Laer
Estate di molti anni prima.
« Mamma, dove stiamo andando? »
Simone chiese con quel piglio di curiosità fulminante, mentre muoveva le gambe in avanti, tenendosi al dito di Cora. L'altra mano era ferma sugli occhi, come gli aveva detto di fare sua madre.
« Vedrai, tu non sbirciare. »
Non sapeva esattamente il colore del cielo, erano usciti per raccogliere le more, agosto era il mese ideale per dare sfogo ai dolci o alla marmellata che sua madre usava preparargli con l'aiuto sapiente ed espero di Ingrid, una curatrice del posto che visitava il palazzo almeno due volte a settimana.
« Mamma però fa caldo, quando torniamo a casa? »
« So che sei ansioso, ma ne varrà la pena. »
« Mamma, cosa significa essere ansioso? »
Cora ridacchiò sonora per quel mondo di perché che costellava le sue giornate, le sue risposte a tavola con Elrohir e le sue richieste più acute.« Te lo spiegherò una volta tornati a casa.»
Una volta arrivati sul posto si accovacciò dietro Simone reggendogli i fianchi.
« Ecco, ora puoi guardare. »
Il piccolo elfo aprì gli occhi, incontrando una radura con una distesa di acqua appena toccata dalla luce del sole, a riflettercisi dentro.
Prendeva un colore strano sull'aranciato e il giallo, innaturale, ma non per questo meno d'effetto. Non un filo di vento mosse il pelo della superficie del lago. Si chiese come mai non aveva mai visto un posto del genere vicino casa e come mai ci fossero arrivati proprio dopo aver passato due ore a raccogliere la frutta.« Prima di tornare, possiamo farci un bagno per rinfrescarci un po' stellina mia, che dici? »
Il cesto con le more venne messo al sicuro sotto le radici di un albero, con un panno pulito che Cora tirò fuori dalla tasca della veste lunga, color prugna.
« Nel lago?» fece eco Simone incerto.
Cora si liberò della veste pesante, lasciando solo la sottana di lino, ricamata sul davanti.
« Non dirmi che hai paura. »
Il piccolo elfo restrinse le labbra. Un piede scavò con indosso quella scarpa fina e intrecciata sulla punta, quasi dentro la terra.
« Un po' sì.» mormorò incerto.
Cora si mosse appena per guardarlo meglio in viso.
« Simone, hai cinque anni ormai » disse dolce e armoniosa, l'eco di un canto da una semplice bocca umana « è giusto che prima o poi tu impari a nuotare. Così come ad usare l'arco o a leggere.»
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Eärendil - l'incontro di due mondi ⚔️
FantasiaSei un elfo, sei un soldato, sei un comandante. Si ripetè in testa prima di approcciarsi all'altra metà del suo stesso esercito. Invece che sciolto, Simone risultò rigido di fronte alla vista di quell'intero schieramento, composto da facce sconosciu...