Caro Conrad, non ti chiederò come stai, non c'è bisogno di quantificarlo a parole il dolore che provi. Lo conosco bene, dato che ti ho visto al funerale; e il tuo discorso mi ha fatto riflettere molto. Hai ragione: noi donne non dovremmo mai piegarci quando qualcuno ci fa del male, non dovremmo perdonare un tradimento, non dovremmo farci fregare dall'amore che proviamo nei loro riguardi.
Infatti io ammiro molto Skyler, perché lei c'è riuscita. È riuscita a perdonare ma a rimanere comunque fedele con sé stessa, a non dare di nuovo modo a Ebert di distruggerla.
Tutto il contrario, invece, ha fatto lo zio Newman con me.
Sì, Conrad, perché tu devi sapere che io e Newman, fino a quando non l'ho tradito con Ebert, avevamo una storia. Una storia segreta, nessuno sapeva di noi, neppure Skyler.
Il problema è che però io non provavo le stesse cose, non lo amavo come lui amava me e quando gli ho messo le corna non mi sono fatta troppi problemi. Lui invece ne è uscito distrutto, così come mia sorella.
Il suo dolore lo ha portato a partorire un'idea folle: uccidere Skyler.
La riteneva responsabile di avermi fatto conoscere Ebert. Non riusciva a dare la colpa a lui o a me, no, la affibbiava tutta a Skyler. E quando l'altro giorno è venuto a parlarmi del suo piano attuato con Ebert, ho minacciato con ogni mia forza che lo avrei denunciato se solo si fosse azzardato a toccare mia sorella. Ma lui non mi ha dato ascolto, sospinto anche dall'ossessione e la gelosia di Patel, e ora spero soltanto che, proprio nell'istante in cui leggerai questa lettera, Newman sia già finito dietro le sbarre insieme all'ex di mia sorella.Ivy
Conrad rimane a contemplare quei lemmi ancora per un po', con lo stupore e la rabbia che iniziano a prendere vita dentro di lui lentamente.
Non ha la forza di posare la lettera, sembra che sia fatta di piombo invece che di carta e d'inchiostro.
Rikki lo guarda, lui se li sente i suoi occhi addosso; vorrebbe parlare, ma è come paralizzato.
Non riesce a credere a quanto ha appena appreso.
Che colpa ne aveva Skyler se Ivy ed Ebert erano consenzienti?
Che colpa poteva mai essere quella di innamorarsi?
Conrad non lo capisce, non capisce i ragionamenti che partorisce il cervello umano in determinate occasioni.
Ma soprattutto non capisce perché debbano sempre rimetterci i buoni.
Che destino crudele possa mai essere questo!
«Conrad»
Si sente chiamare.
«Conrad», formula nuovamente Rikki, scuotendolo un po' dalla spalla. Lui, allora, come se avesse appena ripreso vita da una scossa elettrica, si volta verso di lei e: «Vieni a vivere da me».
Rikki strabuzza gli occhi, e lui non la fa parlare, perché le si avvicina a grandi falcate, lasciando cadere il foglio per terra e prendendole il viso tra le mani.
«Vieni a vivere da me, Rik.»
«C-come... perché dovrei?» ribatte lei in ansia.
Conrad sembra ancora di più un pazzo.
«Erano d'accordo, Rikki. Newman ed Ebert erano d'accordo. E io non posso... Fabioh è rimasto là, capisci? Devo proteggerti. Almeno a te...», spiega il moro. Le loro ginocchia si scontrano e lei avverte un fremito nello stomaco.
«Fabioh non mi sembra un assassino. Sì okay è pur sempre il suo gemello, ma non mi dà l'idea di uno che arriva a tanto.» Commenta lei, ma Conrad scuote vertiginosamente la testa.
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Romance{COMPLETA} spin off di "Ti cerco tra i petali di rosa" Andarsene da SkyWron è la cosa migliore per Rikki Suarez. Cambiare vita, conoscere nuove persone, lasciarsi il passato alle spalle... E l'ammissione all'università di giornalismo situata a New...