capitolo 13- bastard.

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POV JUNGKOOK:

Mentre mi appresto ad entrare in quella che ormai sembra essere diventata più una prigione che una casa, tutti i pensieri che affollano la mia mente mi stanno investendo come un uragano in tempesta. Il mio cuore non smette di martellarmi nel petto e le mie più grandi paure sembrano volersi affacciare da quella che è la piccola finestra presente nel mio cuore ed urlare di scappare il più lontano possibile da quelli che sono i miei più reconditi tormenti.

Jimin è la mia più grande paura. Lui lo è sempre stato.

Non ho mai amato così profondamente, in maniera così viscerale una persona e scherzo del destino, questa persona è un uomo.

Lui è tutto ciò che mia madre, da sempre, mi ha insegnato ad evitare proprio come un tempo si evitava la peste.

Lui è l'emblema stesso del peccato, secondo una visione del tutto malata e distorta.

Lui è tutto ciò da cui dovrei proteggermi ma so che queste sono convinzioni del tutto prive di fondamento perché ho capito, dopo molteplici sofferenze, che l'amore non è mai sbagliato, qualunque esso sia. L'amore è amore ed è il motore che governa questo mondo crudele e sporco.

Ho solo due fottuti rimpianti e il primo è quello di aver illuso quella povera ragazza che mi ha donato il suo cuore e la sua vita, che ha sopportato le mie continue lune storte e le mie "disfunzioni". Lei ha sopportato cose che nessun'altro al mondo sarebbe stato in grado di sopportare.

L'altro mio rimpianto, invece, è quello più straziante: aver rischiato di perdere definitivamente Jimin.

Il destino ha scelto di farmelo incontrare di nuovo, in circostanze del tutto fuori dal mio controllo e sarei stato un pezzo di merda codardo se avessi perso quest'opportunità di averlo con me, di farlo mio.

Adesso, però, è subentrata un'altra vita che deve essere tutelata, protetta ed amata e questa è la vita di mio figlio che nonostante non fosse atteso e voluto, nonostante io non mi senta all'altezza di poter essere responsabile di un altro essere così piccino e indifeso, devo assumermi tutto ciò che ne deriva da questa folle situazione. Varco la porta d'ingresso e non vedo nessuno dei miei amici nel salotto, evidentemente in seguito alle vicende accadute pochi attimi fa, hanno deciso di fare rientro nei propri appartamenti; decido dunque di entrare in camera "nostra" e mi ritrovo la figura di Helena seduta sul letto con le gambe incrociate e uno sguardo deluso.

Uno sguardo che se avesse potuto trafiggermi ora sarei già morto.

<Helena, ascolta io e te dobbiamo parlare. Scusami per come ho reagito prima, ma non mi biasimi certo, vero? Io ero sicurissimo che tu prendessi la pillola a causa dei tuoi problemi di salute e adesso invece, scopro che aspettiamo un bambino. Come aspetti che reagisca?>

Lei lentamente si alza e si avvicina a me, abbracciandomi, spezzando per la millesima volta la mia anima in quella fottuta serata di merda:<Jungkook lo so di aver sbagliato, ma nemmeno io mi sarei aspettata che quella sera avremmo finalmente fatto l'amore e di certo non mi sono ricordata in quel preciso momento di aver interrotto per un po' la cura. Non te ne ho parlato poiché eravamo entrambi molto occupati ma è successo proprio questo: il mio ginecologo mi ha consigliato di interrompere per un po' l'assunzione poiché sembrava mi procurasse allergia e per esserne certi abbiamo deciso di fare questa prova. Sono stata una stupida e incosciente a non averti avvisato ma ti prego, amore mio, non trattarmi più così. Sai io quanto abbia sofferto, i miei genitori mi hanno abbandonata, sono cresciuta in una famiglia affidataria che non mi ha mai voluta bene e dopo tanto tempo ho incontrato te e finalmente il mondo sembrava volesse sorridermi. Adesso che aspettiamo il frutto del nostro amore, non posso perderti Jungkook. Io non ti ho lasciato solo e mi auguro che tu ora che ho bisogno di te non mi lasca da sola>.

Io sole.. tu luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora