuto sentire, attraversare paure e affrontarle, avrei potuto conoscere un mondo diverso da quello conosciuto fino ad allora.
Eppure una cosa giusta l'avevo detta...
Non potevo farmi condizionare da lui, il mio umore non aveva bisogno di sbalzi improvvisi e sebbene io fossi così attratta da quell'uomo, ero consapevole che non avrei retto per molto se le cose avessero preso una brutta piega.
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Neverthless
RomansaSotto la pioggia dell'Inghilterra, noncurante dei miei vestiti fradici, vedevo tutta la mia vita andare in frantumi, impotente dinanzi a ciò che il destino aveva riservato proprio a me.