XXI

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ADELAIDE'S POV:

Non ricordo molto di quando ero piccola, ma c'è sicuramente una cosa che ricorderò per sempre ed è il venerdì sera. Era una serata speciale, ed io l'aspettavo ansiosa per tutta la settimana. Mia madre restava chiusa in cucina per tutto il pomeriggio per preparare le pizze, qualche contorno, ed infine il dolce che ogni settimana era diverso. Io, anche se ero piccolina, cercavo di aiutarla come meglio potevo senza fare troppi pasticci. Dopo aver cucinato per tutto il pomeriggio, ed una volta rientrato papà da lavoro ci riunivamo in salotto per cena, ed iniziava per noi la nostra amata "Serata film". Non era nulla di speciale, era solo una cena con mamma e papà mentre guardavamo un film, forse due, ma per me era letteralmente tutto.

In particolare ricordo di aver visto un film che mi è rimasto impresso, più specificamente una frase di quel film: "Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno, tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa, lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai ed inseguila. Punto."
Più tardi quella sera stessa, quando mamma mi mise a letto, mi chiese se anch'io magari avessi già un sogno nonostante la piccola età. Ma io, senza esitazione, le confidai che il mio sogno era di diventare una modella proprio come lei. Mamma mi guardò fiera, e mi ripeté le stesse parole del film.

Quella è stata la nostra promessa, fatta silenziosamente. La promessa che, qualsiasi cosa sarebbe successa, io avrei inseguito il mio sogno ed infatti ho fatto proprio questo. Sono andata contro tutto e tutti, nonostante le mille porte in faccia, io c'è la sto facendo.
Finalmente ho un'agenzia che mi segue, che mi aiuta ad affermarmi nel mondo della moda. Sembra tutto ancora un sogno, ma invece è così.

Oggi, per l'appunto ho un incontro in agenzia con i miei manager, perchè devo firmare un contratto con una compagnia di costumi da bagno che vuole me come testimonial.

E se solo la mia mamma potesse vedermi adesso...

Entro velocemente in quella che ormai è diventata la mia agenzia, così presa da i miei pensieri che vado a sbattere contro qualcuno.
"Buongiorno Adelaide, vedo che stamattina hai la testa altrove."- E' Alice, la segretaria dell'agenzia.
"Oddio sì scusami."- Nell'impatto ho preso al volo il suo raccoglitore per evitare che si rovesciasse a terra ed avremmo dovuto cercare per tutta la stanza tutti i fogli che contiene, così glielo porgo .

"È per il contratto con la linea di costumi?"- Mi chiede sorridendomi gentilmente.
"Ovvio che sì."- Mi sforzo di sorriderle anch'io, ma ovviamente nervosa come sono sembro solo in preda da una crisi di nervi.
"Tranquilla, Rachele e Leonardo sanno quello che fanno e se hanno proposto te come testimonial è perchè sanno che sei brava."- Afferra finalmente il raccoglitore dalla mie mani e si reca verso la sua postazione.
Poi alza lo sguardo di nuovo verso di me.- "E poi c'è Emanuele, so che vogliono proporre anche lui come testimonial. Ho visto che siete molto in sintonia, magari così sarà più facile per te."
"Davvero?"- Chiedo, ritornando a respirare normalmente. Sapere che c'è Emanuele con me in questa primo vero lavoro mi rende veramente molto più tranquilla.
"Sono la segretaria qui, so sempre tutto."- Mi fa l'occhiolino.
"Allora, credo che sia arrivato il momento di affrontare questa nuova avventura."
"Buona fortuna Ade."- Mi sorride di nuovo Alice, e questa volta ricambio sincera.

A quest'ora del mattino fortunatamente c'è sempre poca gente, di solito posiamo durante il primo pomeriggio. Così mi incammino lungo il corridoio fino ad arrivare allo studio di Rachele e Leonardo. Mi asciugo le mani sudate sulla gonna, e poi busso alla porta.
Ad aprirmi è Leonardo, che mi accoglie come sempre calorosamente.
"Buongiorno Adelaide, stavamo aspettando solo te."- Mi fa segno di accomodarmi nella stanza, dove ci sono sia Rachele sia Emanuele.
"Buongiorno. Sono in ritardo, per caso?"- Chiedo imbarazzata.
"Assolutamente no. E' Emanuele che arrivato in anticipo."- Mi risponde Rachele.
Prendo posto proprio accanto ad Emanuele, che mi sorride dolcemente, facendomi così passare un po' d'ansia.

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