Inferno

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Stava andando tutto bene.
La settimana di paradiso che mi aveva promesso Ciro era stata fantastica, completamente incredibile.
Avevo fatto pace con Carmine, Silvia, Nad e Filippo, anche se non ci avevo mai davvero litigato.
Mi ero fidanzata con Ciro e avevo finalmente ottenuto la libertà.
Tra due giorni sarei uscita dall'Ipm di Napoli, dopo che quel posto era diventato casa per me.

«sveglia! Muovete il culo!» urla Liz.
Io sono già sveglia da un bel po', questa notte ho alternato sonno e periodi di insonnia.
Salto giù dal letto con una forza strabigliante che non mi si addice troppo la mattina, prendo i vestiti dalla valigia, che ormai ho fatto e con Silvia mi dirigo in bagno oer vestirmi.
Oggi ho deciso di indossare un vestito blu che mi ha inviato mio padre tramite posta. Metto i miei stivaletti neri, una collana e degli orecchini di perle e lego i capelli in una coda.

«Si' proprij bellissima», esclama Nad, quando Viola esce dal bagno con la sua solita faccia da culo.
«grazie, amore mio.» le rispondo, mandandole un bacio a distanza ironicamente, lei fa una smorfia e poi scoppiamo a ridere insieme a Silvia.

Sono felice.
Come non lo ero mai stata.
È tutto perfetto, come se fosse fatto apposta per me.
Il mio club verrà mandato avanti comunque dalle persone che sono in carcere ma sotto mio nome e sotto le mie indicazioni.

*

Io e le ragazze usciamo dal bagno e andiamo fuori al campetto femminile dove Kubra è già affiancata da Pino, ormai fanno coppia.
Più per scelta di Pino che di Kubra, ma si vede che anche lei prova qualcosa per lui e che Pino non è il solo a provarci.
Spero che si fidanzeranno presto, vorrei tanto che Kubra fosse felice, è la mia migliore amica e voglio il meglio per lei, si merita tutto quello che il mondo ha da offrirgli, ne ha passate tante e sul serio, se lo merita davvero.

«giochiamo a pallavolo?» propongo, così iniziamo a giocare due contro due mentre le altre detenute se ne stanno sedute a parlare di chissà cosa.
Io e Kubra stiamo vincendo, Nad e Silvia sono tutto tranne che coordinate.

«ue ue zucchero filatoooo!» Silvia si gira di scatto e prende una pallonata in faccia, così io e le altre scoppiamo a ridere. Ha una cotta per Totò da quando è entrata ma non lo vuole ancora ammettere.
«dove è la mia fidanzata?» e sento la sua voce, che manda in pappa tutto il resto. Stavolta sono io a prendere la pallonata in faccia e Ciro ridacchia scuotendo la testa, divertito.

«immagino che l'hai vista ora lasciaci giocare.» risponde Kubra ed io la fulmino con lo sguardo ma lei, imperterrita, alza le spalle e va a sedersi su una panchina, accendendosi una sigaretta.
Tra lei e Ciro non scorre buon sangue, non ho mai capito il perché.

«scusala ma sai che non gli piaci molto.»
«fa bene, sono uno stronzo, infondo.» rido, una di quelle risate che vengono dal cuore. Così vedo se Liz sta attenta e appena mi accorgo che è deconcentrata, corro fuori dal campetto femminile per entrare in quello maschile.
«ue dove vai! Torna qua! Di salvo!» urla poi, mentre mi rincorre fino a quando non vede che sono solo andata a baciare Ciro.
Lo amo da morire.
Cazzo, è così bello e forte l'amore che provo per lui che mi esplode il petto: il battito cardiaco aumenta, il respiro manca e il sorriso è ovvio sul mio viso.
Costantemente il mio unico pensiero è quello di baciarlo, di conoscerlo, di stare con lui.

Sono innamorata persa.

