Theled.
Appena aprì gli occhi, Simone dovette sbattere le palpebre più volte per capire dove si trovava. La confusione durò un breve attimo, giusto il tempo di percepire il bianco in cotone dello spazio che lo circondava, dell'odore tipico d'erba e il rumore del suo stesso respiro. Le dita toccavano una superficie sottile sotto di se e sopra il suo naso la struttura della tenda era riconoscibile. Ciò che invece gli sembrò strano fu recuperare le ultime immagini prima di cadere a terra, il buio in cui erano piombati i suoi occhi. Simone alzò un braccio e subito una forza esterna si oppose alla sua, una mano candida, con qualche ruga ma gentile. Gli occhi di Simone incontrarono quelli di Ingrid.
« Bentornato in questo mondo, fairë » gli rivolse appena uno sguardo di sollievo prima di armeggiare con quello che a Simone parve dapprima una lama sottile, poi osservò meglio.
La donna seguì i suoi occhi, alcune dita ricoperte di sangue che vennero sciacquate in una tinozza affianco alla sua figura, per terra. « Speravo che non ti svegliassi prima di farmi intervenire, volevo risparmiartelo » sospirò la guaritrice, asciugandosi le mani sulla veste e afferrando quello che aveva tutta l'aria di essere un ago ricavato dall'osso di qualche animale « e risparmiarmi i tuoi lamenti, ma qui c'è un bel taglio da ricucire e sono un'esperta in questo genere di cose. »
Taglio.
Simone sfuggì alla presa della donna - che non stringeva ma che era abbastanza salda sul suo polso - per tastarsi il fianco con la mano libera, salendo piano con le dita riuscì a toccare la propria pelle scoperta, ora fattasi ancora più fredda del solito: la corazza era stata tolta, così come la cotta di maglia. Un solco - non sapeva neanche lui affermare quanto fosse lungo o profondo - gli tracciava il costato destro.
L'orco che ho affrontato.
Annuì a se stesso e socchiuse gli occhi.
Hai salvato una donna. Nessun senso di colpa.
« Gli altri... gli uomini come stanno? » chiese invece.
« Se ne stanno occupando le altre, ma ne abbiamo persi pochi. Poco fa ho dovuto occuparmi di una situazione ben peggiore della tua, Simone »
« E gli orchi? »
« Credo di aver sentito che alcuni sopravvissuti abbiano battuto in ritirata...»
Simone cercò di sorridere pensando a quella piccola notizia. Non sapeva esattamente cosa potesse essere successo dopo che era venuto meno sul campo. Ecco perché, pensò quanto meno di alzarsi e mettersi seduto col corpo, ma Ingrid glielo impedì ributtando in giù il suo corpo, disteso alla bell'è meglio su un doppio lenzuolo.
« Sei svenuto, cerchiamo di evitare che si ripeta, mh? »
E così, con quel tono che gli ricordò la donna dai capelli neri e splendida nelle sue memorie, Simone obbedì, senza discutere. « Prima ti ricucio e prima potrai muoverti e mangiare. Lascia fare a me, non ci vorrà molto.»
Simone annuì lentamente.
« Dovrei vedere come stanno gli altri, devo sapere di Beren, Amras...»
La sua testa poi per uno strano scherzo del destino gli proiettò davanti l'immagine del soldato riccio che poco prima dell'inizio della battaglia aveva visto abbracciarsi con la sua compagna, confortarla o venire confortato.
« Lo farai dopo, se non chiuderò la ferita si infetterà. » ribadì diplomatica Ingrid, distraendolo poco dopo da quel pensiero.
Simone scosse la testa.« Va bene ma Ingrid, parlami però...mentre lo fai » suggerì Simone con un tono abbastanza rassegnato. Sospirò poi, consapevole che tutte le sue ferite da bambino non consistevano in qualcosa di simile. Qualche livido, qualche piccolo taglio su un pollice... o una semplice storta.
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Eärendil - l'incontro di due mondi ⚔️
FantasíaSei un elfo, sei un soldato, sei un comandante. Si ripetè in testa prima di approcciarsi all'altra metà del suo stesso esercito. Invece che sciolto, Simone risultò rigido di fronte alla vista di quell'intero schieramento, composto da facce sconosciu...