Rieccoci, dopo ere geologiche come ci eravamo lasciati, ricordate?
Ho una piccola informazione da dare, da ora in poi per quasi ogni termine in lingua elfica troverete una piccola leggenda con la traduzione a fine (più o meno) del capitolo, in modo da avere più chiarezza. Ricordo che i termini sono quasi tutti letterali - c'è sempre uno studio abbastanza curioso dietro.
No more to say,
grazie per l'attesa ❤️
Clò.
Dormi bene
In quel piccolo spazio si percepiva solo il rumore di due fiati: uno più fiacco e l'altro più presente e vigoroso che per vicinanza cercava di rafforzare il primo.
Non c'era modo di dire quanto tempo Simone e Manuel trascorsero stretti l'uno all'altro.
Simone cercò di consolarlo e infondergli fiducia - al di là di quello che era successo - gli toccava cadenzando i suoi movimenti, quei capelli ormai più umidi e attaccati, cercava di non cadere in zone del suo corpo che potevano fargli male per via delle percosse. Già con quelle poche occhiate aveva immaginato cosa avevano potuto fare al suo corpo, spezzandolo da dentro e da fuori. L'elfo deglutì e ingoiò saliva, quelle immagini non erano la via migliore per rimanere saldi, ma era innegabile che la sua fiacchezza derivava anche da quello oltre che dalla mancanza di acqua e cibo. Così, lo strinse a sé ancora un po', fino a quando non si accertò che Manuel fosse sveglio e non si fosse assopito in quella bolla protettiva. Simone gli alzò il viso con le mani e gli parlò piano, quasi in un sussurro, per evitare di recargli disturbo.« Manuel riesci... ce la fai a camminare? »
Manuel rispose con una leggera smorfia. « Ti aiuto io, » l'altro provò a rassicurarlo tutto d'un fiato « però dobbiamo provare. »
Manuel replicò annuendo poco convinto col capo.
Tentò di far forza e leva sulle gambe, il corpo si alzava a fatica e Simone lo sostenne, con riflessi pronti, da sotto le ascelle, raggiungendolo subito dopo. La base d'appoggio per la sua schiena era ancora quel tronco d'albero simile a un palo di ferro. Rimasero in piedi così a guardarsi, senza aver fretta.« Piano, non devi muoverti subito, non forzarti. Quando te la senti. »
Il volto dell'altro contrito in un'espressione vulnerabile, di rassegnazione. Se avesse potuto ritornare a steso a terra, Manuel lo avrebbe fatto.
Simone provò a non farsi scoraggiare da quel sentimento negativo, così da quando era stato anche lui rinchiuso lì, collo proteso e bocca pronta, gli stampò un bacio sulle sue labbra. Leggero e dolce, prolungò il contatto senza sentire nessuna colpa questa volta.
Non c'era tanta luce e gli occhi di Manuel erano stanchi, infatti fece un solo sorriso. Piccolo, ma efficace a far capire all'elfo che era servito a qualcosa.« Con calma, non c'è fretta. Io credo in te. »
Manuel annuiva ancora. Si lanciò provando a spostare una delle braccia di Simone e avanzò barcollando. Fu strano ripristinare le gambe addormentate e stanche. Il suo corpo costruì una traiettoria di soli due passi che gli costarono uno sforzo non indifferente. Il terzo, subì lo sbilanciamento di equilibrio, le ginocchia tremarono. Simone lo afferrò saldo dai fianchi prima che ricadesse a terra.
Manuel mormorò qualcosa che l'altro non afferrò, forse un lamento di delusione.
« Bravissimo, » gli sussurrò, poggiando la guancia alla sua « bravissimo Manuel, che ne dici se continuiamo un po' insieme, mh? »
Simone girò veloce dalla sua posizione, il suo braccio attorno alle spalle e la mano prese la sua, cerchiata sul polso. Aggrappandosi a lui, Manuel cominciò a girare piano attorno al piccolo spazio angusto e fetido, riacquistando anche se poca, di nuovo mobilità alle gambe. Ad ogni passo stentato, Simone sentiva Manuel stringere più forte la presa.
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Eärendil - l'incontro di due mondi ⚔️
FantasySei un elfo, sei un soldato, sei un comandante. Si ripetè in testa prima di approcciarsi all'altra metà del suo stesso esercito. Invece che sciolto, Simone risultò rigido di fronte alla vista di quell'intero schieramento, composto da facce sconosciu...