VIII

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ADELAIDE'S POV:

Sono passati alcuni giorni da quando Giacomo mi ha promesso che avrebbe parlato con la sua agenzia ma per adesso ancora non ho avuto sue notizie, mi aveva anche detto che non era sicuro che avrebbero voluto fare un colloquio con me ed arrivati a questo punto penso proprio che sia andata così.

Ci speravo tanto in quest'opportunità ma in cuore mio sapevo che era fin troppo bello per essere reale. Ovviamente le cose belle succedono, a chiunque, tranne che a me. Non sono neanche arrabbiata con Giacomo, alla fine che colpa ne ha lui della mia infinita sfiga?! Proprio nessuna.

Assorta dai miei mille pensieri, non mi sono neanche accorta che mi si è avvicinata Luna.
Alzo lo sguardo dal tavolino che stavo pulendo, a lei.
"Guarda che si consumerà se continui a  passarci sopra lo straccio."- Mi dice ridacchiando leggermente.
"Scusa, stavo pensando ad altro."- Nel frattempo intravedo una coppia alzarsi ed andare via, così decido di andare a pulire un altro tavolino.
"Va tutto bene?"- Mi chiede Luna seguendomi mentre mi aiuta mettendo le tazzine sporche nel vassoio che ha tra le mani.
"Sì, certo."- Mento, perchè Luna dell'incontro con Giacomo non sa nulla.
"So che ci conosciamo poco, ma sono qui se ti serve, e intendo  per qualsiasi cosa."- Mi sorride gentilmente.
"Se te lo dico ti arrabbierai."- La guardo mordendomi il labbro inferiore.
"E' impossibile, ho una soglia di pazienza molto alta."- Ed è vero, non l'ho mai vista arrabbiata con nessuno, neanche con i clienti che spesso hanno fatto casino qua dentro.
"Ho parlato con Giacomo, e mi aveva promesso un appuntamento con la sua agenzia per vedere se magari mi potessero offrire un lavoro come modella."- Le spiego delusa ed amareggiata.
"Quanto tempo fa è successo?"- Mi chiede e sembra realmente interessata.
"Alcuni giorni fa."- Le rispondo mentre ci incamminiamo insieme verso il bancone, una volta pulito il tavolino.
"E non si è fatto più sentire?"- Mi chiede ed intanto inizia a lavare le tazzine, io scuoto leggermente la testa.
Luna sospira e poi alzando lo sguardo mi dice.-" Non ti mentirò dicendo che forse gli serve più tempo per convincere la sua agenzia , ma ti dico che forse non avresti dovuto fidarti di lui visto che non lo conosci neanche."
"Lo so, lo so, è solo che sembrava realmente sincero. Magari non è neanche colpa sua, ma la sua agenzia ha visto il mio curriculum e semplicemente non gli interesso."- Cerco di convincere più me che lei.
"E non poteva dirtelo?"- Mi chiede accigliata.
"Forse non ha avuto tempo di avvisarmi."- Scrollo le spalle.
"O forse a lui non interessa minimamente, visto che sono dei palloni gonfiati a cui non frega nulla degli altri, perchè tanto ormai loro sono famosi ."- Inizia ad agitarsi, alzando anche di poco la voce.
"Stiamo ancora parlando di Giacomo?"- Chiedo perchè ho come l'impressione che Luna si riferisca a qualcun altro.
"Sì, scusami."- Mi risponde riportando la sua attenzione alle varie cose da lavare che ha sul bancone.
"Hai visto la serie poi?"- Mi viene da chiederle, cambiando totalmente discorso.
"No, te l'ho detto che non ho tempo."- Mi risponde asettica.
"Dopo domani è domenica, e so che entrambe abbiamo il pomeriggio libero, quindi vieni a casa mia e la guardiamo insieme."- Lo so, che sotto sotto, la vuole guardare anche lei ma è troppo orgogliosa per ammetterlo.
Sta per controbattere, ma la interrompo subito.- "Non accetto un no per nessuna ragione al mondo. E poi me lo devi visto che ti ho fatto da modella per lo shooting."
"Me lo stai rinfacciando ?"- Mi chiede alzando un sopracciglio.
"Sì, assolutamente sì. Un favore per un altro favore, ricordi?"
"E va bene, guardiamo questa bellissima ed entusiasmante serie."- Luna rotea gli occhi esausta.
"Ti scrivo il mio indirizzo."- Poi prendo il block notes che usiamo per prendere le ordinazioni, strappo un fogliettino e ci scrivo sopra.
"Forse questa volta mi sono sbagliata."- Mi dice Luna, ed io alzo lo sguardo per capire cosa intende.
"A cosa ti riferisci?"- Le chiedo mentre lei fissa un punto indefinito alle mie spalle.
Mi indica con il mento la porta d'ingresso del bar e quando mi giro capisco cosa voleva dirmi.
Giacomo è appena entrato nel bar e sta venendo verso di noi.
"Buonasera."- Ci saluta con voce bassa e profonda.
"Pensavo non ti saresti fatto più vivo."- Gli dico senza neanche salutarlo.
"Io mantengo sempre le mie promesse."- Mi dice accennando un sorriso.
"E quindi? Questo appuntamento con la tua agenzia?"- So che potrebbe sembrare scortese ma letteralmente sto sudando per l'ansia, quindi prima parla meglio è.
"Ti vogliono incontrare."

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