Fa freddo; Rikki lo avverte persino nelle ossa. Sarà perché non è coperta più di tanto, o perché il sangue, nel vedere Bethany e Conrad, ha assunto le sembianze del ghiaccio nelle vene.
Difatti, mentre guarda il cielo e le poche stelle che lo governano, si stringe nelle braccia per cercare di placare i tremori. Il taxi che ha chiamato poco prima ci sta mettendo fin troppo, e ha paura che il tatuatore possa uscire dalla discoteca per andare a fumare e di trovarselo lì non ne ha nessuna voglia. Sa che non riuscirebbe a non vomitargli addosso tutto lo schifo che sta provando in quel momento.
Già è abbastanza il pensiero di dargli la colpa per aver dovuto ingoiare altri due calmanti e di aver straviziato con le sigarette. Infondo lo sa che è colpa sua e di quella stupida cotta che si è presa per Conrad Boden, dell'innegabile attrazione che li lega ogni volta che sono insieme, del bene che prova nel cuore, del sentirsi a casa... Rikki non dovrebbe concedergli tutto questo spazio, non dovrebbe concedergli così tanto potere. Ma come si fa a grattare via i sentimenti dall'organo vitale? Come si fa a dirgli di non battere quando si è in compagnia della persona che ci piace?
Rikki lo mima sulle labbra, sottovoce, occhieggiando la volta celeste e chiedendolo a chi tutto questo lo ha creato. Provando a fare come Skyler, a crederci. Provando a chiederlo anche a colei che adesso sta ridendo e ballando insieme a chi ha trovato lassù. E spera vivamente che qualcuno la stia ascoltando e stia tentando di mandarle delle risposte.
Il rumore di un clacson la ridesta dai quei crucci, e gettando gli occhi in avanti si accorge che la macchina gialla la sta attendendo. Così, scendendo dal marciapiedi, si affretta ad aprire lo sportello e a salirci. Riferisce poi l'indirizzo che le ha dato suo padre dell'ospedale in cui lavora e, recuperando il telefono dalla borsetta, scrive un veloce messaggio ad Allegra per informarla che se n'è andata perché le è venuto un improvviso mal di testa e che sta raggiungendo suo papà medico per vedere se può darle qualcosa.
"Tanto, si appunta mentalmente, le dirò tutto domani con calma".Nel frangente in cui ripone l'iPhone, si augura che la sua compagna di stanza si stia divertendo, non dandosi pena per la sua scomparsa. Non sopporterebbe il contrario, e per stasera è bene mettere a tacere i sensi di colpa. Hanno già fatto troppi danni. Alle stregua dei mostri sotto al letto.
🌓🌓
L'ospedale Saint Marie si trova sulla quinta strada e troneggia come un grattacielo. Mura grigie e insegna gigante e luminosa di notte, sono le prime cose che saltano all'occhio.
Rikki non ci era mai stata prima di adesso. In realtà lei va malvolentieri in posti del genere, un po' per i ricordi legati alla sua venuta al mondo, e quindi al suo abbandono, e un po' perché le rammentano la nascita della sorellina Lindsey.
Lei non sa niente della sua famiglia biologica; solo che colei che l'ha partorita, l'ha lasciata nel reparto neonati e se n'è andata, affidandola alle cure delle infermiere. Del vero papà, invece, i referti non riportano niente. Forse lui neanche sa di avere una figlia; o anche se lo sa, se n'è fregato di lei, non l'ha voluta. E sua madre di crescere una bambina da sola non se l'era sentita.
Rikki non ha mai pensato se la loro fosse stata una scelta giusta o sbagliata, sa solo che è stata solo lei a pagarne le conseguenze. Magari avrebbe potuto essere più felice di così, magari avrebbe potuto avere una vita diversa; forse meno agiata, ma più ricca d'amore. Quello che adesso le manca, quello che ha avuto sempre in minima parte. Quello che lei, invece, cerca di dare a tutti, anche a chi stenta ad apprezzarne la presenza.E quando questo le succede, un unico rimpianto le viene in mente: quello di esser nata. Perché anche se non fosse mai esistita, la castana è fermamente convinta che sia Terry che Penelope non si sarebbero persi niente. Anche tutte le altre persone che ha conosciuto nel corso dei suoi 19 anni. Sarebbe stato tutto più semplice se lei non ci fosse stata.
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Romance{COMPLETA} spin off di "Ti cerco tra i petali di rosa" Andarsene da SkyWron è la cosa migliore per Rikki Suarez. Cambiare vita, conoscere nuove persone, lasciarsi il passato alle spalle... E l'ammissione all'università di giornalismo situata a New...