VI

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ADELAIDE' S POV:

Stamattina mi sono svegliata con un mal di testa allucinante, avrò dormito più o meno 3 ore, e pure male tra l'altro. È mio solito dormire poco ma stanotte i pensieri mi tormentavano, così tanto che i miei occhi si sono chiusi automaticamente dalla troppa stanchezza alle prime luci dell'alba.
Avrei potuto darmi per malata a lavoro e restarmene a letto, ma non l'ho fatto solo per una ragione molto importante ...

Io, Francesco e Luna  ieri sera abbiamo deciso di andare a bere qualcosa per festeggiare, e poi nel locale abbiamo incontrato i ragazzi. Luna continua a guardarli con astio, ma a me stanno molto simpatici. Abbiamo bevuto qualcosa insieme,  abbiamo parlato di tante cose e alla fine Giacomo mi ha detto che ha trovato il modo per ripagare il favore che gli abbiamo fatto organizzando la festa per il suo collega.
Siccome, però, nel locale c'era casino mi ha dato appuntamento oggi al bar per parlarne, e devo aggiungere che è stato meglio così visto che ero anche abbastanza brilla  e sicuramente non avrei capito nulla.

Mi accascio sul bancone, tenendomi la testa con entrambe la mani sorrette sui gomiti.
"Hai ancora mal di testa?"- mi chiede in modo dolce Luna.
Mi limito ad annuire senza  alzare la testa, non ce la faccio neanche a parlare.
"Perchè non torni a casa prima? Chiudo io il bar non preoccuparti."- Ognuno di noi a turno, ogni giorno, deve tenere la chiusura del bar e stasera tocca a me. Ecco perchè ho chiesto a Giacomo di venire appena il bar sarà chiuso, così potremmo parlare con calma ed ecco perchè non posso andare via prima.
"No, tranquilla. Prenderò un altro antidolorifico e vedrai che starò meglio."- Mi affretto a rassicurarla, alzando di poco la testa per guardarla meglio.
"Sicura?"- Mi chiede ancora in stato di apprensione.
"Sì, sono sicura."- Mi sforzo di sorriderle.
"Devi dirmi qualcosa?"- Mi guarda adesso confusa.
"Qualcosa del tipo?"- Fingo indifferenza. Non voglio che Luna sappia questa cosa di me e Giacomo, so bene che non li sopporta, quindi non voglio allarmarla inutilmente.
"Sembra come se tu mi stessi  nascondendo qualcosa."- Incrocia le braccia al petto.
"Non ti sto nascondendo nulla, giuro."- Mi mordo l'intero della guancia per trattenermi nel raccontarle la verità. E' che io le bugie non le so proprio dire, ma questa volta mi tocca.
"Comunque volevo anche dirti che in questi giorni dovrebbe uscire la rivista con le nostre foto, quindi tieniti pronta."- Luna cambia totalmente discorso, parlando di qualcosa di molto più importante.
"E' bellissimo, ma ricorda che sono le tue foto Luna, io non ho fatto nulla di che."- Scrollo le spalle.
"Tu hai fatto tantissimo. Sei stata bravissima e soprattutto dove avrei potuto  trovare un'altra modella che avrebbe posato per me completamente gratis."- Mi fa l'occhiolino lei.
"Se divento famosa o almeno conosciuta, sono io che ti devo pagare, te l'ho già detto."- Le sorrido
"Sono sicura che un giorno sarai una grandissima modella."- Abbozza un sorriso.
"Grazie. Quando succederà  mi ricorderò di chiamarti per qualche servizio fotografico."- La prendo in giro, Luna si porta una mano sul cuore facendo la finta offesa.
"Oh è molto gentile da parte tua Bella Hadid."- Mi prende in giro anche lei, facendomi ridere.
"Vado a prendere l'antidolorifico dalla borsa, torno subito."- Le comunico, per poi avviarmi verso il camerino.

Nonostante Luna mi abbia osservata con circospezione tutto il giorno, non mi ha più chiesto nulla fortunatamente. Sono sicura che un'altra bugia non avrei saputo proprio raccontargliela.
Sono andati tutti via, ho abbassato tutte le serrande ma ho lasciato solo quella della porta ancora aperta. Ormai è tarda sera e sto anche iniziando a pensare che forse Giacomo non verrà più.
Ma poi sento il campanellino all' entrata e la porta principale aprirsi e la sua testa far capolino da dietro di essa.
"C'è nessuno?"- Chiede a gran voce senza però entrare del tutto nel bar.
"Sì, entra pure."- Mi affretto ad andargli in contro aprendo del tutto la porta.

