Anime nel buio e costellazioni

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Neve scappò via sfrecciando, senza nemmeno aspettare un attimo dopo essersi liberata di due orchi stendendoli a terra

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Neve scappò via sfrecciando, senza nemmeno aspettare un attimo dopo essersi liberata di due orchi stendendoli a terra.
Zoccoli anteriori, corpo impennato, sguardo deciso lanciato a Simone.
Il suo padrone era ancora in un pessimo stato, aveva perso i sensi dopo la botta.
Uno dei due orchi, al contrario era rimasto a terra senza potersi più rialzare ed era stato anche morso.
Soddisfatta, la cavalla quindi era corsa via: attraversò l'intero tragitto a ritroso, cercando di riconoscere gli alberi, l'odore, la terra sotto gli zoccoli.
Finalmente, arrivata al campo da bivacco, nitrì forte, irrequieta.
Alcuni soldati attorno al fuoco si alzarono, mentre tre guardie si alzavano. Fëanor era tra queste. Appena riconobbe il cavallo, l'espressione si fece cupa e preoccupata.
Cercò di calmarla come poteva, afferrandola per le briglie e accarezzandole il pelo col palmo della mano. Le sussurrò, subito dopo, chiedendogli del suo padrone:

« Manke naa Iuel? »

Dov'è lui?

Neve non rispose, ma continuò a nitrire con più frequenza, come se cercasse di comunicare in una lingua a Fëanor ignota. « Calma, calma »

Quella scena, così come la precedente, aveva scosso Manuel, il quale si era alzato di scatto e stava osservando le altre due guardie parlare fra di loro completamente sbigottite.

« Dobbiamo fare qualcosa! »

« Se è arrivata fin qui da sola, vuol dire che lui è in pericolo » mormorò Fëanor serrando gli occhi.

« Non solo lui, Fëanor, » rispose Amras incupendosi « ti ricordo che non è andato da solo »

« Non significa nulla, anche se gli altri due cavalli non sono tornati! » alzò la voce Fëanor serrando una mano in un pugno.

Le altre due guardie inghiottirono saliva e si ammutolirono subito. Fëanor cercò di recuperare la calma, gli occhi verdi che diventavano due steli d'erba infuocati, mentre Neve stava guardando da un'altra parte.
Gli occhi globosi neri si specchiarono in quelli del soldato, ancora in piedi a guardare le guardie giocare con la vita del principe.
Manuel sembrò avvertire tutta la tensione nello sguardo della cavalla e distolse subito i suoi. Quella che doveva essere simile a un imprecazione in lingua elfica, uscì fuori dalle labbra della guardia.

« Dobbiamo pensare a un piano » continuò poi meno travolto, Fëanor, massaggiandosi una tempia « se fosse stato rapito, se fossero stati presi tutti e tre, ci toccherebbe partire coi rinforzi. È uno stupido, non ha portato con sé nemmeno un'arma... Preparate i soldati migliori! »

Diede l'ordine e Amras e l'altra guardia si mossero, almeno fino a quando Manuel non avanzò.

« Non credo sia una buona idea » mormorò diretto il soldato, non chinò neanche il capo mentre si rivolgeva direttamente a Fëanor « metteremmo a rischio gli uomini »

« Chi sei tu per dare ordini a noi? » buttò fuori Amras, il cui petto gonfio, venne fermato dal braccio di Fëanor.

« Dico solo che non c'è tempo! »

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