sono cambiata || Mattheo Riddle

qualcosa da guardare

"grazie mille" il cameriere ci porta le bibite zeppole

"mh, sono davvero buone" esclamo mentre mangio la pallina salata, "discrete, in italia sono più buone" sorride guardandomi fisso negli occhi

giuro che sto per saltargli addosso, e credo che stanotte non mi saprò controllare.

"te l'ho detto? io non sono mai andata in italia" "davvero?" "già" "beh puoi venire con me, si cazzo, vieni con me a fare il tour" "non saprei Shiva, a parte il fatto che le cose che stiamo facendo a scuola le so già" ci penso su "però mettersi contro le tue fan, cioè, è come tentare il suicidio" "si lo so, le mie fan a volte sanno essere aggressive" "parli come se la tua ex non è stata pestata a sangue" "si beh lei se lo è meritata, era una troia" "la regina delle troie" lo correggo subito finendo per metterci ridere

"hai un bellissimo sorriso lo sai?" esclamo guardando dritto nei suoi occhi verdi, senza lasciarmi scappare ogni millimetro della sua bellezza "anche tu piccola, anche tu sei bellissima" dice guardandomi anche lui dritto negli occhi

"smettila di guardarmi così" borbotto "così come?"

"Shiva" sussurro "arrivo subito" si alza e va al bancone dandomi il tempo di riprendere fiato

"cazzo" quel ragazzo è davvero una scarica di energia assurda

"eccomi, forza vieni, cambiamo posto" da un tavolo a due sedie andiamo su divano a forma di U nell'angolo del ristorante, quindi uno di fianco all'altro e isolati dagli altri

"perchè ti sei voluto mettere qua?" gli chiedo ben sapendo la risposta "così" alza le spalle mettendomi una mano sulla coscia, ovviamente lui si è messo alla mia destra, dove c'è lo spacco del vestito, quindi sento ogni fibra della sua mano e ogni anello freddo che mi fa sentire scariche elettriche lungo la schiena

"shiva" sussurro, "si?" "i tuoi anelli...sono freddi" "scusa piccola" soffia sul mio collo mentre io stringo le gambe e abbasso il viso

per fortuna però il cameriere arriva con le pizze "oh grazie mille" sorrido al ragazzo che probabilmente ha la mia stessa età "di nulla, per qualsiasi cosa chiamami" mi fa l'occhiolino e se ne va

"wow, fai subito amicizia con le persone eh" mi stringe la presa ma io lo stacco con la mia mano

mi avvicino al suo viso e sorrido, "mangia o si fa freddo, e ricorda, prima mangi prima andiamo in hotel" "netflix and chill, pensi a questo?" "più o meno" ridacchio allontanandomi e iniziando a mangiare insieme a Shiva

(mentre parliamo mangiamo anche le pizze)

"quanti anni hai? non voglio fare passi falsi, ho incontrato molte ragazze che sembravano ventenni ed erano duemila dieci" "tu quanti anni mi dai?" "ventidue?" una leggera risata lascia le mie labbra "abbassati" "venti?" "abbassa" "diciannove?" "abbassa" "diciotto?" "abbassa" "diciassette?" "abbassa" "sedici?" "abbassa" rido sotto i baffi "stronza fai la seria" "ho diciotto anni, tranquillo è legale" "che cosa è legale?" ghigna "boh" alzo le spalle sorridendo "stronza provocatrice"

alche mi giro verso di lui e gli metto le mani sulle cosce per avvicinarmi suo viso, "shiva, piccolo shiva" gli mordo il lobo dell'orecchio muovendo la mano pian piano verso il suo basso ventre

"non hai visto ancora niente, non mi conosci e non sai cosa posso fare, ho diciotto anni ma mio caro Shiva di cose ne ho fatte, con uno più grande, in tutti i senti"

mi avvicino al suo orecchio, "dovevi vedere come lo toccavo" con la mano dalla sua coscia vado verso il suo basso ventre sorpassando la tuta toccando i suoi boxer

"dovresti sentire l'effetto che ha il mio tocco, dovresti vedere come si eccita, poi come mi scopa, cazzo, ogni volta sono lì lì per svenire" finisco per ridacchiare nel sentire il suo amico eccitarsi

ma quando faccio per togliere la mano Shiva me la ferma, "e ora? ora che me l'hai fatto venire duro?" "risolvi da solo il tuo problema" "dammi qualcosa da guardare mentre risolvo un problema che tu mi hai creato" "va bene, solo perchè sei tu" "dammi il tuo numero" "mi stai dicendo che sto per avere il numero privato di Andrea Shiva Arrigoni?" "si"

sorridendo gli do il mio numero e dopo averla salvata gli mando una foto un po' osè, "cazzo questa è bella" "buona sega" gli sussurro all'orecchio per poi lasciargli un bacio sulla guancia e guardarlo andare via con una mano in tasca

dopo un paio di minuti torna, "già fatto?" "se ho qualcosa da guardare non ci metto molto, certo che se ti potevo toccare avrei goduto di più, ma non può avere tutto insieme" "non ora" aggiungono prendendo un pezzo di pizza, "scusa?" "niente"

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dopo meno di dieci minuti finiamo di mangiare le pizze e prendiamo due dolci, insieme a due caffè

"quindi, nella vostra scuola di magia cosa fate?" mi chiede, "ah ma spetta, tu non hai mai praticato magia?" "no" "merda allora non credo che ti fanno entrare a Hogwarts" "no beh aspetta dipende cosa intendi" "per praticato intendo, studiato e praticato" "ah si allora si, solo che non ho mai combattuto contro qualcuno, o qualcosa" "a okay, allora ci sta" "eh si"

"beh, raccontami di te, di come è iniziato tutto" "poi anche tu però" "si"

iniziamo a parlare di noi stessi, della nostra vita, di cosa abbiamo fatto, cosa stiamo facendo e cosa vogliamo fare per tutta la sera

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abbiamo pure fatto una passeggiata nel lungo mare di New York, nella parte meno ricca, personalmente la preferisco, le case sono più colorate, più belle.
hanno i mattoni, le regole, non solo finestre e palazzi grigi, ma casa colorate, con. affreschi e design spettacolari

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"ora che cosa vuoi fare?" gli chiedo mentre mi sorseggio una coca cola al bar dell'hotel, "me lo stai chiedendo veramente?" sorride avvicinandomi a se con una mano sul fianco

"ti strappo questo vestito che è da quando te lo sei messa che te lo voglio togliere" mi sussurra all'orecchio facendo andare me e la mia amica su un pianeta parallelo