capitolo 14: my story

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POV JIMIN:

Sono sempre più interdetto.

Più sono tra le braccia di Yoongi e più mi sento sbagliato, sporco, insulso.

Non mi sono mai definito una persona egoista e menefreghista, ho sempre messo prima i sentimenti degli altri rispetto ai miei e forse proprio questa mia prerogativa mi ha portato ad essere uno sfigato che è in grado sempre e solo di incassare colpi, rimanendone ferito e oltraggiato ed è proprio a causa di questi miei pensieri che mi ritrovo a staccarmi di colpo dal suo petto e dire:<scusami Yoon, scusami tanto ma io non posso farlo, ok? Non riesco ad usare una persona bella come te, per aiutarmi. Sento che devo uscirne autonomamente perché solo facendo così potrò dire definitivamente di essere "guarito". Spero tu rimarrai al mio fianco, come semplice amico e non di più e nel caso, un giorno non molto lontano, io riuscirò ad uscire da questo labirinto in cui è spaesato e disperso il mio cuore e tu sarai ancora lì ad attendermi, sarò più che felice ad accogliere il tuo calore. Per adesso posso solo consigliarti di guardare oltre e non soffermarti su questo piccolo guaio che sono. Ti chiedo solo di rimanermi vicino ma nel caso ti risulta troppo difficile allontanati, non voglio certo rovinare ciò che sei, ciò che trasmette il tuo animo puro> ed è vero, cazzo se non è vero. Non ho mai incontrato qualcuno capace di esprimere così i propri sentimenti, a discapito di tutto e tutti.

Sono onorato di aver conosciuto questa fantastica versione di Yoongi, questa spettacolare versione di un essere umano che non si lascia abbindolare dagli effimeri vizi e doveri che ci vengono imposti dalla vita.

Lui sembra quasi soffrire di questo distacco fisico improvviso dovuto dalla mia reazione di allontanamento:<sapevo tu fossi un ragazzo buono ma non fino a questo punto. Preferisci continuare a soffrire da solo pur di non ferirmi, come puoi chiedermi di non innamorarmi sempre più di te?> e subito dopo gli appare sul viso un sorriso quasi... triste.

