capitolo 9- "ossessione"

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POV YUGYEOM:

JIMIN E' TORNATO

Jimin è tornato

Jimin è tornato.

Sono queste le uniche parole che attraversano la mia mente come un mantra da quando il mio amato fratellastro mi ha informato di questa improvvisa e inaspettata notizia.

Vi starete, giustamente chiedendo chi io sia per Jungkook? Ebbene, poichè è tarda sera e il lavoro da svolgere non è molto come ho lasciato intendere al mio fratellino, potrei parlarvi di questa strana e insidiosa situazione. Io e Jungkook non siamo fratelli di sangue, il suo dolce papà, circa dieci anni fa ha deciso di lasciare quel mostro che aveva al posto di una moglie e che in effetti è la madre biologica di Jk e come potrete immaginare, dopo qualche anno mia madre incontra suo padre e si innamorano follemente convolando a nozze ed io e Jungkook ci siamo ritrovati a dover condividere la nostra infanzia e la nostra adolescenza.

La mia infanzia è stata serena, nonostante mio padre ci avesse abbandonati sia a me che a mia madre ma lei non mi ha mai fatto mancare nulla e da sempre, si è comportata per me sia come madre che come padre, ma per Jungkook, le cose non sono andate così lisce.

La sua mamma ha avuto un trascorso abbastanza burrascoso, aveva un fratello più grande che era come un idolo per lei, lo idolatrava e ammirava per la forza di volontà, caparbietà di cui predisponeva, tuttavia un pomeriggio, ritornando da scuola un'ora prima e aprendo la porta della sua cameretta, ritrova il proprio amato fratello scopare con un altro uomo. Ebbene sì, la madre di Jungkook a circa 13 anni, in piena fase adolescenziale, becca il proprio idolo a letto con un altro uomo. Immaginatevi che a quei tempi le menti erano ancora più ristrette di ora e che la notizia di un uomo che ne amava un altro, faceva più scalpore e ribrezzo di un omicidio. Bella merda, vero?

La madre di Jungkook, da bambina testarda e ingenua qual era, decise di spifferare il tutto ai loro genitori omofobi e trogloditi del cazzo, scatenando un putiferio. La "dolce" adolescente non poteva nemmeno immaginare cosa aveva innescato parlando dell'orientamento sessuale del fratello e che dai suoi genitori era definito "malato" e "deviante". Il fratello venne continuamente vessato e mandato nei peggiori collegi per cercare di curare questa "malattia", perché sì, per loro era una malattia e di conseguenza, anche l'ingenua adolescente subì questa sorta di lavaggio del cervello. Un giorno, dopo mesi di villania, il fratello torna a casa e la sorellina lo trovò orribilmente cambiato: non sorrideva più, aveva occhiaie scure e profonde, i suoi occhi non avevano più quel luccichio che lo aveva sempre contraddistinto, a stento mangiava e parlava fino a quando, arrivata l'ora di cena, l'adolescente si accingeva a salire le scale per avvisare il fratello ma mai e poi mai si sarebbe immaginata la scena surreale e macabra che le si sarebbe parata dinanzi i suoi occhi: ritrovò il corpo del fratello privo di vita, con la testa attaccata ad un cappio in una posizione del tutto disumana dovuta dalla rottura del collo, gli occhi sbarrati e vuoti. A tale visione l'adolescente subì un enorme trauma e l'unica cosa che riuscì a pensare prima di perdere i sensi fu: l'omosessualità ha ucciso mio fratello.

Potete immaginare, vero? Crebbe con quella visione distorta, non le sfiorò mai il pensiero che ad essere mostruosi sono stati gli atteggiamenti e pensieri dei suoi genitori, ha preferito piuttosto crearsi questa "bolla" in cui la sua unica certezza era che ad aver rovinato la sua famiglia e ad avergli portato via l'unico che aveva mai voluto bene era stato un uomo ed è proprio per questo che da quando il piccolo Jungkook cominciava a proferire parola e comprendere i discorsi degli adulti, lei faceva del tutto per fargli un lavaggio del cervello, proprio come i suoi genitori avevano fatto con lei. Jungkook non poteva giocare con le bambine con i loro tipici giochi come le bamboline o il trucco sennò veniva selvaggiamente picchiato, crescendo Jungkook non poteva abbracciare affettuosamente i suoi amici dello stesso sesso sennò veniva insultato e rinchiuso in camera senza cibo né acqua. Conseguenza di questa educazione distorta e disumana è stata l'inevitabile omofobia di Jungkook che scientificamente possiamo sicuramente riconoscere come "omotransfobia interiorizzata". Cosa significa? Bhè, si intende l'insieme di sentimenti negativi che gli omosessuali (non consapevoli di esserlo) provano nei confronti dell'omosessualità propria e altrui, infatti l'omofobia interiorizzata è frutto di un'accettazione passiva e inconsapevole da parte di persone omosessuali, di tutti i pregiudizi e opinioni discriminatorie tipici della cultura omofoba.

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