Quella fu l'ultima volta che ci parlammo e nessuno dei due lo sapeva.
Non lo sappiamo mai, vero?
Almeno avevamo finito scambiandoci parole d'affetto.
Mi resta questo.
Non è molto, ma è qualcosa. Ad altri va peggioStephen King
Il rintocco delle campane segna le tre di pomeriggio; la chiesa che si riempie a poco a poco di parenti e amici il cui nome di Skyler sfila nei loro cuori come una seta preziosa.
Una carezza aggraziata, avvolta da ali angeliche e sorrisi e benedizioni come solo lei sapeva essere.
Come solo lei sapeva farsi amare.
Un dolce raggio di sole in un mare di nebbia.
È così che la stanno ricordando tutti, andando a porgere le condoglianze e ad abbracciare i signori Andrews, posti davanti alla bara della figlia, come a volerle fare da scudo da un mondo che però ormai a lei non interessa più.
Di cui lei non fa più parte.
Di cui lei rimane un puntino in mezzo a tanto marasma. Perché quando si muore si diventa un po' così: ci si rende insignificanti di fronte a ciò che ne resta, si rimane uno spettro, qualcosa che non ci appartiene più.
Una mistichezza, ma il nostro sapore rimane nelle pieghe di chi lasciamo, nella terra che ci accoglierà, in chi ci assaggerà con le parole e i ricordi quando non avremo più voce in capitolo per protestare.
In chi ci accudirà dall'altra parte.
In Dio.
Sì, in lui rimarrà per sempre, e magari lo userà per rigenerare nuove vite, per dare nuova luce e nuovi colori al futuro.
Per dare forza a chi rimane a piangerti in silenzio, a chi pronuncia il tuo nome, proprio come sta facendo il pastore Andrews da alcuni minuti, dopo aver raccolto tutti i fedeli in preghiera.Hanno scelto così, i coniugi Andrews, qualche ora prima, subito dopo essere accorsi sul luogo dell'omicidio e averla trovata ancora distesa a terra coperta solo da un telo.
A niente sono serviti i pianti disperati, o gli abbracci con Matthew, o il vedere Ebert Patel andare via in manette. Non è servito a niente, perché Skyler non tornerà. Ed è anche per questo motivo che hanno scelto di non portarla all'obitorio, perché non c'era più niente da vedere, ed era meglio darle il giusto riposo sin da subito.
Quindi, dopo aver concesso un'ultima carezza alla piccola stella che è volata in cielo, e che adesso li sta guardando da lassù, persa nella tristezza di averli abbandonati troppo presto, i presenti prendono posto intorno alla navata.
Nella chiesa riecheggia anche quello della pioggia.
Non ha smesso un attimo di piovere, e anche quello è un segno divino: tutti piangono una morte ingiusta.
«Oggi è successa una cosa grave, oserei dire gravissima», comincia Matthew, occhieggiando sui presenti.
Conrad e Bohijen, seduti due panche dietro la famiglia di Skyler, fissano l'uomo, ma in realtà non ci sono davvero. Sono rimasti appiccicati nelle iridi azzurre della loro amica, nelle sue ciglia sempre colorate di mascara, nella bocca sorridente e nei capelli biondi.
Nel suo cuore puro, che traspare persino dall'enorme foto posta sopra il legno della cassa.
E una lacrima, al solo continuare a rammentarla, non può che sgorgare giù.«Skyler è morta strangolata proprio qui, in questa chiesa, nel luogo dove lei è cresciuta, dove il Signore l'ha accolta a braccia aperte sin dalla tenera età.» Racconta il prete, con la voce tremolante a causa dell'emozione.
«Dove lei si è sempre sentita amata e capita, perché Dio questo fa: ti ama e ti accoglie; ti ascolta, e le tue fragilità le rende punti di forza.»
«Ma così come era amata da lui e da me, era amata anche dalla sua famiglia», un gemito strozzato, a quel punto, esce dalla gola della madre, piombando come una tempesta sul silenzio spettrale. «E dai suoi amici, e so che uno di loro vuole dir qualcosa. Vieni Conrad»
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Roman d'amour{COMPLETA} spin off di "Ti cerco tra i petali di rosa" Andarsene da SkyWron è la cosa migliore per Rikki Suarez. Cambiare vita, conoscere nuove persone, lasciarsi il passato alle spalle... E l'ammissione all'università di giornalismo situata a New...