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Alexis's Pov

Mi sveglio verso le 8:40, da sola a casa, scendo e mi faccio dei pancake con dello sciroppo d'acero, poi mi metto sul divano e prendo il telefono

Summer

Stasera fai qualcosa?
C'è una serata in discoteca
Ci andiamo?

Sto per rispondere di si, ma poi mi ricordo del galà di stasera

Scusa, ho una serata di gala
Però se ti va possiamo prepararci insieme

Ci sto

Casa mia dopo pranzo?

Va bene

Sorrido e continuo a vedere 'Supernatural', poi a pranzo mi faccio un'insalata col pollo e aspetto la mia migliore amica, appena arriva ci salutiamo e saliamo in camera mia, appoggia le sue cose per terra e cominciamo a parlare mentre comincia a farmi le unghie oro e nere "Blake mi ha chiesto di andare alla festa con lui" dice di getto mentre saltella per la stanza mentre faccio asciugare lo smalto "che bello!" Fa un sorriso a 32 denti e prende due maschere dal suo zaino "le facciamo?" Annuisco e lei mi racconta ogni dettagli della conversazione con Parker.
Dopo mi fa vedere le varie opzioni che ha per stasera, dopo averli provati tutti scegliamo un vestito blu scuro glitterato e aderente, con sotto degli anfibi neri, intanto che si liscia i capelli io mi metto il mio costume da Cleopatra, per poi iniziare a decorare i capelli con dei dettagli oro eleganti "mi dai una mano col trucco?" Chiedo a Summer e lei annuisce mentre prende la trusse con dentro tutto quello che potrebbe servire.

Mi guardo allo specchio, sono felice di aver scelto questo set tra molti, il top senza maniche viene messo in risalto dai gioielli sulle spalle oro sottili e la gonna ha uno strappo profondo, un 'bottone' unisce le due parti di tessuto a vita abbastanza bassa. Mi metto poi i tacchi alla schiava per poi prendere una borsa e salutare Summer alla porta "ti sei proprio superata stavolta" mi dice Liam e io sorrido "ti piace?" "Molto" sorrido e vado in macchina con Xander che mi guarda e sorride "vuoi farlo morire eh" io alzo le spalle facendo finta di niente e lui scuote la testa "e tu da che sei vestito?" Gli chiedo "Hitman" faccio una faccia confusa "non l'hai mai visto?" Faccio di no con la testa alla sua domanda "te lo farò vedere un giorno" ridacchia, arriviamo dopo una mezz'ora di radio in una villa enorme, una scalinata illuminata viene sovrastata dall'edificio stile classico bianco, Alexander mi prende a braccetto "questa è un'altra proprietà del tuo amorino" arrossisco leggermente e per una volta penso a quanto sia ricco Nathaniel, questa cosa vale sicuramente più di un milione di dollari, molto di più. Con qualche piccola difficoltà raggiungo la sala da ballo illuminata, in cui già molte persone parlano e ballano.

Ai lati ci sono dei tavoli con bibite e del cibo, le mura e il tetto sono pieni di affreschi che sembrano rinascimentali, mi prendo qualche secondo per osservare i dipinti e le statue che ci sono nella stanza e nei corridoi a balconcino sopra, dove ci sono meno persone. Guardo tra la gente ma non lo vedo, anzi non riconosco nessuna faccia conosciuta. "Ma che bella signorina" mi dice qualcuno dietro di me, mi giro vedendo il padre di Nathaniel accompagnato da sua moglie, lui vestito con un semplice smoking mentre lei con un abito che ricorda il cigno bianco del lago dei cigni "signori, per caso avete visto Nathaniel?" Chiedo "si, l'ho visto prima con la sua futura moglie" dice Natalia e per un secondo io non capisco, ma quando lo faccio, sento un peso all'altezza del petto "come?" Sussurro "oh cara non te l'ha detto?" Mi chiede lei e io faccio di no con la testa "mi dispiace " mi dice e sento lo sguardo di Alexander "non fa niente" cerco di fare un sorriso finto "se volete un attimo scusarmi" dico mentre mi allontano fuori.

Percorro velocemente le scale e arrivo in giardino, mi allontano dalla folla e delle lacrime cominciano a scorrere sulle mie guance mentre comincio a singhiozzare. Mi siedo su una panchina e mi lascio andare, passano quelle che credo ore e mi calmo, fortunatamente il trucco è waterproof. Mi sistemo il rossetto e torno dentro, prendo un bicchiere di vino e mi metto vicino ad una parete, mentre ne osservo l'affresco "Alexis" la sua voce mi arriva chiara alle orecchie ma mi rifiuto di girarmi, lui mi prende il braccio e mi gira "non ti ho vista prima, dov'eri?" Cerco di non piangere davanti a lui e non rispondo. "Alexis" mi richiama "ero preoccupato" "immagino quanto eri preoccupato mentre eri con la tua futura mogliettina" lui sembra finalmente capire il perché del mio astio "non è come sembra, ho già risolto la cosa" lo guardo male. "Risolto?" "Senti dobbiamo uscire di qui" mi dice frettoloso "perché?" Mi strattona ma non voglio muovermi "solo ascoltami" sembra irritato ma lo ignoro "prima dimmi cosa è successo" "te lo dirò -"non lo lascio finire "adesso" alza gli occhi al cielo "fidati di me" mi dice mentre mi guarda negli occhi, ma poi li sposta in un punto dietro di me e serra la mascella pronunciata, mi giro anche io e vedo sul balconcino che si affaccia sulla sala un uomo in giacca e cravatta "Isabelle Berenguer è stata uccisa" si sente un chiacchiericcio seguito da dei passi veloci, un uomo e una donna di precipitano sulle scale, seguiti dai coniugi Sokov, l'uomo in particolare lancia una breve occhiata verso Nathaniel, cosa che faccio anche io e mi viene un pensiero in mente, che però spero sia sbagliato, ma dopo che l'occhiata è stata ricambiata credo sia giusta, esco e mi dirigo nuovamente verso il giardino, nel punto dove ero prima e Sokov mi segue.

"Cos'hai fatto Nathaniel?" Lo assalisco subito "l'ho uccisa" dice guardando per terra "i miei genitori volevano che la sposassi, ma io non la amo" "non puoi andare in giro e uccidere persone così" dico gesticolando "io voglio sposare te" sussurra spostando lo sguardo su di me "nate" mi siedo "so che non è stata la cosa giusta da fare, ma non me ne pento" sospira "ti amo" i nostri occhi si incrociano come non mai "anche io Nathaniel " "quindi mi perdoni?" "Forse" sorride e si avvicina lentamente a me, appoggia un ginocchio vicino al mio fianco per mettersi più stabile e e mi bacia, mi mette una mano sul fianco e in una mossa, lui si mette seduto e mi porta sopra di sé, il mio vestito si apre e non poco, cerco di sistemarlo ma lui mi prende le mani e me le allaccia in una morsa d'acciaio, comincio ad ansimare, con l'altra mano fa su e giù sulla mia coscia fino ad arrivare molto vicino al mio punto più sensibile, un leggero genito mi esce dalle labbra. "Allora mi hai perdonato eh?" Dice sarcasticamente e comincia a sfiorare le mie pieghe bagnate sotto gli slip "Nathaniel" infila un dito e lo lascia pochi secondi per poi cominciare a fare dentro e fuori e rotearlo, ne aggiunge un altro e io comincio a gemere più forte e lui per non far sentire niente mi bacia violentemente. "Nate devo-" mi anticipa "vieni piccola assassina" non aspetto altro tempo e gli graffio le spalle larghe coperte dalla giacca nera mentre un grido debole mi lascia le labbra, cavalco il mio orgasmo per qualche secondo, poi lui sfila le dita e le porta alle labbra, poi mi bacia facendomi sentire il mio sapore dolce mentre qualche ansimo ancora mi esce dalle labbra, mi fa sedere vicino a lui sulla panchina e mi passa un dito vicino al contorno delle labbra "avevi un po'di rossetto fuori dai bordi" ridacchio e lo guardo mentre lui fissa un punto sul prato "Alexis" mi sento chiamare da dietro di me "ecco dov'eri" vedo Elia dietro di me "andiamo dai" guardo Nathaniel, per poco non ci siamo fatti beccare, gli dò un bacio e mi alzo, sistemandomi il vestito e andando verso mio fratello, gli sorrido e ci dirigiamo verso la macchina, ma non prima di aver guardato un'ultima volta il mio ragazzo.

Arrivata a casa mi faccio una doccia e mi strucco, per poi mettermi il pigiama, sento qualcuno bussare alla porta e apro "ei papà" "ciao tesoro" mi sorride "tutto bene? Ti sei divertita a parte per l'annuncio?" Mi chiede mentre entra nella mia camera e la osserva velocemente "si papà, tranquillo, non è stato niente di ché per me" sottolineo che non la conoscevo di conseguenza non sono in lutto e lui se ne va augurandomi la buona notte.


Nathaniel's Pov

Guardo davanti a me l'erba umida e mi preparo mentalmente a cosa succederà appena tutti gli invitati se ne andranno, non sono ancora pronto per un'altra sgridata con annessa violenza, appoggio la testa contro il muro dietro di me e chiudo gli occhi, sento dei rumori e li riapro, vedo davanti a me mio padre molto, molto incazzato. "Dovevi ascoltarmi" dice scrocchiandosi le dita e io chiudo gli occhi preparandomi a qualche livido della buona notte.

Never Trust EternityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora