Essere a Nord, Sud, Ovest, essere da un'altra parte e dovunque.
Il pensiero poteva per illusione altrui essere in tutti i posti, ma era rivolto da tutt'altra direzione, in quei giorni di preparazione alla rotta da cambiare e perseguire.
Non era nelle corde di un principe perdersi così tanto in pensieri che non includevano rotte, decisioni politiche, approvvigionamenti per l'esercito.
L'unica vera cosa a cui prestava la sua attenzione e la cui voglia non mancava di aumentare in quei giorni di rifocillamento, mappe da studiare, ricadeva tutta quanta su Manuel.Simone era certo di dover scindere le due cose e riusciva anche a farlo, sfuggendo per un paio d'ore al giorno dagli occhi verde accecanti di Fëanor o dalle riprese di Ingrid (nonostante lei avesse capito che la questione avesse a che fare con i tumulti del cuore) e dai globi neri della sua amica che però sapeva, quali fossero le sue "mete".
Ogni volta che poteva e ne aveva occasione, Simone rifugiava in quel luogo solito - che fosse la mattina, che fosse la sera dopo cena - dove sapeva di poter trovare un sorriso caldo e un respiro che sapeva di menta piperita. Era come se la guerra si archiviasse in quegli istanti e lasciasse spazio alla piena stagione estiva che prendeva tutto l'ambiente con sé.
La natura lo abbracciava e lui la ringraziava rispettoso e calandosi piano in questa senza far rumore. I primi rovi spuntavano colmi di bacche, le prime piante grasse si crogiolavano sotto i raggi caldi, l'erba veniva calpestata e respirava una volta libera dal passo e i primi sospiri di un elfo libero momentaneamente da doveri politici e decisivi, afferravano tutte quelle cose che lo circondavano con gratitudine. Tutte quelle cose più Manuel che si fece trovare con una mela che teneva abilmente tra le mani.Quando quella mattina lo vide arrivare, quell'uomo bello e agile, si alzò lasciando che la mela rotolasse incurante a terra e che raggiungesse gli zoccoli neri e pelosi di Maximus a pochi metri.
La distrazione del padrone lasciò che il cavallo infatti, non esitasse a rifiutare una facile primizia offerta. Maximus la accettò goliardico, senza doversi neanche sforzare o mettere in pratica la sua indole composta per lo più da gelosi capricci.« Scusa se ci ho messo tanto, » Simone parlò concitato non prestando attenzione alle sue labbra che correvano, mentre Manuel si scotolava veloce la poca terra dai pantaloni « ma ero sotto le grinfie di Amras e Fëan- »
Fu quasi una prova restare vivi, sotto l'attenzione di Manuel che non perse un secondo per fargli capire ormai, che della sua "natura" e quotidianità, faceva parte anche lui. Fu una prova difficile non continuare a baciarlo ancora e ancora, - come facevano da giorni ormai - prima di sedersi entrambi poco distanti dal manto nero di Maximus che ora sembrava nettamente più imbronciato.
Quello non sfuggì proprio all'attenzione dell'elfo, accarezzava distratto le linee della mano di Manuel e guardava in basso.
Simone aveva chiesto a un soldato di badare a Neve mentre era via per occuparsi delle pratiche militari.
Pensò di aver fatto solo bene: l'ultima volta la sua amica non aveva fatto che scappare alla sua vista e disobbedirgli per Maximus, trovandola vicino alla tenda di Manuel.
Sarebbe stato un rischio continuare a chiederle di non fuggire via da sotto il suo naso, almeno durante il giorno.
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Eärendil - l'incontro di due mondi ⚔️
FantasiSei un elfo, sei un soldato, sei un comandante. Si ripetè in testa prima di approcciarsi all'altra metà del suo stesso esercito. Invece che sciolto, Simone risultò rigido di fronte alla vista di quell'intero schieramento, composto da facce sconosciu...