«ti amo, ti amo, ti amo, tu non hai idea di quanto ti amo.» gli dico.
«forse non lo dimostro troppo, infondo sono sempre io, ma ti amo Clarissa, potrò fare le mie stronzate ma ti amo. Ti prego non abbandonarmi, non farlo mai.» annuisco contro il suo petto mentre lo abbraccio, poi però, il diavolo che è in me mi fa venire voglia di farlo eccitare e così lo bacio per poi prendergli la mano e portarmela prima sulla pancia poi su una tetta, lui si stacca dal bacio e mi guarda con una scintilla negli occhi finché si allontana un pochino guardando con un po' di timore, dietro di me, mi giro e vedo Carmine.
In altre occasioni sarei rimasta seria ma dato che Ciro Ricci, quello che picchiava mio fratello giorno e notte, ha un po' di paura mentre lo guarda, mi fa ridere, e non poco.
Forse sa che per me ucciderebbe e che non sarebbe più così indifeso come sembra, si forse è per quello, rimane il fatto che questo è davvero divertente e che dovrei farlo più spesso.

*

È ormai sera e sono seduta insieme a Ciro e gli altri quando ad un certo punto, Milos si alza e va ad insultare un ragazzo poco più lontano dal nostro tavolo, così inizia una rissa.
Edoardo e Ciro si alzano di scatto, quest'ultimo prende un comtellino dalla tasca dei pantaloni e lo punta verso Lino, mentre invece Gennaro viene spinto fuori alla mensa, Beppe e il comandante arrivano ma è troppo tardi perché hanno chiuso i cancelli e non possono entrare.
Carmine e Filippo oggi non erano a mensa perché erano con il comandante quindi questo significa che sono al sicuro.
«cosa sta succedendo, Ciro, che cazzo stai facendo? Non fare cose stupide!»
«ma tu chi cazz sii pe dimm a me chell che agg a fa? Chi si pe dimm che so stupido? Vafangul e nun ce prova chiù, strunz bocchin.» e queste parole sono come pugnali, come pistole puntate al cuore.

«ma che cazzo stai dicendo! Ooh!»
«ti ho usata, cazzo, non ti ho mai amata ora lasciami fare quello che devo fare! Nun me song innamurat e te, si cuntent?! Ij nun te vulev di ste cos ma tu njn si bon a fa u cess.» mi risponde.

Ed io mi sento una stupida, Kubra aveva ragione.
Kubra aveva fottutamente ragione.
E le lacrime mi rigano il volto, scorrono senza più paura di bagnarmi il volto. «davvero, era tutto uno scherzo?» lui mi guarda, vedo esitazione nei suoi occhi ma poi torna subito duro come la pietra. «sì, nu gioc ora lasciam e lievt da annanz u cazz», e ho la conferma che tutto quello che credevo reale era in realtà una cavolata.

Lui fa per uscire dalla mensa tramite un'uscita diversa da quella principale e si dirige verso chissà dove, lo seguo.
Voglio e devo sapere perché.
Perché mi ha usata?
Perché sta facendo questo?
Perché sembrava così reale?
Perché non ne scelgo uno giusto?

«Linù a ro stann? O piecuro e chiattil? Ricem Linù!» urla.
«o piecur deve murì insieme a sora», aggiunge.



E questo è la prima parte del capitolo che vi avevo promesso sarebbe stato il booom

Vi informo inoltre che siamo arrivati quasi alla fine della storia, ma non preoccupatevi perché ne sto preparando un'altra, domani vi farò vedere la copertina del libro e vi dirò chi saranno i protagonisti, perché non saranno solo due (come Clarissa e Ciro) ma bensì quattro 👀

Spero che il capitolo vi piaccia e come sempre vi ricordo di mettere una stellina e commentare per supportarmi 💙

Alla prossima!

Ps. Sono stata proprio un angelo a pubblicare subito anche questo capitolo ma sono troppo felice di essere arrivata a questo punto della storia che a parer mio è il più bello.

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