Alexis's pov
Questa mattina sveglio più sporca che mai, mi guardo in torno e riconosco il pavimento della mia camera, o almeno quella che dovrebbe esserlo essendoci un materasso e un armadio con una cassettiera sotto.
Non sento alcun rumore nella casa, così pian piano mi avvicino alla cassettiera dove nascondo sotto i vestiti il kit di pronto soccorso e i medicinali, li prendo e vado nel bagno che mi è permesso usare, entro e chiudo la porta a chiave per quanto possibile. Mi spoglio lentamente da tutti gli indumenti e mi guardo allo specchio, una qualsiasi persona penserebbe che sto benissimo, ma la situazione più grave è dove non si può vedere. Gli occhi mi si inumidiscono ma cerco di trattenere le lacrime mentre mille scene mi vengono in mente.Mi metto sotto il getto freddo della doccia e con il sapone cerco di mandare la sensazione di sporco che ho, anche se peggiori solamente la situazione visto che le ferite mi bruciano come non mai. Ieri i miei 'genitori' mi hanno di nuovo venduta a un ottimo offerente. Poco dopo esco dalla doccia e mi accorgo dell'orario, sono in ritardo per fare la colazione, traduzione, sono nella merda.
Vestita e profumata vado velocemente in cucina e preparo delle uova e del bacon. Sto impiattando tutto quando sento delle voci in lontananza, tre per la precisione.
"Uu, guarda chi c'è! Ti è piaciuto così tanto che vuoi fare un'altro round? Eh puttanella?" Mi dice guardandomi l'uomo che ieri ha approfittato di me.
"Fuori dai piedi ragazzina" mi urla contro un John non molto di buon umore.
Io corro di sopra a finire di prepararmi, prima che qualcosa di molto brutto succeda.Quando capisco che tutti se ne sono andati scendo ed esco di casa, mi reco al mio bar preferito e mangio qualcosa. Anche se i miei pensano che non abbia un soldo, qualcosa cel'ho, anche se poco. La verità è che alcune volte, faccio alcuni lavoretti, tutto a nero. Cerco di farle meno possibile perché so che i miei genitori si arrabbiano quando la sera non sono a casa o quando mi vedono da qualche parte, quindi ogni volta mia madre mi versa dell'acqua incandescente sul corpo. Per fortuna riesco sempre in qualche modo a procurarmi le creme per le scottature ma solo molto costose. Quando ho finito la colazione mi alzo, pago e vado a passeggiare, ma mentre mi godo l'aria di maggio qualcosa suona nello zaino. Vedo che un numero sconosciuto mi sta chiamando e decido di rispondere.
"Pronto?" Rispondo
"Salve, sto parlando con Alexis Collins?" Mi dice una voce sconosciuta
"Si, sono io perché?"
"Le dobbiamo chiedere di venire alla centrale di polizia adesso"
"Proprio ora?"
"È urgente " insiste
"Ok, sono qui vicino, sto arrivando "
"Arrivederci"Appena arrivata alla centrale mi avvicino per chiedere informazioni
"Scusi" attirò l'attenzione dell'uomo che sta scrivendo qualcosa sul computer "qualcuno mi ha chiamata cinque minuti fa, sono Alexis Collins" controlla una cosa sullo schermo prima di rispondermi "Certo, prego ultima stanza a destra".
Ringrazio e mi dirigo verso la stanza. Busso e quando ricevo un "avanti" entro
"Ciao, sono l'agente Agnes Smith" io faccio un sorriso di cortesia
"Ti abbiamo chiamato per darti una spiacevole notizia, siediti, prego" così faccio ascoltando attentamente la donna sulla quarantina, mentre la osservo, capelli marrone chiaro non molto lunghi e occhi nocciola "abbiamo saputo giusto poco prima di chiamarti che i tuoi tutori sono deceduti insieme ad un altro uomo in un'incidente auto" un mix di felicità e tristezza si insinuano nella mia mente insieme a molta preoccupazione e ansia. Resto in silenzio per qualche secondo pensando ad una cosa fondamentale
"Ma cosa mi succederà? Entrerò nel sistema affidatario?" Chiedo
"Se non ti dispiace vorrei prendere giusto un po' del tuo DNA, per vedere se hai dei parenti" non ho dei parenti, però decido comunque di provarci, quindi annuisco lentamente e dopo pochi minuti lei manda al laboratorio il campione di dna.
"Allora, se vuoi posso accompagnarti a casa tua così puoi prendere le tue cose, che ne dici?" Io annuisco un'altra volta senza dire niente, troppo persa nei miei pensieri per dire qualsiasi cosa.Mentre sistemo tutto quello che ho mi salta in mente l'idea di scappare, ma poi penso a quale vita potrei andare in contro. Prendo uno zaino e ci metto i pochissimi vestiti che ho, il correttore e la cipria, gli unici trucchi che mi sono permessi e infine le medicine. Oltre al telefono di prima generazione con cui posso solo fare chiamate nella tasca davanti.
"Fatto?" Mi chiede gentilmente e io annuisco così saliamo in macchina mentre mi parla " sai hanno esaminato il tuo DNA e a quanto pare hai un padre e ben 7 fratelli, hanno già chiamato e stanno arrivando" "Cosa?" Lei annuisce. L'ansia mi assale. Lo shock è alle stelle. "C'è qualcosa che non va?" "No no, solo che è strano..." Dico mentre comincio a fissare un punto indefinito davanti a me "Cosa intendi? Non sei felice?" La sua faccia stranita cerca il mio sguardo attraverso lo specchietto dell'auto "Certo, solo che i miei genitori non me l'hanno mai detto" cerco di fingere di non avere un'ansia preoccupante "Tesoro, sai che John non è tuo padre, vero?" "Non ne ero sicura" lei mi sorride cercando di incoraggiarmi.
*flashback*
"John" si baciano passionalmente "vedi piccola ingrata, fai così tanta pena che è tornato, mi metti solo in imbarazzo"
*Fine flashback*Arrivate nel suo ufficio mi dice " allora tuo padre ha detto che ci metterà qualche ora visto che abita un po' lontano, quindi se vuoi puoi metterti sul divano e riposarti o se vuoi lì c'è il distributore e delle riviste. O che sbadata! Ti servono soldi per una merendina? Non farti problemi a chiedere di certo due dollari non mi fanno niente cara."
"Ho qualche risparmio, ma grazie comunque " lei mi sorride dolcemente
"Ora devo andare a compilare un mucchio di scartoffie per altri casi, se hai bisogno chiedi!" La ringrazio mentre lei se ne va.Passa qualche minuto e decido di prendere delle caramelle e un'acqua dal distributore, poi guardo una rivista mentre penso a tutti gli scenari che mi si potrebbero proporre, gli piacerò? Sarà uguale a John? Mi ha abbandonata? I miei fratelli mi vogliono o mi odieranno? Gli occhi mi si chiudono e cado nelle braccia di Morfeo.
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Never Trust Eternity
RomanceAlexis Collins, una ragazza con una vita difficile che ormai ha perso ogni speranza, fino a che un incidente non le cambia la vita, e capisce quanto le cose possano cambiare in poco tempo. Scopre quanto la famiglia sia importante e possa cambiare tu...