"Buonasera Adelaide."- Mi saluta e posso notare un accenno di sorriso, nonostante metà del viso è coperto dal bavero del cappotto color cammello che indossa.
"Buonasera Giacomo." - Ricambio il suo sorriso mentre chiudo la porta alle sue spalle.
"Sono andati già tutti via?"- Mi chiede guardandosi intorno.
"Sì, stasera devo chiudere io il bar. Per questo ti avevo detto di venire a quest'ora, in modo che possiamo parlare in tranquillità."- Gli spiego.
"Non hai paura di chiudere il bar da sola a quest'ora?"- Mi chiede quasi preoccupato per me.
"No. - Scuoto la testa - Facciamo a turno per chiudere il bar,  di solito abbassiamo tutte le serrande e poi una volta finito usciamo  dalla porta di sicurezza posteriore. E poi i proprietari del bar abitano al piano superiore, e ci sono telecamere ovunque, quindi è praticamente impossibile che succeda qualcosa."
Una volta rassicurato, decido di cambiare discorso, visto che non vedo l'ora di scoprire cosa ha in mente.
"Ci sediamo?"- Gli chiedo ma praticamente ho già preso posto su una sedia vicino ad un tavolino.
"Certo."- Mi risponde lui, mentre si toglie il cappotto adagiandolo sulla spalliera della sedia e poi sedersi di fronte a me.
"Allora qual  è il piano?"- Gli chiedo impaziente.
"Ho pensato ad una cosa che potrebbe piacerti."- Mi risponde lui con calma, io invece vorrei che mi dicesse tutto e subito.
"E cioè?"- chiedo agitandomi sulla sedia.
"Mi hai detto che vuoi fare la modella, giusto?"- Ricordo che ieri sera abbiamo parlato di questa cosa.
"Sì, esatto. Ma non capisco cosa c'entri.."- Gli chiedo adesso confusa.
"Per fare la modella ti serve un'agenzia, e poi da lì loro ti aiuteranno ad entrare nel mondo della moda."
Come se non lo sapessi, ho portato il mio curriculum a tantissime agenzie, ma purtroppo non rientro mai nei canoni che cercano o comunque mi dicono che non ho abbastanza esperienza.
"Lo so, ma sono stata scartata da tutte le agenzie a cui ho portato il  curriculum."- Gli confido, anche se a malincuore. Non è mai bello accettare delle sconfitte, soprattutto quando in balio c'è il tuo sogno.
"Ed è veramente strano, hai tutte i requisiti adatti per fare la modella."- Mi dice mentre percorre con lo sguardo tutto il mio corpo.
"Non ho mica detto che mi arrenderò, prima o poi ci riuscirò."- Gli dico con fierezza.
"Io posso aiutarti."- Punta gli  occhi neri carbone nei miei verde mare.
"Come ?"- Gli chiedo elettrizzata.
"Ti presento alla mia agenzia. Gli diciamo che abbiamo posato insieme,  che il giornale contenente le nostre foto deve uscire in questi giorni, e magari  loro potranno aiutarti. Non ti prometto nulla, ma possiamo provarci."- Mi spiega,  ed io quasi non casco dalla sedia.
"Dici sul serio?"- Mi do un leggero pizzicotto sulla gamba che è sotto il tavolo, per capire se è un sogno o è la realtà.
"Non mi costa nulla. E poi te lo avevo promesso che avrei trovato il modo per ricambiare il favore della festa."- Mi risponde lui sorridendo.
Mi alzo dalla sedia, m spingo oltre il tavolino, e anche se a malo modo alzandomi sulle punte dei piedi lo abbraccio.- "Oh mio Dio, grazie mille veramente."
"Non c'è di che."- lo sento ridacchiare, mentre io quasi non mi metto a piangere.
"Avevo ragione a dire che dovevo ringraziare Luna per quelle foto."- mi stacco dall'abbraccio e ritorno al mio posto.
"E me, non dimenticarlo."- Aggiunge Giacomo guardandomi sornione.
"Tu non capisci, se realmente la tua agenzia mi prende, io ti sarò debitrice a vita."- Agito le mani nervosamente davanti al viso.
"Questo potrebbe essere una cosa a mio vantaggio."- Mi dice in modo malizioso. Non capisco se è lui che è fatto così o ci stia provando con me. Ma sono troppo su di giri per capire quello che vuole dirmi.
Non ricevendo alcun tipo di risposta da parte mia, lui guarda l'ora sull'orologio che porta al polso e poi si rivolge a me. -" Ora si è fatto veramente molto tardi, credo di dover andare."
"Già, ed io devo chiudere il bar."- Gli dico sorridendo ancora come un ebete.
"Me lo dai il tuo numero di telefono? Così ti scrivo quando ti avrò fissato un appuntamento con l'agenzia."- Mi chiede mentre si alza dalla sedia per prendere il suo telefono riposto nella tasca posteriore dei suoi pantaloni.
"Oh sì, certo."- Afferro in fretta il suo telefono, compongo il mio numero, glielo salvo in rubrica e poi glielo ripasso.
"Ti mando io un messaggio appena so tutto, va bene?"- Nel frattempo si è anche già infilato il suo cappotto.
"Sì, e spero che il tuo messaggio arrivi presto."- Ridacchio leggermente.
"Arriverà molto presto, fidati di me."- Mi sorride.

Non posso ancora crederci, forse, il mio sogno più grande sta per realizzarsi finalmente.

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