Capitolo 10

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"Shhh lasciamola tranquilla"
"Va bene..." Si arrende Liam.
In pochi secondi arriva la mamma, che si fionda ad abbracciarmi. Ecco era proprio di questo che avevo bisogno.
"Harry!! Che cosa le hai fatto?!" Urla mia madre. È arrabbiata.
"Ma...mamma io non le ho fatto niente..." Dice balbettando. Si è vero lui non mi ha fatto niente. Oppure è stato proprio quel bacio a rendermi così debole.
"Amore stai tranquilla non è successo niente. Penso sia per l'emozione" afferma mio padre.
"Si e vi devo anche credere. Con voi faccio i conti dopo." Dice indicando Harry e mio padre.

Ho gli occhi pieni di lacrime. Non so dove mi stia portando. Ora siamo entrate in una stanza.

"Puoi lasciarmi sola? Per piacere" dissi con voce roca.
"Oh s-si, chiamami se hai bisogno" dice con tutta la dolcezza che una mamma possiede. Esce chiudendo la porta.
Mi asciugo gli occhi per capire dove sono. Mi trovo in una stanza molto strana. È piccola. Alle mie spalle c'è una libreria. Mi siedo sulla sedia a dondolo che ho davanti. Poi appoggiata alla parete c'è una piccola scrivania con dei libri appoggiati sopra.

Sento delle voci.
"No Harry. Ha chiesto di essere lasciata sola!" Dice la mamma sottovoce. Ma nonostante la porta io ho sentito tutto molto chiaramente.
"No! Sicuramente è l'opposto di quello di cui ha veramente bisogno!" Quasi urla.
Non sento più niente per qualche secondo.

Poi la porta si apre. È Harry. Senza dire una parola sposta in libri e si siede sul bordo della scrivania.
"Se vuoi parlarne io sono qui..." Dice con un filo di voce.
"No preferisco piangere, è meno doloroso" subito penso a quello che potrei raccontargli e una fitta mi ricorda che sono un essere umano è che provo dei dolori.
"Prova a raccontare...se ti fa troppo male smetti..." Si alza, mi prende in braccio e poi si accomoda sulla sedia a dondolo. Infine mi riappoggia sulle sue possenti gambe.

"Scusami ma questa è molto più comoda" dice.

Senza pensare inizio a raccontare quella terribile sera.
"Era una sera di primavera. Esattamente 4 giorni dopo il mio compleanno...il mio quinto compleanno. Mio padre aveva ordinato la pizza solo per noi due perché mia madre doveva uscire con delle amiche. *vado a prendere io le pizze...il fattorino è ammalato, torno subito* mi disse. Mi accarezzò dolcemente la testa e sorridendomi chiuse la porta. In quel momento arrivò mia madre con dei tacchi altissimi e mi spense la televisione. *smettila di guardare queste stupidaggini* mi rimproverò. Poi se ne andò sistemandosi l'orecchino che le pendeva dall'orecchio. Pochi minuti dopo se ne andò. Non pensando nemmeno al fatto che mi aveva lasciato a casa da sola. Io ero lì ad aspettare il mio papà. Ma non arrivava. Non sapevo nemmeno leggere l'orologio a quell'età. Così sono stata tutta la notte ad aspettarlo. Poco prima dell'alba..." Mi scappa un singhiozzo, Harry mette la sua mano sopra la mia. Io d'istinto mi appoggio al suo petto "...la porta si aprì, era mia madre, sembrava una strega. Aveva tutto il mascara colato, i capelli sembravano un ammasso di schifo e aveva le scarpe in mano. Mi venne incontro e tirandomi per i capelli mi disse *è solo colpa tua!! Stupida bambina!! Perché l'hai fatto!! Dovresti solo sprofondare!!!* e mi sbattè contro il muro. Io non capivo. Cosa avevo fatto? Mi prese per un braccio e mi rinchiuse dentro la mia cameretta. Non so per quanto tempo rimasi lì. In quella stanza mi sentivo al sicuro. Poi arrivò la polizia. Un agente chiamava il mio nome. Aprirono la mia porta. Io ero lì. Rannicchiata contro il muro. La guardia più giovane mi prese in braccio. Io mi tenevo stretta al suo collo. In quel momento ero convinta che mi stessero portando dal mio papà. Non so per quale motivo. Mi portarono in un palazzo grigio. L'agente mi staccò da lui e mi affidò ad una donna. *ma è qui il mio papà?* chiesi. Io ne ero convinta. *no, il tuo papà non è qui* mi rispose, aveva le lacrime agli occhi. Ricordo solo che aveva dei fogli in mano. E che in prima pagina c'era la foto che mi aveva fatto il papà. Quella da mettere nei documenti d'identità." Guardo Harry è una lacrima gli sta rigando il viso. "Lo stesso giorno mi portarono dalla Signorina Kimberly senza spiegarmi realmente la situazione. Lì incontrai Tray, un bambino quasi nella mia stessa rovina. Io non riuscivo a capire. Ero andata molte volte all'asilo perché il mio papà doveva lavorare. Pensavo di essere solo in un nuovo asilo. Poi col tempo mi spiegarono meglio cosa fosse successo. All'incrocio a 500 metri da casa mia un camion sbandò violentemente e finì per schiacciare la macchina del mio papà. Quindi scoprì che è stata solo colpa mia se il mio papà è morto. Avevo insistito io perché lui andasse a prendere quella maledetta pizza. Aveva ragione mia madre" prendo un respiro profondo " e ora sono qui. E sto malissimo solo perché tuo padre assomiglia moltissimo al mio!" Glielo dico a pochi centimetri dal suo viso.
Ha versato solo qualche lacrima.
"Non so veramente cosa dire...dirti mi dispiace sarebbe ovvio e immagino che te l'abbiano detto già troppe persone, comunque quello che tu ritieni mio padre non lo è, forse si perché è lui che mi ha cresciuto ma non è il mio vero padre biologico" rimango a bocca aperta.
"Sai anche mio padre è entrato nel mondo della droga e dell'alcool, ora è rientrato in comunità" dice stringendo la mia mano.
"Perché anche? Co-come fai a sapere che...aspetta cosa sai di più!??" Sono uscita dal suo abbraccio ed ora mi ritrovo in piedi.
"Tranquilla, è normale che prima di adottare un ragazzo o un bambino ti mandino il fascicolo con la sua storia..." Ammette.
"Tua madre passava le giornate a bere e drogarsi...mia madre ha visto in che condizioni eravamo io e Liam e" non gli lascio finire la frase, esco da quella stanza senza nemmeno sapere dove mi trovo. Raggiungo il soggiorno, salgo frettolosamente le scale e trovo Liam. Non lo degno nemmeno di uno sguardo, sono troppo delusa. Delusa del fatto che nonostante sapessero tutto hanno fatto finta di niente. Lasciandomi a soffrire da sola. A Tray raccontavo tutto. Sono andata con lui a ricercare il mio passato. Lui non mi ha mai deluso.

Sbatto la porta della mia camera senza volerlo veramente. Chiamo immediatamente il mio ragazzo.
"Ciao Amore..." Risponde dopo uno squillo.
"Ti va di salvarmi da questo incubo?"
"Cosa?"
"Voglio ritornare da te!!"

🍀🍀🍀🍀
¡Hola! Notate la lunghezza del capitolo per piacereeee!! Comunque ho quasi pianto scrivendo questa parte...povera Camille.

My Bigbrother || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora