capitolo 16

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la neve era l'ultimo dei miei problemi in quel momento.
così corsi fuori e,con il volto rigato dalla lacrime cominciai a prendere a pugni il petto di Levi.
non so con precisione cosa abbia fatto lui,ma so che caddi,stordita dal cambiamento di temperatura e dalle troppe emozioni contrastanti.
"sai cos'è successo?"
"non ne ho idea Thomas,all'improvviso è corsa verso di me e ha cominciato a colpirmi. aveva in mano un muffin..credo che abbia frainteso tutto"
sentivo le voci del traditore e di quello che doveva essere il mio migliore amico,ma non distintamente.
ere come se avessi avuto i condotti uditivi tappati dall'ovatta.
il tempo era scandito come da un potente basso,e la testa mi girava anche se ero distesa.
aprii lentamente gli occhi,dopo svariati tentativi e vidi il trio che mi osservava.
Levi seduto sulla finestra,Thomas che teneva una delle mie mani nelle sue e Carolina in lacrime sulla poltrona.
appena si accorsero che mi ero svegliata si precipitarono tutti accanto a me.
"come stai?"
"cosa ti succede?"
"perchè ti sei comportata in quel modo con Levi?"
ma io avevo lo sguardo fisso di lui.
mi guardava preoccupato e vagamente curioso.
nessuna traccia di pentimento.
non risposi,così a un certo punto Thomas si alzó e andó a prendermi un bicchiere d'acqua alla macchinetta fuori dall'infermeria.
un particolare mi colpì.
la cintura che portava.
quella che Carolina aveva dato a Levi.
era per Thomas,non sua.
e le lacrime che non mi ero accorta di piangere si fermarono.
singhiozzando mi misi seduta e sorrisi leggermente alla mia migliore amica che mi guardava pentita per qualcosa che non aveva fatto.
"e così..tu e Thomas siete uniti in tutti i sensi ora?" le accarezzai i capelli.
arrossì abbassando lo sguardo.
feci un cenno a Levi con la testa per farlo uscire e mimai un 'ci vediamo dopo'.
scosse la testa ridacchiando e uscì con le mani in tasca.
"io..wow,non ti sono stata molto vicino in questo periodo..scusa"
la abbracciai aspettandomi un rifiuto,ma in cambio sentii le sue mani sotto le mie braccia che mi stringevano.
"ehi..tranquilla. nemmeno io ho fatto grandi sforzi per stare con te"
il vuoto che sentivo nel mio cuore si stava via via riempiendo.
"mi sei mancata tanto"
"sei..una persona così ogliosa" ridacchió "ti tieni tutto dentro convinta che ce la farai da sola. ma io ci tengo a te,e voglio essere partecipe della tua vita."
mi lesse nel pensiero,straordinariamente.
"e non dire che mi annoieresti,io sono qui per te."
mi colse di sorpresa quel giorno.
era come se mi avesse abbracciato da dietro,senza preavviso.
un gesto d'affetto non richiesto,questo ti convince che c'è ancora speranza per te.
e lei era l'unica amica che ci fosse mai stata per così tanto tempo,dopo così tanti sbagli.
"ti voglio bene" mi sussuró,facendomi tornare alla mente tanti,troppi ricordi.

*flashback*

"Sasha,Sasha!"
sentii la sua voce squillante e sorrisi,girandomi.
Magda mi guardava dall'altalena.
"divertiti piccina" mi voltai dalla parte di mia madre,che mi sorrideva.
i suoi occhi verdi e limpidi trasmettevano tranquillità.
la disordinata crocchia in cui erano racchiusi i suoi capelli e la divisa verde acqua la mostravano pronta a un'altra giornata all'ospedale.
mi stampó un bacio sui capelli.
"oggi pomeriggio ti viene a prendere papà"
"digli di portarmi Pappoto!" le urlai correndo verso la mia migliore amica del tempo.
il mio orsacchiotto era il primo pensiero che poteva sfiorarmi.
"va bene piccina!"  le sentii ribadire in lontananza.
"ehi Magda!" le sorrisi,coi pochi denti che ancora mi restavano.
"Sashaa!" sorrise stringendomi forte.
"ti voglio bene" sussurró entusiasta.

*fine flashback*

le parole di quella bambina felice mi tornarono alla mente.
"i-io..devo andare"
mi guardó stranita "ma..Sasha.."
corsi via.

*flashback*

"ti odio,Sasha"
piangeva.
"ti odio"
nascose il viso nella spalla di suo padre che si allontanava lentamente.

*fine flashback*

e fu l'ultima volta che la vidi.
"m-magda"
sussurrai in lacrime mentre appoggiavo le mani sul cornicione freddo della terrazza che dava sul giardino.
le parole di Carolina mi avevano riportato a casa quelle di Magda.
tutti quei ricordi mi frullavano in testa velocemente,mi passavano davanti come un filmato veloce e impossibile da evitare.
la mia piccola amica d'infanzia.
i nostri giochi.
la sua voce dolce e melodiosa mentre diceva che mi voleva bene.
mio padre e sua madre.
il weekend di carnevale.
le lacrime di mia mamma.
suo padre che le faceva cambiare scuola.
quel 'non parlare con lei,la sua famiglia ha già fatto troppi danni'.
tutto.
e niente fu quel che rimase della nostra amicizia.
mi sentii avvolgere da due braccia possenti e esalai un respiro che non mi ero accorta di trattenere.
allentai la presa sul freddo marmo del cornicione e notai le mie nocche bianche.
solo lui era in grado di riportarmi alla ragione.
perchè mi capiva.
io guardavo il sole che calava,i colori tenui che tingevano il cielo e prendevano il posto dell'azzurro di quella mattina.
sentivo il suo respiro sul mio collo e sapevo che lo guardava anche lui.
"sai..ora il sole sparirà,ti mancherà per tutta la notte. il buio prenderà possesso della tua vita. ma il sole ci sarà sempre,da qualche parte. anche se non lo puoi vedere"
mia madre..
sogghignai e girandomi feci combaciare le nostre labbra in un impacciato e bisognoso bacio.
poi poggiai il mento sulla sua spalla.
"mi sei mancato"
dissi,tutto d'un fiato.
"non posso credere che hai pensato che ti avessi tradito"
"beh le cose concordavano e.."
mi mise davanti il muffin che aveva decorato con tanta cura per lui,ormai tutto schiacciato e il 'SÌ' impossibile da leggere.
"me la vuoi dire tu la risposta?"
arrossii girandomi.
"eddai la sai"
"bah io credo proprio di no" rise mangiando le briciole non ricoperte di neve.
"Levii non obbligarmi a dirtelo"
lo guardai implorante.
"e se te lo richiedessi?" mi guardó spavaldo.
ghignai.
"veux-tu sorrir avec moi?" *
"nokotoryye" ** ridacchiai annuendo,per fargli capire.
e mi accompagnó fino alla mia camera tenendomi la mano.

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*=vuoi uscire con me?
**=certamente

ehilà,mi sta venendo la depressione pre-scuola >.<

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