Il suo sorriso diventa riflesso del mio stato d'animo:<Yoon.. Io non sono una persona buona. Io sono un disastro di persona, nessuno sa chi sono realmente, forse San perché ha vissuto la versione peggiore di me. Sono cresciuto come un orfano, un bambino non voluto, picchiato e seviziato dal proprio nonno che invece doveva semplicemente accudirlo e confortarlo per la perdita prematura dei genitori. A 5 anni avevo addosso più lividi e ossa rotte che baci e carezze. Ho dovuto imparare sin dalla tenera età a cucinarmi qualcosa per non morire di stenti, sono cresciuto con la consapevolezza di essere un mostro perché mio nonno mentre mi picchiava mi urlava di non essere degno di respirare ancora, di essere la causa della morte della sua amata figlia. Mi dava la colpa e sai Yoon? Anche io mi do la colpa. D'altronde se cresci con qualcuno che mentre ti picchia ti urla continuamente quelle parole, non finisci per crederci realmente?> mi fermo un attimo per prendere respiro e guardare ancora più intensamente negli occhi il mio interlocutore:<sono un mostro perché a causa mia i miei genitori quella notte di tempesta mi stavano portando in ospedale perché avevo un mal di pancia forte, loro tentavano di calmarmi ma io insistevo che dovevo andare dai dottori per prendere la medicina ma caso vuole che quella sera di pioggia forte, un ubriaco alla guida di un tir non si fermi allo stop e ci viene a finire addosso causando la morte sul colpo dei miei due genitori, mentre io me la sono cavata con una semplice gamba rotta e trauma cranico. Non avevo parenti prossimi se non il mio amabile nonnino che prima dell'incidente mi amava senza alcun limite. Dopo quella fottuta notte si è trasformato, ha cominciato a bere e nutrire rancore e odio verso di me, che ero una creatura indifesa e sofferente per la perdita dei suoi genitori> sono in preda alle lacrime, era da tempo che non parlavo di questa merda di situazione, di questi miei sentimenti repressi anzi azzarderei che forse, non ne avevo parlato mai con nessuno e Yoongi si accorge di questo mio tentennamento e mi consiglia di fermarmi se non me la sentissi di continuare, ma io sentivo che dovevo parlare, dovevo esternare tutti i miei sentimenti e paura una volta per tutte:<no Yoon ti prego, ne ho bisogno, ho bisogno di dire a qualcuno quello che più mi attanaglia e di raccontare chi sono veramente. Quindi per riprendere il discorso di prima.. Io sono cresciuto per anni subendo violenze sia fisiche che verbali da parte dell'unico parente che mi era rimasto in vita, dall'unico che avrebbe dovuto donarmi almeno un briciolo d'amore. Ero un involucro vuoto fino a quando poi non ho conosciuto San, l'unico bambino che ha avuto il coraggio di avvicinarsi a me che ero emarginato, solo, sporco, immondizia. Dopo essere stato picchiato per l'ennesima volta in seguito ad una sfuriata notturna di mio nonno, mi ritrovavo San che medicava le mie ferite e mi cullava tra le sue braccia o mi preparava dei pasti caldi. Era diventata ormai routine, almeno grazie a lui qualcosa è cambiata e ho cominciato a sorridere un po' e guardare il mondo con occhi speranzosi ed è in quel lasso di tempo che vidi lui, un bimbetto poco più grande di me, passare ogni giorno davanti la mia finestra. Lui era tutto ciò che io non potevo essere: bello, popolare, circondato sempre dai suoi genitori o i suoi amichetti, sorrideva sempre anche quel giorno che correndo cadde a terra e si sbucciò un ginocchio. Io mi sono preoccupato, cristo, avevo contusioni ovunque e persino una costola rotta ai tempi ma mi preoccupavo per quel bimbetto che si era sbucciato un ginocchio ma nonostante il sangue e il dolore, lui sorrideva e si rialzò ridendo e urlando contro i suoi amici che lo avevano lasciato indietro. Divenne un'abitudine, sai? Per anni, fino al liceo ho sempre guardato da lontano, crescere quel piccoletto e ogni volta diventava sempre più bello, solare ed intrigante. Lo ammiravo e mi sono riscoperto ad amarlo. Si può amare qualcuno anche se non lo conosci? Ma sinceramente, come potevo non conoscerlo? Sapevo tutto di lui. Conoscevo la sua famiglia, la sua cerchia di amici, sapevo quando era felice o qualcosa lo preoccupava, conoscevo le sue prime cotte, i suoi sorrisi, le sue movenze. Conoscevo tutto di lui ed è grazie a lui che io sono cresciuto e mi sono impegnato per diventare qualcuno. Danzavo e pensavo a lui, studiavo e pensavo a lui, fino a quando un giorno mi arriva una chiamata: dovevo diventare tutor di un ragazzo che aveva carenze in alcune materie quindi, visto e considerando che sgobbavo la notte per lavorare in un bar, perché non approfittarne per aiutare qualche studente con delle difficoltà in alcune discipline e automaticamente ricavarne del profitto? Sai però, il destino cosa mi ha riservato? Che quel ragazzo bisognoso di lezioni extra fosse il mio grande amore, il mio idolo, la mia fonte di speranza. Era lì, seduto a quel tavolino di un bar tutto sorridente che richiamava la mia attenzione. Non potevo crederci, Yoon.. Lui era lì. Credo tu possa capire di chi stia parlando, vero?>

Con un assenso, yoon mi fa capire che sì, aveva capito che io stessi parlando di Jungkook:<da quel momento in poi siamo diventati inseparabili, io mi innamoravo sempre di più ma tenevo a bada quei sentimenti scomodi e mostruosi siccome lui mi vedeva puramente come un fratellino da proteggere. Alcuni suoi atteggiamenti erano abbastanza ambigui, non mi lasciava avvicinare a nessuno e nessuno doveva avvicinarsi a me, un po' come adesso se non peggio. Lui però, poteva viversi serenamente le sue storie d'amore adolescenziale mentre io come il fesso soffrivo quando lui soffriva e sorridevo quando lui era felice perché la ragazza dei suoi sogni lo aveva risposto ad un messaggio. Nonostante il mio cuore sanguinava io avrei pagato con la mia morte per vederlo così, felice e soddisfatto. Non potevo pretendere di essere ricambiato, lui era perfetto, aveva una vita perfetta e non volevo che venisse macchiata dal fango sporco e malato che era la mia vita ed è per questo che quando a scuola cominciarono a circolare voci su una nostra presunta relazione io scoppiai, scoppiai perché lui non mi vedeva altro che un semplice amico ed io non potevo più resistere in quel limbo. Era un inferno e io vedevo che lui non voleva rischiare di perdere credibilità per stare al fianco di una nullità che lo amava ed io ero ben che disposto a lasciarlo andare per salvaguardare la sua immagine di fronte agli altri. Lo abbandonai o fui abbandonato, questo ancora devo capirlo ma sta di fatto che me ne andai perdendo per sempre quella speranza che da un po' albergava il mio cuore. Successivamente non c'ho capito più niente, sai? Mi sono perso, Cristo se non mi sono perso e nemmeno San è riuscito a recuperarmi. Mi è sempre stato vicino sia chiaro, ma era vicino ad una versione malata di Jimin: mi drogavo e mi ubriacavo per sopperire a quel sentimento pressante di mancanza e abbandono. Cominciai a lavorare in un night club per pagarmi la droga e sì, ero la stella di quel locale e mi facevo scopare da chiunque. Mi paghi? Bene, io ti do il culo, semplice. Sono stato una merda, allontanavo tutti coloro che volevano aiutarmi, allontanavo il me bambino che voleva riemergere e chiedere aiuto, allontanavo quel piccolo bambino che mi chiedeva di ritornare ad essere una persona migliore ma non ci riuscivo fino a quando non ho toccato il fondo: una sera, dopo l'ennesima scopata o violenza sessuale, nemmeno ricordo di quante violenze sessuali ho subito.. Decisi di porre fine alla mia inesorabile esistenza. Perché ero su questo mondo? Perché persone bellissime come i miei genitori, devono morire lasciando il posto ad una persona ignobile come me? Che utilità avevo? Jungkook se mi avesse visto mi avrebbe sicuramente schifato e odiato più del normale, quindi che senso aveva risvegliarsi? Ero pronto per impiccarmi, ero quasi riuscito a chiudere gli occhi per non riaprirli mai più ma San decise proprio quel giorno di usare le chiavi di riserva che gli diedi mesi prima per entrare e ritrovarsi dinanzi quella scena macabra. Non ricordo più nulla se non quello che accadde successivamente con tutta quella merda della disintossicazione, gli attacchi da parte di uno stalker impazzito. San però c'era, c'è sempre stato e se adesso io sono qui, a voler diventare un idol e diventare un uomo migliore è solo grazie ai suoi sacrifici. Adesso Yoon... dimmi, ti piaccio ancora?>.

Ormai piango a dirotto ma guardando la condizione in cui versa Yoongi capisco che a piangere e soffrire non sono solo io:<Jimin, mi piaci ancora di più perché non sei finto; mi piaci infinitamente perchè non se-..> ma non fa in tempo a finire la frase che mi sento tirare per un braccio lontano da lui e dalle sua figura che tenta di liberarmi da quella presa forte e quasi aggressiva.

Chi cazzo è che mi sta portando via? Chi cazzo è che mi sta sballottando come se fossi una bambola senza alcuna fottuta utilità? Mi giro irritato verso colui che mi sta tirando a sé in maniera incontrollata e il mio cuore perde un battito: Jungkook.



Ciao a tuttee,

ho pubblicato un pò in ritardo perchè il debutto di Jimin mi ha destabilizzata e per giorni, quando avevo un pò di tempo libero mi ritrovato a perdermi per ore su youtube. Comunque oggi per farmi perdonare, pubblicherò anche il prossimo capitolo ed ebbene sì, c'è una sorpresa solo che.. non sono molto brava a scrivere il tipo di scene un pò spinte, quindi spero voi siate clementi.

Ci sentiamo al prossimo capitolooo!!!

Io sole.. tu luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora