VIII

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*Pov's Cameron* 

"Will, hai sentito Kayla?" Sento chiedere ad Hayes, sono le dieci di mattina e Will è venuto insieme a Kate e alle bambine per stare insieme.

"Si, l'abbiamo sentita oggi." Si intromette Kate.

"Cosa vi ha detto?" Le chiede Nash.

"Le solite cose Nash." Will sembra fin troppo vago, lo guardo con fare interrogatorio e lui mi rise un occhiata di fuoco.

"Sai quando tornerà qui a Miami?" Gli chiede Shwan. 

"Penso tra due mesi, aveva da fare con la gang." 

"Se ne è andata senza dare spiegazioni a nessuno, mi manca." Afferma Matt sbuffando. 

"Perché non la chiamiamo?" Propone Matt stesso e gli altri annuiscono, Kate prende il suo telefono e fa partire una videochiamata, sbuffo sonoramente e in quel momento il telefono smette di suonare quindi qualcuno ha risposto ma al posto di Kayla davanti allo schermo c'è Josh il ragazzo dell'altra gang. 

"Josh? Che ci fai con il telefono di Kayla?" Gli chiede Will. 

"Josh, hai risposto tu?" Si sente la voce di Kayla provenire da lontano. 

"Si, sono i tuoi fratelli e i loro amici." Si sentono i passi di Kayla che corre verso Josh e prende il telefono. 

"Ei." E' sorridente e sembra molto felice ma ha anche delle occhiaie molto scure. 

"Che ci fa Josh da te?" Le chiede Will e Kayla rotea gli occhi. 

"Sta notte hanno provato ad entrare in casa e gli altri della gang non rispondevano quindi ho chiamato Josh." 

"Tu stai bene?" Gli chiede Nash e lei annuisce. 

"Sto benissimo Nash, Josh ha già chiamato per far riparare la finestra mentre io ho chiamato Grace per mettere le telecamere ed un allarme collegato alla base e ad ogni telefono della gang." 

"E perché Josh ti sta aiutando?" Gli chiede Matt. 

"Perché siamo amici." 

 "Amici?" Chiede Aaron con un sorrisino pervertito che gli toglierei volentieri dalla faccia a suon di pugni.

"Si siamo solo amici." Risponde fermamente. 

"Sei sicura di stare bene? Ti hanno fatto male? Hanno rubato qualcosa?" Will sembra più preoccupato del solito e non ne capisco la motivazione, ceh è a capo di una gang un ladro non potrebbe farle male. 

"Si sto bene, no non mi hanno fatto male e no non hanno rubato nulla perché non sono entrati." 

"Ah e ricordati del mattone con il messaggio." Si sente dire da Josh che non si vede nell'inquadratura. 

"Josh non era necessario che lo sapessero, non è successo niente." Kayla lo guarda male ma non ci do troppo peso, lei guarda male tutti praticamente, la chiamata continua per circa mezz'ora ma io non resto e me ne vado in camera mia, prendo il telefono e trovo dieci messaggi di Mary, sospiro e cerco il suo numero nella rubrica, schiaccio sul contatto e poi faccio partire la chiamata. 

"Cameron! Ma si può sapere che fine hai fatto? Ti ho mandato dieci messaggi." La sento urlare dall'altra parte del telefono e sospiro scocciato. 

"Avevo da fare e non ho visto il telefono, ti serviva qualcosa?" 

"No semplicemente volevo raccontarti la mia giornata." E così inizia a parlarmi della sua giornata che trovo alquanto noiosa.

*Pov's Kayla* 

"Stai bene?" Mi chiede Josh appena riattacco il telefono con i ragazzi. 

"Si, mi ha fatto piacere sentirli, sono simpatici dopo tutto." Gli rivolgo un sorriso e apro le braccia chiedendogli un abbraccio, sorride a sua volta e mi abbraccia stringendomi dolcemente a se. 

"Cazzo!" Urlo all'improvviso facendo preoccupare Josh.

"Che succede?" Mi chiede evidentemente preoccupato. 

"Devo dire a mio padre che sono incinta." Lo guardo preoccupata e lui scoppia a ridere. 

"Mi hai fatto preoccupare, pensavo ti sentissi male, scema!" Tira un sospiro di sollievo e continua a ridere. 

"Ei non ridere, sono seria chi lo sente mio padre, come glielo spiego che il padre non sa della mia gravidanza?" Sospiro e Josh mi abbraccia di nuovo. 

"Beh secondo me ti capirà, invitalo qui e parlaci, tanto lui è di New York no?" Mi chiede e io annuisco, mi accarezza la schiena  e mi porge il telefono, clicco sul contatto "papà" e chiamo sospirando. 

"Ei piccina, come stai?" 

"Tutto bene papà, tu come stai?" 

"Tutto bene."

"Papà mi chiedevo se ti andasse di passare da me, dovrei parlarti." 

"Certo, è successo qualcosa?"

"Nono, devo solo parlarti." 

"Va bene, arrivo." 

I Was Right To Leave AgainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora