"Sei così bella.."
Mi risvegliai e sentii quelle dolci parole,sussurrate da una familiare voce scontrosa.
Ma forse ero ancora addormentata,eppure Levi era steso affianco a me,mentre mi tamponava la fronte con un panno bagnato.
"Ehi" sorrise.
"Ciao,grazie per essere stato con me" sbadigliai,non notando che forse eravamo troppo vicini.
Guardai bene la stanza dove mi trovavo,molto probabilmente la sua.
Era perfettamente ordinata,non c'era nulla fuori posto.
"Non mi avevi detto di essere una signora delle pulizie Levi" ridacchio.
Lui si unisce a me,ma dopo un po' si fa serio.
"Se dirai una sola parola racconteró a tutti che ti tingi i capelli"
"Io non mi tingo i capelli!" Gli tirai un pugno sulla spalla,provocando una finta smorfia di dolore da parte sua.
"Ehm..non ho sentito nessun 'grazie' da parte tua"
"Grazie da parte mia" sbattei gli occhi velocemente,imitando alla perfezione le troiette a cui va dietro.
"No ti prego,non anche tu" ride stendendosi accanto a me.
"Perchè no Leviino?" feci una faccia innocente accarezzandogli il petto da sopra la maglia.
"B-be-beh s-se ci ti-tieni inso-somma.." Si grattó la nuca con la mano provocandomi una risata.
"Nei tuoi sogni Girard" mi alzaibe mi sistemai i capelli,dandogli le spalle.
Sentii il suo sguardo bruciare su di me e arrossii.
"Probabilmente" dice,con un tono di malizia e un sorrisetto sghembo in viso.Sentii bussare.
"Il principe è arrivato" ammiccó Lina.
Scoppiai a ridere.
"Lina,stiamo andando a presentare un progetto,non a sposarci."
"Beh ci manca poco" rise.
Da quando lei e Thomas si erano messi assieme era sempre felice.
E io lo ero di conseguenza,quella ragazza era una delle cose che riusciva a tirarmi sù il morale.
Mi alzai e presi alcune note che mi ero presa la briga di scrivere per insegnargli come mandare avanti un discorso.
Uscii e lo vidi con la schiena appoggiata goffamente al muro,aveva il telefono tra le mani e dai rumorini che esso emanava potevo immaginare stesse giocando a qualcuno di quei stupidi giochini di guerra.
Mi schiarii la voce e lui subito alzò lo sguardo,sorridendomi.
"Ehi Sash"
Cavolo, quel soprannome.
"Ehi Levi" dissi goffamente prima di consegnargli il foglio.
"Uh...non ti fidi proprio di me eh?" alzó un sopracciglio ridacchiando.
"Per niente" risi strappandogli di mano il cartellone.
Era venuto davvero bene,e credevo potesse anche giovare alla mia media.
Non che non avessi degli splendido voti già da sola.
"Mi mancherà fare quelle discussioni filosofiche" ridacchia ammiccando.
"Si anche a me dai.."
"Dai? Mi recluto offeso"
Risi con lui.
"Sai che scherzo,ma non è la fine..continueremo a vederci"
Ne avevo bisogno.
Lui era l'unico che riusciva a darmi un'alternativa alla vita infernale che stavo vivendo.
Presentammo il progetto e il preside ci assegnó un ottimo voto,che fosse il primo segno che il nostro collaborare poteva essere una nota positiva nella mia vita?
Levi si avvicinó a me e mi accarezzó la guancia.
Io indietreggiai,che voleva da me?
"Sasha.." Mi scrutó con i suoi occhi scuri. "Smettila di mentire a te stessa"
E poi se ne andó.
Mi lasció con gli occhi sgranati e il cuore che batteva a mille.Forse era davvero arrivato il momento.
Lui mi piaceva,dovevo smettere di mentire a me stessa.
E la sua determinazione stava prosciugando la mia paura.
In quel momento decisi,senza pensare.
Sarei andata da lui e gli avrei detto tutto.
Ma se..?
Reprimetti tutte le mie vocine mentali che mi urlavano quanto fosse sbagliato.
Forse è proprio quando ti controlli che c'hai già perso la testa.
Corsi alla sua camera e bussai freneticamente,non accorgendomi dei singhiozzi che provenivano da dentro.
Appena mi aprì mi guardó con quei suoi magnifici occhi che esprimevano un misto tra tristezza,delusione e sorpresa."Levi che hai?" Ridacchio.
Che mi fossi persa qualche partita di basket andata male?"C-cosa mi succede Sasha? Sto piangendo.."
Si buttó sul letto e cercó di asciugarsi gli occhi rossi dal pianto."Si chiamano emozioni,Levi.."
"Sono brutte! Non mi piacciono"
Faccio spallucce.
Tutta la mia vita era stata così,doveva solo abituarcisi.
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|La sottile linea tra amore e odio|
RomanceLei non era la classica ragazza. E lui non era il classico ragazzo. Erano così diversi dal resto del mondo che non potevano non innamorarsi. Erano matti,matti da legare. Lei dedicava la vita agli altri,senza sapere chi fosse. Lui la prendeva nel be...