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Rimaniamo così per un po', mentre le lacrime mi attraversano il viso.
Non dovrei stare con lui.
Non dovrei confortare lui.
Non dovrei sentirmi in questo modo mentre lo faccio.
Una persona intelligente gli starebbe lontana, non gli terrebbe testa e avrebbe perdonato ogni segno irrispettoso per la paura.
Ma non io. Non ho mai abbassato la testa davanti a nessuno e mai lo farò.

«non ti picchierei mai, ciu ciu», solleva la testa e mi guarda.
«nun sono nu piezz e merd, ij son un omm ver».

Gli accarezzo i capelli e poi prendo la sua testa tra le mani, lui mi lascia fare e la cosa mi sconvolge. «va bene, ma perché stai così?»
«pcchè hai piensat na cos del genere, tu crier davvier che ij so così? Ti faccio così schifo?» qualcosa mi colpisce in pieno petto, una fitta di dolore mi trapassa il cuore.
Sento che la testa iniziare a martellare.
«tu non mi fai schifo, Ciro. Anzi, mi piaci anche troppo.» lui emette una risatina. «sali sul letto.»
Alzo le sopracciglia e lo guardo canzonatoria. «cosa vuoi fare, boss?»
Lui scuote la testa e prende i miei capelli in una mano, tirandomi la testa di poco all'indietro. «nulla, tesoro, ora sali sul letto.» sento il suo alito fresco sul collo, lo guardo negli occhi, che brillano di una luce diversa dal solito. Faccio ciò che ha detto e lui mi segue. Ora siamo entrambi sdraiati sul letto. «ora voglio che tu metta la testa sul mio petto e che mi racconti un po' di te per il progetto.»

                             ****
                      POV'S CIRO

«ho scoperto che è nata il 3 Ottobre, che il suo colore preferito è il blu, la sua serie preferita The Vampire Diaries, e che vorebbe fare l'avvocato da grande.» spiego a Edoardo, la mattina dopo. Mentre sto appoggiato alla finestra e mi fumo una canna.
Lui se ne sta sdraiato sul suo letto mentre mi guarda con aria da saputello. «che cazzo è quella faccia?»
«sai benissimo cosa penso, Cirù.»
«non è così, io non mi sto... Non... Non è come credi.» getto la testa all'indietro fino a toccare il muro.

So che invece ha ragione, ma dirlo mi farebbe stare più male, non so il perché o come sia successo ma quello che provo per quella ragazza cresce di giorno in giorno. Ogni volta che la guardo, ogni volta che lei mi parla con quei suoi modi di fare allegri ed esagerati... Sento che qualcosa dentro di me si spezza.

E quella cosa si rompe sempre di più sapendo che non potrò averla. Mai.
Lei è una Di Salvo e stare con lei è impossibile.

«invece sai benissimo che ho ragione, credevo che dopo Viola avessi capito.»
«non devi nemmeno azzardarti di pronunciare il suo nome Edoà e inoltre, ricordati qual è il tuo posto.» lui ridacchia ed io lo guardo male. «sono un tuo socio, Ciro, e sai che puoi fidarti di me. Quante altre volte te lo dovrò dimostrare?»

Altro colpo basso.
Non riesco a fidarmi troppo di Edoardo nonostante parte del mio cuore sappia che lui non è come Francesco, almeno, sto cercando di convincermi che sia così ma... Cazzo, non faccio che ripensare a quel giorno, in cui la persona di cui più mi fidavo mi ha tradito e che io, ho dovuto punire per questo. L'ho ucciso e ancora mi perseguita nei miei sogni, invece lui mi avrebbe sparato senza ripensamento. Senza rimorso o sensi di colpa. Questo perché solo io credevo che fossimo come fratelli.

«comunque come potrei provare qualcosa per quella ragazzina, andiamo» sussurro, lui si alza e mi si mette affianco, rubandomi la canna.
«questo devi dirmelo tu, non credi?» chiede sarcastico lui. Stronzo.
«io... Cazzo Edoardo smettila.» nonostante tutto rido, perché so bene che quella ragazza mi sta fottendo il cervello. «oh fottuto coglione, sai bene che stai perdendo la testa, lo sai bene.» gli do una spintarella e ridiamo insieme. Poi qualcosa mi frulla nella mente e il pensiero è così assillante che non posso fare che esprimerlo. «secondo te è come Viola?» lui addolcisce l'espressione e sebbene mi dia fastidio, per questa domanda rischierei anche di farmi ammazzare. «non lo so, come prima, questo devi dirmelo tu.» lo guardo, non capendoci niente.
«cosa intendi? Se te lo chiedo significa che non lo so. Ma cosa mi aspetto? La tua vita sentimentale fa schifo.»
«stronzo, intendo che... Insomma, tra Viola e lei ci sono evidenti differenze a occhio ma... Tu provi le stesse cose?»

Cazzo. Io Viola l'amavo.
Quindi lui mi sta facendo questa domanda più o meno.
«io... Quando sono con Clarissa sto bene, lei me lo fa venire duro come nessuna sa fare-»
«oh questo si nota.» gli lancio un'occhiata e lui trattiene un sorriso.
«e merda è decisamente una cazzata tutto ciò.»

«lo è sempre, fratello. Eppure credo che lei sia quella giu-» mi incupisco.

«non lo sarà mai. Non può esserlo».

Spazio autrice

Ihihih il nostro Ciro ci fa sognare

Da qui si entra ufficialmente nel bel mezzo della storia.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ma comunque ne pubblicherò un altro dato che questo è un po' corto.
Lo pubblicherò domenica, dato che quello è un bel po' lungo.

Adiosss

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