23

570 16 0
                                    

Alexis's Pov

Mi sveglio stanca la mattina e penso al fatto che ieri Nathaniel neanche mi abbia salutata quando se n'è andato. Mille pensieri si insinuano nella mia mente e l'agitazione comincia a prendere il controllo. Calde lacrime mi scendono per un ragazzo che non dovrei pensare, mentre butto la testa sul cuscino dietro di me. Sospiro e mi alzo, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, mi vesto con un tailleur nero semplice e scendo. "Buongiorno" dico comminando verso i biscotti e Xander sorride "oggi vieni con noi?" Il suo tono è quasi divertito e io annuisco, prendo una tazza di caffè e comincio ad ascoltare quello che dicono lui ed Elia che mi sorride. Comincio a guardare un punto fisso davanti a me, fino a quando la vibrazione del mio telefono mi risveglia

Mik

Ei Al, oggi hai tempo per vederci?

Ciao Mikk certo, ti va se ti vengo a prendere a scuola?

Ok, sai dov'è?

si, a dopo

Sorrido, "vieni con me?" mi chiede Alexander "no, prendo la mia che dopo vado a fare un giro con Mikael" mio padre alza la testa stranito "Mikael Sokov?" annuisco e lo guardo stranita di rimando "perché?" "niente, solo che non pensavo aveste legato" annuisco di nuovo e ricontrollo il telefono, poi vedo i gemelli e Matt scendere "ho la macchina rotta" dice Matt disperato "perché hai l'età per guidare?" lo prendo io in giro, lui mi guarda malissimo "sono più grande di te ti ricordo" "non si vede" mi giro verso Elia "ci alleniamo insieme dopo?" e lui cerca di trattenere un sorrisetto mentre sussurra un si. "Magari Alexis potrebbe accompagnare Matt a scuola, dovrei portare una cosa al preside ma posso darlo a lei" dice Alexander e io lo trucido con lo sguardo, per poi girarmi verso papà "ottima idea" sospiro e vado a prendere la borsa Bvlgari nera e oro, mi metto un rossetto scuro e scendo dove Xander mi da una cartella grigia. 

I ragazzi mi aspettano nel garage, io e Matt saliamo e parto. "Qui ci studia and Mikael vero?" chiedo mentre lancio un'occhiata a mio fratello "si". Arrivo a tutta velocità seguita dai gemelli, le macchine abbinate sono un tocco di classe, parcheggio con abilità in un colpo solo. Appena scendiamo Matt va dai fratelli "aiuto stavamo per schiantarci ogni cinque secondi" gli altri ridono tranne Will, mentre io li guardo con un sopracciglio alzato. La tripletta più grande viene verso di me "sai cosa c'è dentro a quella?" mi chiede facendo un cenno alla cartella che tengo sotto braccio e  io faccio di no con la testa. "Ti accompagno" dice senza accettare un no come risposta mentre sento molti occhi addosso e lo seguo. Arrivata davanti all'ufficio busso "avanti" ed entro. "buongiorno, sono Alexis King. Mi è stato detto di portarle questa" porgo l'oggetto all'uomo sulla sessantina davanti a me "grazie" faccio un cenno "arrivederci" ed esco trovandomi Will che parla con un ragazzo biondo, si gira e mi sorride, ma in quel momento si sentono delle urla, corriamo verso l'esterno e troviamo tre ragazzi con i nasi e le labbra sanguinanti, uno di loro impugna una pistola che punta verso Blake Parker, accanto a Liam, Summer e Jace. Tiro fuori la pistola e la punto verso di lui avvicinandomi di più a loro. "Giù" dico con tono minaccioso mentre il ragazzo sembra perso e si guarda intorno arrivano Mikael e... Nathaniel. Il maggiore tira indietro Mik mentre lui mi si mette accanto "hai sentito cos'ha detto?" non sembrava una domanda, ora il ragazzino sembrava più nel panico di prima e la pistola gli scivola dalle mani. Il preside interviene "nel mio ufficio" ordina ai tre, i miei fratelli, Summer e Blake che si lanciano un'occhiata, cosa che facciamo anche io e Nathaniel. Loro entrano mentre io e il moro ci dirigiamo verso l'uomo "signori" ci dice come saluto "le dispiace se veniamo anche noi?" quella di Nathaniel non sembra una domanda e di conseguenza il preside annuisce. Lo seguiamo, mi mette un braccio attorno alla vita mentre camminiamo nei corridoi vuoti. 

Entriamo subito dopo il preside e ci appoggiamo al muro dietro i ragazzi "cos'è successo?" quasi urla il preside appena entrati, il ragazzo accanto a me alza un sopracciglio e l'altro sembra pentirsene, io reprimo un ghigno e lo guardo "vigliacco" mi sussurra all'orecchio e io faccio un segno di assenso con la testa. "Come mai non parli?" mi chiede guardandomi  e io alzo le spalle "Alexis" il mio nome detto da lui suona diverso "guardami" sussurra. Mi prende per un braccio e usciamo, mi sbatte delicatamente al muro sul corridoio privo d'anima viva. "Guardami" alzo lo sguardo e lo incateno al suo "cosa c'è che non va?" "perché ogni volta che mi baci poi sparisci?" "perché poi non riuscirei più a fermarmi" "vuoi fermarti?" gli chiedo appoggiando la testa al muro "sono pericoloso" "anche io" abbassa lo sguardo e sospira "è diverso" "Nathaniel" si allontana "è diverso Alexis" "non lasciarmi ancora ti prego" sussurro. Si avvicina di nuovo, "sai che se ti prendo non ti lascio andare più" annuisco "stai per vendere la tua anima la diavolo" "una volta era un'angelo" "una volta lontana" "baciami e facciamola finita" ridacchia e poggia le labbra sulle mie, il bacio diventa sempre più famelico, ma la porta viene aperta e noi ci stacciamo. Lui sta per andarsene, ma si gira e mi dice "ho la benedizione di tuo padre" e mi fa un'occhiolino " "e io oggi esco con tuo fratello" la sua faccia cambia immediatamente mentre faccio un cenno ai miei fratelli e a Summer che mi sorride e me ne vado.

Arrivo velocemente a lavoro e stavolta segretaria mi guarda solo male, entro nell'ascensore con tre uomini in giacca e cravatta che mi osservano, arrivo al piano dove ci sono i vari uffici, appoggio sulla mia sedia la borsa e poso il blazer. Vado da Alexander "come mai ci hai messo così tanto?" Mi chiede mentre legge una cosa al computer "c'è quasi stata una sparatoria" dico tranquillamente e lui mi guarda scioccato "come?!" Annuisco ridacchiando "però io e Sokov abbiamo tenuto tutto sotto controllo" annuisce e mi dà due cartelle "l'ultima volta con le armi hai fatto un ottimo lavoro" sorrido soddisfatta e vado nel mio ufficio.

Dopo qualche ora sento bussare alla porta "avanti" entra Elia "hai finito?" "Quasi" si mette sul divano e comincia a guardarsi intorno mentre io finisco "lo consegno a Xander e arrivo. "Ci alleniamo?" Annuisco. Di sotto ci sono alcune guardie ma è abbastanza vuoto, dopo qualche minuto di stretching, gli dò un pugno che però para seguito da un calcio, seguito da un'altro pugno e così via. Para tutto e così faccio anche io, fino alla fine, ridacchia e prendo il momento per tirargli un calcio, non molto forte. "Stronzetta" sussurra e cominciamo a picchiarci, mi butta a terra e ridiamo, fino a che non sentiamo una tosse. Thomas ci osserva con sguardo divertito "ciao" gli dico mentre mi posiziono meglio su mio fratello, intanto che il terzo mi si avvicina e mi alza da lui. Guardo l'ora e vado a fare una doccia, ma non prima di aver minacciato il povero malcapitato con cui mi sono allenata.

Never Trust EternityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora