Nota autrice:
Care ragazze/i,ora vi scoccio un pochino hihihi🙈
Questo è praticamente il punto cruciale della storia,credo sia uno dei capitoli più belli in assoluto.
Siccome ci stiamo avvicinando verso 'il grande momento' vorrei chiedervi se mi potreste fare un po di pubblicità,o se avete dei consigli.
Il fatto è che ho poche visualizzazioni e questa storia significa moltissimo per me.
Detto ció,buona lettura!
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"N-non lo so.."
Come non lo so? Sei solo uno stronzo puttaniere inutile per la società.
"Raccontami tutto Sasha e togliti questo peso,se vuoi dopo lo faró anche io" sospira. Mi sento come quando il buono e il cattivo si trovano alla resa dei conti e cominciano a parlare delle loro vite solo che mi rimane una domanda:chi è il cattivo?
Ringrazio Carolina per non esserci,sto per svelare uno dei miei più profondi segreti al mio peggior nemico,non ci posso credere.
Da quando sono così debole?
Sarà per il supporto sguardo dolce e comprensivo ma mi metto in piedo su una sedia e prendo un libro di geografia sulle scaffale.
Lo guardo scendendo. Ha una buffa faccia stranita e curiosa che sono ormai costretta a soddisfare.
Cerco la pagine giusta e punto un dito su un punto della cartina che designa una piccola zona vicino ai monti Urali.
"Questa è Ekatimburg,la cittadina dove nacque mio padre. Lui..era un uomo estremamente cupo e introverso" dico,fissando una sua foto che lo ritrae in divisa da militare.
Levi si siede accanto a me sul letto e mi stringe la mano come per confortarmi. Continuando a non capire il suo improvviso interesse verso di me continuo il racconto.
"Mia madre invece,era profondamente innamorata di lui,la sua personalità misteriosa la attraeva come a te attrae il pericolo di essere espluso" ridacchia.
"Si incontrarono e dopo alcune settimane di fidanzamento scapparono dal piccolo paese russo e si trasferirono in Alabama,e si sposarono."
"E tu soffri per questo Kroskij?" mi schernisce.
"Zitto! Non ho nemmeno cominciato!" lo fulmino. Abbassa lo sguardo e io continuo. "Il loro matrimonio scorreva spensierato e si rafforzó con la nascita di me e mia sorella. Poi un giorno mio padre co-comincio a bere.." mi scende una lacrima che asciugo in fretta. "Appena lui e mia madre cominciavano a discutere lui urlava e poi se ne andava nel bar affianco sbattendo la porta,era incontrollabile" mi stringe la mano e mi accarezza il palmo con il pollice cercando di rendermi la cosa più facile,ma non ha nemmeno idea di quanto sia difficile.
"Mia madre decise così di rinnegare i forti sentimenti che la legavano a quel freddo uomo russo e scelse me e mia sorella.
Un giorno,mentre mio padre era a lavoro preparó le nostre valigie e prenotó un volo per la Russia,dove saremmo rimaste dai miei nonni. Poi ci fece un discorso,dicendoci che papà aveva ottenuto un nuovo lavoro e che non lo avremmo rivisto per un po..io sapevo la verità ma mentii per mia sorella." annuisce guardandomi e mi fa cenno di continuare,stringo i denti e parlo velocemente.
"Purtroppo mio padre ci scoprì,era come al solito completamente ubriaco. Prese un coltello e si avvicinó a mia madre in modo minaccioso;lei chiedeva pietà,gli diceva che stava pensando solo alla nostra salute,che lo amava,piangeva. Lui le urlava addosso e le tiró uno schiaffo. Sapevo cosa sarebbe successo di lì a poco così presi per mano mia sorella e cominciai a correre. Lei chiamava a gran voce mia madre e io le urlavo di smetterla,le dicevo che mia madre non sarebbe venuta,mai."
Singhiozzo e mi butto fra le sue braccia.
"I-i miei genitori non li ho più rivisti. Ma non hanno fatto molto per ritrovarci,corpo vivo permettendo."
"Mi dispiace Sash.." mi accarezza i capelli mentre piango sul suo petto.
"Non è colpa tua,non voglio la tua pietà."
"S-si ma.."
"Mia madre è stata debole,mio padre ne ha approfittato. Ecco perchè 'sono allergica al gene maschile'"
sospira e mi bacia i capelli,è dolce..suppongo.
"Tua sorella?"
"Abbiamo passato alcuni anni in un orfanotrofio in Alabama,l'hanno adottata e io sono rimasta lì finchè non mi hanno accettato in questa scuola"
"Ora capisco tutto,ma perchè sei scappata via piangendo appena ti ho chiamato principessina?"
"M-mio padre m-mi chia-chiamava sempre co-così dicen-do-mi che..che avrei tro-trovato un principe"
"Oh,piccola mi dispiace"
Faccio un mezzo come a dire 'non fa nulla' ma il realtà fa,fa molto. Sono prigioniera di un passato senza futuro che mi sta rovinando il presente.
"T-tu invece?" mi appoggio al suo petto sorprendentemente comodo zittendo tutte le vocine che mi urlano di non abbandonarmi a lui.
"Vuoi che ti racconti la mia storia? Ebbene non è così interessante,è più altro triste..a volte penso che la natura mi abbia preso di mira."
Non sa quanto lo capisca..
"Mio padre,come si nota dal mio cognome,è francese. Un nobile per la precisione" dice,con sdegno.
Faccio incrociare le nostre dita per confortarlo,come ha fatto lui prima con me.
"Mia madre invece,era americana..fu un amore difficile e passionale che fece nascere me.
Il giorno del parto mio padre lo riteneva come l'inizio di una nuova vita proiettata verso la sua nuova famiglia,mai si sarebbe immaginato che la sua donna sarebbe morta per dare alla luce il loro futuro."
ingoio la saliva e lo abbraccio,lui ricambia e continua.
"Quando lo seppe mi rinnegó in tutto e per tutto,per lui ero la causa della morte della sua amata e mi abbandonó all'ospedale..concedendomi a malapena il suo cognome e una quota di mantenimento nel rispetto dei voleri di mia madre. Passai il resto dell'infanzia tra famiglie spaventate dal mio temperamento burbero,orfanotrofi e...ragazze. Ero così bisognoso di affetto che accettavo anche le storie da una notte"
All'improvviso mi sento male per lui,credo siano sensi di colpa..
"M-mi dispace d-di.."
"Hey,shh anche io ti ho trattato male,ti ho sempre considerato una mocciosa montata. Non sapevo facessi i tuoi discorsi per far vivere bene le persone come tu non hai mai potuto fare." Alzo lo sguardo e vedo che ha gli occhi rossi di pianto. Non so perchè ma lo sto facendo ma mi avvicino e gli bacio dolcemente la guancia. Ci guardiamo,siamo faccia a faccia. Ma stavolta non per picchiarci.
"I-io credo.."
La porta si apre bruscamente e interrompe il nostro discorso.
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|La sottile linea tra amore e odio|
RomanceLei non era la classica ragazza. E lui non era il classico ragazzo. Erano così diversi dal resto del mondo che non potevano non innamorarsi. Erano matti,matti da legare. Lei dedicava la vita agli altri,senza sapere chi fosse. Lui la prendeva nel be...