capitolo 4- COSA SUCCEDE?

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POV JIMIN:

Quanto umiliante e straziante può essere la scena che mi si sta parando davanti agli occhi? Sono tornati tutti e stiamo pranzando, con Helena che ci fa anch'essa compagnia. È seduta vicinissima a Jk, le sfiora continuamente il braccio tatuato, si rannicchia contro il suo petto, quando ride per una battuta fatta da lui i suoi occhi brillano e sembrano due stelle luminose. Io ho sinceramente perso l'appetito e con le bacchette è più il cibo che metto da parte che quello che ingurgito. Hobi se ne accorge e mi dà un buffetto affettuoso dietro la testa, costringendomi a girare la testa verso di lui: <che succede ragazzino? Non hai fame? Sei già abbastanza magro, perché fare il digiuno?>, a parte che non mi vedo affatto magro siccome ho da sempre avuto problemi con il mio corpo, il mio peso e la mia stessa persona, ma mi impongo di rispondergli serenamente:<non è nulla, sono abituato a mangiare poco e poi stasera il mio amico sicuramente mi cucinerà un pasto caldo>. Hobi abbastanza interessato, mi chiede:<aspetta un attimo, per tuo amico intendi San, vero? L'idol degli ATEEZ?>, io sbalordito nel sapere che ormai la mia vita privata è conosciuta da parecchie persone sospiro:<sisi proprio lui. Non abitiamo insieme perché io ho bisogno dei miei spazi sennò fosse stato per lui si sarebbe già trasferito a casa mia o viceversa> e sbuffo ridendo insieme ad Hobi. La cosa esilarante è che mi accorgo, con la coda dell'occhio, che Jungkook non sta affatto ascoltando gli sproloqui della sua ragazza su quanto a lavoro sia stato faticoso ma sta origliando la conversazione mia e di J-hope, con un cipiglio evidente sul suo viso. Fingo di nulla, perché devo assolutamente impormi di smetterla di pensare a lui perché lui ormai ha la sua vita ed è felice soprattutto senza di me. Sono consapevole di amarlo, sono anche consapevole che lui sarà l'unica persona su questo mondo che amerò fino alla fine dei miei giorni e dei miei ultimi respiri ed è proprio per questa convinzione che devo stargli il più lontano possibile e non "infettarlo" con la nocività che mi pervade da sempre.

Dopo aver concluso i pasti, decidiamo di rimanere un'altra oretta per continuare a preparare la coreografia della canzone che diventerà la colonna sonora del nostro debutto, si chiama "DYNAMITE", è carina, allegra e frizzante; credo sia la tipica canzone che possa far diventare famoso un gruppo. Finite finalmente le prove ci apprestiamo ad andare negli spogliatoi per cambiarci e prepararci per andarcene, io intanto mi siedo su una panchina all'interno dello spogliatoio e digito il numero di San. Il telefono non fa in tempo a squillare una sola volta che la voce squillante del mio pazzo amico, risuona subito, inducendomi ad allontanare un po' il cellulare dall'orecchio per quanto urla:< 약혼자 (ovvero "fidanzato" in coreano, siamo soliti chiamarci così da quando siamo piccoli) allora, com'è andata oggi? Sono curiosissimo, infatti sono già pronto a correre a casa tua per festeggiare con tanto di quel pollo e di quella birra da dover a forza vomitare! AHAHAHAHA>è un pazzo, ed è per questo che lo adoro. Se non fosse per lui, adesso io sarei agonizzante in una pozza di lacrime creata da me stesso:<mmmh, preferirei non parlarne a telefono, non sto tanto bene e forse bere quintali di birra con te potrebbe aiutarmi a dimenticare per qualche attimo però non vorrei vomitare davvero, sai quanto odio farlo! Se succede stà sicuro che la colpa la do a te e poi sarai costretto ad accompagnarmi a lavoro ogni giorno!>sorrido, finalmente, dopo una giornata di stress, ansia, tristezza, grazie a lui riesco a sorridere. Dopo qualche minuto di chiacchiericcio inutile, stacchiamo la telefonata e ci diamo appuntamento per le otto di sera a casa mia. Nell'attimo in cui voglio riporre il cellulare in borsa mi rendo conto che Jungkook è fermo di fronte a me, appoggiato al muro con le braccia conserte, lasciando intravedere i muscoli dei suoi bicipiti. Ha un'aria scura in volto, sembra frustrato ma davvero questa volta non ho fatto nulla, anzi più cerco di evitarlo più mi sembra che lui voglia sfogare la sua rabbia e frustrazione su di me. Sostengo il suo sguardo e rimaniamo in silenzio per qualche secondo, fino a quando non sbuffa e muovendosi a passi molto lenti verso di me, non dice:<chi era? Il tuo amichetto?>io, terrorizzato non da quello che possa farmi, ma da come il mio cuore possa reagire alla sua vicinanza, cerco di alzarmi per allontanarmi ma lui mi raggiunge giusto in tempo per farmi sedere di nuovo e bloccarmi contro il muro, facendomi allargare le gambe e posizionando il suo ginocchio tra esse. Si mantiene sbattendo la mano destra contro il muro, col suo braccio che sfiora il mio viso e gradualmente, si avvicina a me, sussurrando:<allora? Cosa fai, non rispondi? Hai paura che la gente possa scoprire che sei "gay"?>. Mi chiedo il perché sia così meschino nei miei confronti, è vero che durante il liceo a causa mia ha quasi perso la sua reputazione ma mi sono allontanato da lui proprio per questo motivo e anche adesso, che lavoriamo insieme, faccio del tutto per non dargli alcun tipo di fastidio o lasciar intendere agli altri che ci conosciamo da anni. La mia voce, uscendo dalla mia gola però, non è così sicura e forte come l'avevo immaginata, anzi assume toni rochi e tremolanti:<non credo siano affari tuoi Jk di chi sia la persona che ha appena parlato al cellulare con me, piuttosto pensa alla tua fidanzata che è fuori ad aspettare che ti sbrighi per tornare insieme a casa>, lui di rimando ride, la sua risata è sinistra, malefica ma Dio, quanto mi eccita sentirlo ridere nel mio orecchio. Sono un pervertito? Può essere. Sono masochista? Questo è sicuro. Dopo aver riso di cuore, continua ad avvicinarsi sempre più, adesso le sue labbra toccano il mio lobo e parlando sembra quasi che la lingua lo stia sfiorando:<non è affar tuo di chi mi stia aspettando fuori di qui, pensa solo che da quando ti ho rivisto il mio obiettivo è renderti la vita impossibile, ogni giorno devi rimpiangere di aver scelto di entrare a far parte di questo gruppo e devi maledirmi. Vederti sorridere con qualcuno mi fa rabbia e non illuderti, non è perché io provi una qualche gelosia nei tuoi confronti; semplicemente voglio vederti piangere e sì, voglio che tu arrivi ad urlare persino il mio nome per maledirmi>.

Io sole.. tu luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora