Capitolo 11- pathetic.

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POV JIMIN:

Questa è stata una delle serate migliori della mia vita, tutta la tristezza, il timore e tutto quei sentimenti di impotenza che albergavano in me, sembrano essersi dissolti tra le braccia dell'uomo che da sempre è stato un misto di tormento e salvezza per me.

Dopo esserci giurati "amicizia" eterna e dopo esserci entrambi perdonati, abbiamo deciso di guardare un film della Marvel, con la promessa che avremmo recuperato tutti i film della saga che non abbiamo potuto vedere insieme poiché Jk ne esce follemente pazzo, infatti ha una passione sfrenata per Iron Man e noto con piacere, che nessuna delle sue passioni col tempo, si sono affievolite. È lo stesso Jungkook di sempre, solo più maturo e più figo. Sì lo so, abbiamo pattuito che la nostra non sarebbe stata altro che una semplice amicizia ma io non posso decidere per il mio cuore, se lui vuole battere ad un suo sussurro, ad un suo sguardo, a un suo respiro.. come posso costringerlo a zittirsi?

Non posso.

Sarebbe come chiedere agli uccelli di smettere di cinguettare al sorgere della primavera.

Sarebbe come obbligare un neonato ad abituarsi all'assenza delle cure materne.

Sarebbe come smettere di respirare.

Tuttavia la sua sola presenza, qui, di fianco a me, mi tranquillizza e mi fa sentire VIVO.

Con dispiacere noto che, l'orario visibile sull'orologio appeso alla parete di fronte a noi, segna la mezzanotte inoltrata e domani mattina ci aspetta una schedule piena di impegni tra registrazioni e apparizioni in pubblico, inoltre il mio viso è già inguardabile di suo, se mi nego anche qualche ora di sonno la situazione non può far altro che peggiorare e di conseguenza mi giro verso il mio "migliore amico" ma lo scorgo già a fissarmi senza alcun ritegno.

Jungkook se mi guardi così più che tuo amico posso apparire come portata principale e dessert della tua fottuta cena.

Arrossisco ma fingo di nulla:<allora..amico mio.. che ne dici? Vogliamo andare a dormire? Domani ci aspetta una lunga ed estenuante giornata tanto che mi sento già stanco> e fingo di ridere per nascondermi dietro l'imbarazzo e un minimo di eccitazione di fronte a tutti quegli sguardi che nascondono sentimenti ben radicati in lui. Jungkook sembra risvegliarsi dal suo momento alquanto stralunato e sorridendomi mi dice:<il padrone di casa sei tu, bhè se hai una maglia da prestarmi mi farebbe comodo, non riesco a dormire con i panni che hanno sfiorato quel bastardo che ha tentato di ammazzarti> ringhia e nei suoi occhi passa un lampo di pura rabbia. Per un attimo rabbrividisco perché solo adesso sto effettivamente metabolizzando che ho rischiato di morire per mano di uno sconosciuto al quale io non so bene che tipo di torto gli abbia fatto per subire tutte queste angherie.

Smetto di pensarci e mi alzo, conducendo Jungkook in camera mia (dove per fortuna ci sono due letti singoli e dico per fortuna sia per la mia sanità mentale che per la sua incolumità) apro l'armadio e gli lancio una t-shirt nera che a me va grande di almeno 3 o 4 taglie. Adoro vestirmi comodo, infatti nel mio armadio sono quasi più capi di abbigliamento così pratici che quelli aderenti e attillati, anche perché il mio subconscio mi tormenta ricordandomi che un pantalone attillato con una camicia elegante, non faranno di me una bomba sexy.

Mostro al mio amico il letto dove questa notte dormirà e successivamente io invece mi fiondo nel mio, spegnendo la luce e affondando finalmente la testa sul cuscino. Dopo qualche secondo sento mormorare al coniglio una parola come "buonanotte" e subito dopo percepire il suo respiro pesante, segno che si è addormentato. Come cazzo fa ad addormentarsi così velocemente? Bhè la mia coscienza bastarda mi ricorda che quello che ha in camera l'oggetto dei suoi desideri sono io e non il contrario ma ok, fingo di non nulla e zittisco quella bastarda che tormenta i miei pensieri.

Io sole.. tu luna.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora