Alexis's Pov
Sento delle persone urlare per la casa e mi alzo, esco della mia camera e vedo Elia che sale le scale "cos'è successo?" gli chiedo e lui mi risponde frettolosamente "Mikael è stato rapito" "COSA?" se ne va in fretta e io scendo, vedendo molte persone che mi guardano -probabilmente perché sono in pigiama- e vado da mio padre "cos'è successo a Mikael" "è stato preso, lo stiamo cercando, i tuoi cugini arriveranno tra qualche ora" anche lui se ne va, quindi torno in camera mia e mi preparo, mi metto dei pantaloni larghi e una maglia aderente, poi chiamo Nathaniel che per fortuna mi risponde subito
dimmi
dove sei? cosa stai facendo?
tra poco vado a chiedere in giro di mio fratello, se hai capito cosa intendo
vengo anche io
no, è pericoloso
lasciami venire
non ho tempo per litigare Alexis
allora non farlo
e va bene, ti vengo a prendere tra venti minuti, prendi una pistola o qualcosa del genere
neanche il tempo di salutarlo che mi chiude in faccia, prendo le valigette che ho sul fondo di un cassetto e le apro, mi metto la cinta e ci attacco le pistole e le munizioni, che mi attacco anche ai polsi e una alle caviglia, nascondo tre coltelli nelle dr. Martins e alcuni shuriken in una tasca apposita. Finisco di prepararmi con degli occhiali polarizzati e resistenti, un marsupio laterale sulla coscia con dentro qualche coltellino e le cose che potrebbero servirmi e una giacca di pelle lunga che copre il tutto, poi scendo e dico a mio padre "vado con Nathaniel" lui annuisce e non sono sicura che abbia capito, però me ne vado comunque. Appena entro in macchina noto che l'abbigliamento di Nate è simile al mio, vestito di nero e molto incazzato. "Da dove iniziamo?" gli chiedo mentre sorpassa tutti i limiti di velocità che vede "Chinatown" annuisco, poi la macchina si ferma, ma prima di scendere mi afferra il braccio e mi da una cosa nera "è meglio che non ci riconoscano" mi accorgo che è una sorta di scaldacollo che serve a coprirci metà del viso, si attacca dietro le orecchie, così non cade in caso di movimenti bruschi, scendiamo e andiamo verso il vicolo scuro, si sentono dei rumori e io prendo uno dei coltelli, allacciandomelo sull'avambraccio, intanto nel vicolo un'uomo sta picchiando un ragazzo che sembra non avere più di vent'anni quando l'uomo ci vede si ferma, ma non lascia andare il ragazzo "lascialo" il tono severo lo sorprende e mi guarda, lo lascia e lui scappa dietro di noi "dobbiamo parlare" dice Nathaniel "siete sbirri'" chiede con una voce ubriaca "peggio" lo prende per il colletto "dov'è la Triade?" "non lo so" gli dà un pugno "dov'è Huang?" gli da un calcio nello stomaco "i-io-" Nathaniel lo prende per il collo violentemente, alzandolo da terra con una forza e una rabbia mai vista, i suoi occhi sono un miscuglio di fuoco e ghiaccio "ora o mai più" dice scandendo le parole e l'altro inghiotte spaventato, per poi scuotere la testa. Nathaniel perde quell'ultimo briciolo di pazienza rimasta e lo schianta sul muro, facendogli perdere sangue dalla bocca. Lo guarda freddamente, per poi spostare gli occhi su di me "andiamo" io annuisco e lo seguo senza dire niente, capisco che sia meglio così vista la sua rabbia. Ce ne andiamo e lui fa un respiro profondo, poi un altro e un'altro ancora "sono calmo, non devo ucciderlo" borbotta tra se e se, mentre a me scappa un sorrisino anche se non c'è niente da ridere.
Riporta gli occhi su di me e in una mossa il mio corpo è sul suo, le sue labbra mi aggrediscono voracemente, ci metto un secondo a ricambiare, mentre lui infila la lingua nella mia bocca "vorace eh?" Sussurro tra un bacio e l'altro e lui mi guarda con un'espressione seria, prende un respiro e cerca di controllarsi "dobbiamo lavorare" sembra dirlo più a se stesso che a me, io lo ispeziono attentamente, chiude gli occhi per un secondo e si stacca da me "stai bene?" La domanda mi scivola dalle labbra senza che io lo voglia, lui fa un piccolo sorrisino e annuisce, poi guarda davanti a sé "starò meglio con Mikael a casa e te nel mio letto" dice guardando l'orologio costoso al polso "nel tuo letto eh?" Ridacchiò e mi affianco a lui "o magari sull'isola della cucina, in piscina, sugli scaffali della biblioteca...vedremo" continua con un sorrisino e sale in macchina, i miei occhi si spalancano, non me lo aspettavo. Per niente. Sento le guance accaldarsi, mi serve qualche secondo per salire in macchina, il suo sorrisino è ancora presente, gli lanciò un'occhiataccia ma il rossore sulle mie guance peggiora la cosa. Mette in moto e percorriamo delle strade, fino ad arrivare ad un locale in fondo ad un viale "ho qualche contatto che potrebbe esserci utile" dice per poi uscire dalla macchina, io lo seguo a ruota ed entriamo, vedo varie persone che mangiano, bevono e parlano. Nathaniel si avvicina ad un tizio dietro al bancone che gli indica una stanza, entriamo nell'ufficio dove dietro alla scrivania si trova un uomo sulla cinquantina, capelli e occhi neri, smoking e sigaretta, con l'aggiunta di un bicchiere vuoto vicino a dei documenti "Sokov" l'accento orientale è presente ma neanche troppo mentre guarda l'uomo che intanto si siede, io faccio lo stesso e l'asiatico mi guarda attento "mi sembri familiare, chi sei giovane ragazza?" Lo guardo poi lancio un'occhiata a Nathaniel "King, Alexis King" dico con sicurezza e sembra che per un secondo il suo sguardo si scurisca, ma torna normale in pochi secondi, annuisce "King" dice con un tono di rispetto, ma con dietro dell'amarezza. "È la tua donna?" Chiede dopo qualche secondo a Nate e lui annuisce "sono venuto per Mikael però" continua poi, guardando serio l'uomo e i fogli sulla scrivania.
"So che è scomparso" guarda in basso l'asiatico "è stato rapito" dice con amarezza il mio ragazzo "e tu lo sai molto bene" continua e si avvicina alla scrivania "cosa te lo fa pensare?" Si difende l'altro, Nathaniel tira fuori un petalo di fiore nero, identico a quelli presenti nella stanza "riconosco un marchio quando lo vedo" si appoggia alla sedia dietro di lui, l'aura di potere che irradia è sempre di più, la fiducia in se stesso, l'ego, il fisico possente e i tratti spigolosi non fanno che accrescere la cosa. E lui lo sa. Lo ha sempre saputo.Il proprietario del locale ingoia e non osa guardarlo negli occhi, lo sguardo duro di Nathaniel dice tutto. Vuole una risposta. "Non so dove sia" dice poi e il mio ragazzo lo fulmina con lo sguardo "un secondo. Hai un cazzo di secondo per dirmi dov'è o ti conficco una pallottola in testa" io lo guardo, il tono calmo e serio fa più paura che mai, la mascella squadrata si stringe di più, il pomo d'Adamo ben visibile che gli dà un aspetto attraentemente pericoloso. I suoi occhi sono così scuri che quasi sembrano neri, mi guarda per un secondo e si alza, torreggiando sulla scrivania e sull'uomo seduto "io non so dov'è lo giuro" dice in fretta l'asiatico di cui non so il nome "parla" lo sguardo freddo che gli lanciò lo fa rabbrividire, mi alzo anche io, sono più bassa di di Nathaniel di quasi più di venti centimetri ma non me ne può importare di meno. Can una mano lancio i documenti per terra e appoggio le mani sulla scrivania "adesso" sussurro con un tono pericoloso, senza pazienza.
Lui continua a non parlare e la mia pazienza va a zero, tiro fuori la pistola e gliela punto alla testa, lui sbianca e i suoi occhi si aprono spaventati "ma conosco qualcuno che può aiutarvi" dice in fretta spostando lo sguardo su noi due "chi?" Chiede Nathaniel con una voce che farebbe venire i brividi a chiunque, allora perché a me fa venire le farfalle nello stomaco? Starò forse impazzendo?
"Hishimoto" dice con un sottotono spaventato e Nathaniel annuisce "bene" mi lancia uno sguardo e mi fa un cenno, usciamo mentre dice "è sempre un piacere parlare con te", il tono è sarcastico ma c'è qualcosa di serio, mentre lui mi mette un braccio intorno alla vita, lo guardo leggermente confusa perché di solito non lo fa, ma poi noto gli uomini in completi, almeno venti, potrei scommettere un'eredità che dietro la giacca hanno una pistola, ma decido di non dire niente, seguo Nathaniel "va alla macchina e non fermarti" un sussurro. Io lo guardo ma lui mi spinge fuori.In un secondo vedo il putiferio, i miei occhi si spalancano.
Lui è ancora dentro, vedo la porta aprirsi e per un secondo voglio entrare, ma un uomo comincia a sparare nella mia direzione, io faccio lo stesso, rifugiandomi dietro una macchina, aspetto qualche secondo e sparo indietro, poi corro alla macchina e non mi fermo, passa qualche minuto, sparo a qualche altro uomo intanto, finalmente vedo Nathaniel uscire, si dirige velocemente alla macchina, la faccia incazzata e lo sguardo serio "stai bene?" È la prima domanda che mi viene da fare, lui entra in macchina mette in moto e parte come una freccia, continua e guardare lo specchietto retrovisore, senza rispondere alla domanda, la macchina slitta sull'asfalto, capisco che ci stanno inseguendo quando lui accelera ancora di più "siamo nella merda vero?" Dico guardandolo e annuisce "qualcosa del genere" "avrei potuto aiutarti nel locale" dico poi "avresti rischiato troppo" dice subito "quindi?" Rispondo "non permetterò che tu rischi così tanto solo per aiutarmi, non senza la sicurezza di un piano b. Capito?" "Nathaniel -" cerco di dire ma lui mi interrompe "mai" sospiro e annuisco imbronciata.
Arriviamo davanti ad un edificio alto, usciamo dalla macchina e entriamo nell'ascensore, saliamo su un piano, e lui mi fa entrare, sembra...un attico."Questo è il mio appartamento" dice e poggia la giacca sul divano, poi mi si avvicina "so che sei arrabbiata" dice mentre gli scocco un'occhiataccia "ma l'ho fatto perché non ti metterei mai in pericolo, mai. Sei troppo per me. Capisci tesoro?" Io annuisco, anche se l'incazzatura mi brucia ancora dentro, lui mi sfiora la guancia con la mano fredda e mi guarda intensamente, io distolgo lo sguardo "guardami" dopo qualche secondo lo faccio "brava bambina" dice con un sorrisetto soddisfatto, io arrossisco ma lo guardo male, lui ridacchia e mi bacia, prendendomi per la vita. Si stacca poco dopo, sospira e poggia la fronte sulla mia "brucerò il mondo prima di vederti in una bara. Ucciderò ogni uomo e donna sulla terra prima di allora" il tono era serio e convinto, io non sapevo se essere intimidita o ringraziarlo, ma la cosa mi fa venire una strana sensazione alla bocca dello stomaco, io sorrido leggermente e appoggio la guancia sul suo petto.
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Never Trust Eternity
RomanceAlexis Collins, una ragazza con una vita difficile che ormai ha perso ogni speranza, fino a che un incidente non le cambia la vita, e capisce quanto le cose possano cambiare in poco tempo. Scopre quanto la famiglia sia importante e possa cambiare tu...