capitolo 18-Euphoria

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POV JUNGKOOK:

Il mio cuore ed il mio corpo mi urlano di rimanere in questa camera a fissare talmente intensamente questo biondino da farlo svegliare e farmi urlare contro di smetterla di fissarlo perché sembro un rimbambito.

Il mio onore, invece, mi suggerisce di allontanarmi dalla fonte della mia gioia per supportare invece colei che in grembo porta mio figlio.

Vi starete chiedendo il perché io provi tanta rabbia e ribrezzo nei confronti di colei che fino a qualche mese fa credevo di amare, bhè adesso non ho tempo per esplicare tutti i miei dubbi e certezze ma credetemi, arriverà il momento e se scoprirò ciò che credo di sapere, la odierete così tanto da maledirmi per averle permesso di soggiogarmi e manipolarmi così facilmente.

Perso nelle mie elucubrazioni, mi accorgo quasi impercettibilmente di San che cerca di richiamare la mia attenzione:<Jungkook, ascolta và da lei, ti prego. Ha bisogno di te e inoltre aspetta un bambino e le donne incinte non devono assolutamente stressarsi. Adesso so la persona che sei e se per caso succedesse qualcosa a tuo figlio mentre tu non ci sei, ti daresti la colpa per tutta la vita. Con Jimin ci saremo io Tae e Yoongi, faremo a turno e ti aspetteremo fino a quando potrai venire. In caso succede qualcosa ti chiameremo. Tu vieni quando riesci a liberarti, tranquillizza Helena e poi torna da lui. Voglio solo darti un consiglio, ti prego, sii chiaro con lei perché non voglio più vedere soffrire Jimin. Non sai nemmeno cosa ha dovuto attraversare quel ragazzo e non sai quanto poco si senta degno di ricevere amore e se per caso, dovesse vederti di nuovo lontano da lui stavolta non reggerebbe. Non ti sto dicendo queste cose perché voglio costringerti a stare con lui, te lo sto dicendo perché voglio che tu sia sincero con te stesso. Se ami lei, ritorna da lei. Se ami Jimin, invece, sii chiaro con tutti e torna tra le sue braccia perché sono sicuro che lui tornerà tra le tue. Non sai quanto dolore io stia provando nel dirti queste parole poiché vorrei essere io la sua cura, vorrei essere io la sua casa ma a quanto pare il destino non sembra essere così clemente. Pensaci bene e quando avrai una risposta, saprai dove tornare>.

Io senza nemmeno aspettare un attimo in più, guardandolo dritto negli occhi gli dico:<credimi San, non ho minimamente bisogno di pensarci. Ho perso già troppi anni senza di lui e sono sempre stato incompleto, se ho lui al mio fianco finalmente sento di aver trovato il pezzo mancante che mi serve per sentirmi intero. Non lo lascerò mai più, costi quel che costi. Mi raccomando...> e rivolgendomi anche a Tae continuo:<tenetelo sotto controllo e qualsiasi cosa succede chiamatemi, io comunque non abbandonerò l'ospedale senza aver visto Jimin riaprire gli occhi, intesi?>.

Sia Taehuyng che San fanno spuntare sui loro visi un sorriso sornione:<sei un piccolo bastardo, adesso và da lei>

Con la morte nel cuore, mi avvicino a JImin e gli do un bacio pieno d'amore sul nasino a patata:<amore mio, aspettami non ti lascio solo, vado a vedere mio figlio come sta, va bene? Aspettami perché io ti aspetto, ti aspetterò per l'eternità> e dopo un'ultima occhiata al mio piccolo, esco fuori da quella stanza tanto grande quanto angusta.

Mi dirigo a passo pesante ma soprattutto a cuore pesante, verso la camera dove è stata ricoverata Helena, prendo un profondo respiro e mi addentro notando la sua figura perfetta seduta e rivolta a fissare il cielo quasi buio, costellato da sole stelle. Senza nemmeno guardarmi, sospira e mi sussurra:<ci avevo perso le speranze, sai? Quasi credevo non ti saresti fatto vedere>.

Avvicinandomi e sedendomi sulla sedia di fronte al letto, quasi non sbuffo:<Helena lo sai che sarei venuto, per nessuna ragione al mondo rischierei di non stare vicino al nostro bambino, semplicemente non credevo tu stessi male e di conseguenza ho ovviamente preferito rimanere vicino a Jimin che sta lottando tra la vita e la morte>.

Io sole.. tu luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora